"Chiamami se vuoi"

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"Mamma stamattina non mi sento bene"faccio finta di tossire e ti starnutire.
"Tesoro, ti sei ammalata."dice preoccupata. Mi mette delle medicine sul comodino e mi da un bacio sulla fronte.
Mi nascondo bene il viso sotto le coperte per non far vedere i lividi e tossisco di nuovo.

"Chiamami se hai bisogno"finisce andando finalmente a lavoro.
Appena sbatte la porta e il silenzio invade la casa, vado di sotto a fare colazione tranquilla ma ancora con la gamba dolorante.

Accendo il cellulare e subito mi arriva un messaggio da un numero sconosciuto.

-Numero sconosciuto
<<Ciao Sofia, sono Alessandro. Visto che non sei a scuola volevo sapere se è tutto ok. Mi dispiace per ieri ma spero che hai almeno apprezzato la mia sincerità. Chiamami se vuoi>>

Come ha fatto ad avere il mio numero? E perché gli dispiace se non ha colpa? Sono io che ho sbagliato a rifiutare di conoscerlo ma è per il mio e per il suo bene. Non posso rischiare se gli succeda qualcosa.

Perché mi importa di lui?
Appoggio il telefono sul tavolo cercando di distrarmi. Con la mia colazione in mano vado davanti alla televisione e vedo la tv per un'ora circa.
Mezz'ora consumata a cercare qualcosa di interessante.
Che cosa inutile la tv se non trasmettono niente di nuovo!

Mia mamma mi invia anche lei un messaggio e dice che tornerà alle tre. Cucina in un ristorante non lontano da casa.
Suonano alla porta e mi paralizzo. Sono solo le dieci e mezza!

Suonano di nuovo ma io resto ferma.
Mia mamma dice di non aprire a nessuno. Va bene sto ferma.

"Hei c'è nessuno in casa?! Sono Tatiana!"sento poi la voce della mia amica e spero la mamma non si arrabbi per averle aperto, ma è mia amica e me ne frego.

"Ce l'hai fatta!"grida e io cambio subito espressione. Non è sola.
Con lei c'è Nicole. Oddio ora che faccio? Come le è venuta in mente di portarla senza avvisarmi?! Mi sarei sistemata!
"Perché lei è qui?"domanda acida guardando Nicole.
"Tranquilla sa tutto."

"Brava Tatiana. Le hai detto tutto!"urlo ancora più furiosa con lei.
"L'ha scoperto da sola. Io non fatto niente!"si difende.
"È vero. Ma non ti preoccupare, non sono pettegola, puoi fidarti di me e di Tati."sorride la ragazza.

Le guardo un ultimo secondo e le faccio entrare.
Le porto in camera mia e si siedono sul letto guardandosi intorno.
"È davvero bella!"si complimenta Nicole.
"Grazie"sorrido mettendomi seduta con loro.
"Perché non siete a scuola?"prima domanda importante. Hanno fatto filone?

"Veramente noi...Ehm...Non ti abbiamo visto a scuola e senza contenerci siamo andate a chiamare i nostri genitori dicendo che ci sentivamo male e siamo andate a casa, preso delle medicine schifose e quando se ne sono andati siamo corse da te"spiega veloce Tati.
"Avete mentito? Per me?"aggiungo mentre loro sorridono.

"Già."risponde Nicole.
"Ma perché anche tu, Nicole? Non mi conosci nemmeno!"
"Ti sconosco eccome, le nostre mamme lavorano nello stesso ristorante"loro due scoppiano a ridere e io sono sbalordita!
Mia mamma non mi ha mai detto niente.
Quando smettono di ridere cala il silenzio.

Voglio dire a Tatiana di Alessandro.
"Mi ha scritto Alessandro. Gli hai dato tu il mio numero?"
"Ti ha scritto Alessandro?! O mio Dio"quasi urla e Tati non dice niente.
"Non gliel'ho dato io, ma ieri sera ero uscita con mio fratello e Christian mi è passato accanto al telefono dettando un numero"risponde e impreco.
"Perché gli ha dato il mio numero? Loro non vogliono che esca con un ragazzo e non capisco cosa hanno nella testa!"urlo disperata.
Questa cosa è assurda. Ho già troppi casini ci manca solo un ragazzo.

"Guarda."le faccio leggere il messaggio che mi ha scritto e sgranano gli occhi. Tatiana diventa rossa e Nicole paralizzata.
"Allora. So che non è il momento per frequentare un ragazzo ma cavolo, è Alessandro. È bello, intelligente, simpatico... perché non conoscerlo prima?"inizia Nicole.

"È amico di quei tre. Sarebbe la fine. E poi non deve sapere cosa mi fanno, non voglio che lo sappia nessuno"abbasso la testa e il telefono inizia a vibrare. Mi stanno chiamando.
"Chi è?"dico non volendo guardare.

"Alessandro! Rispondi su!"si illumina Tati.
"No. Ho paura"
"Avanti rispondi prima che chiuda!"insiste Nicole.
Afferro il telefono e con coraggio rispondo.

"Pronto."faccio finta di tossire.
"Sofia come stai?"chiede come prima cosa.
"Non molto bene."
"Scusa se ti disturbo ma non ti ho vista a scuola e mi sono preoccupato"balbetta.
Merda.

"Tranquillo, solo una piccola influenza"
"Se ti serve qualcosa chiamami"
"Ok grazie"tossisco di nuovo.
Non è il momento di piangere Sofia, non ora.

"Ciao"
"Ciao"riattacco sospirando.

"Sbaglio o ha detto che se hai bisogno di lui di chiamarlo?"dice sorridendo Tatiana.
"Si"dico con voce triste.
"Cos'è quel tono? Io sarei già saltata in aria dalla felicità!"cerca di rallegrarmi Nicole.
"Grazie ragazze ma non penso servirà a qualcosa."metto il telefono sul comodino.

Abbiamo passato le ore insieme, Nicole è molto simpatica e dolce, non è come le altre ragazze che ti fissano tutto il tempo solo perché non hai una vita come la loro.
Ha una vita normalissima, studia molto e si vede dal modo in cui parla, è davvero fantastica.

Non sapevo che sapeva anche cucinare e infatti ci ha cucinato delle cose buonissime. Ha le mani magiche, ovviamente dopo l'abbiamo aiutata a pulire tutto perché mia mamma è ossessionata con l'ordine e la pulizia in casa.

Questa mattinata è stata bellissima perché mi sono distratta dalla vita reale e pensato ad altro, è stato come rinascere e vivere una vita come tutti gli adolescenti di adesso.
Sono le due e mezza e loro se ne sono andate, mia mamma sta per tornare dal lavoro e mi rimetto nel letto.
Non ho mai avuto un giorno così bello nella mia vita. Tutto era al suo posto e la mia testa era altrove, era impossibile essere triste e vorrei fosse sempre così.

"Sofi sono a casa!"ecco mia mamma e salto fuori dal letto con una gioia che non posso trattenere. Devo uscire di qui e vedere per una volta qualcosa di bello che non sia casa mia.
"Ma non eri malata?"chiede mia mamma scioccata, io non rispondo nemmeno, con il sorriso stampato sulle labbra, prendo le cuffiette e il telefono.

"A dopo!"grido al settimo cielo e metto la giacca con la sciarpa.
"Sofia ma dove vai?"sbatto la porta e prendo un respiro profondo. Una passeggiata farà bene.
Mentre cammino inizio a muovere la bocca seguendo le parole della musica, mi metto a saltare e a quest'ora poca gente gira per strada.

Non mi importa se mi guardano male, sarò anche strana, pazza, ma nessuno può rovinarmi questo giorno.
Ma purtroppo non sono la persona più fortunata del mondo.

"Sofia?"mi giro dietro ed lì che mi guarda a bocca aperta.
"Ehm, ciao..."dico. Ma perché non sto scappando?
"Non stavi male?"chiede avvicinandosi troppo.

"Da stanotte, ma le medicine hanno fatto effetto."abbozzo un sorriso.
"Oh, sono contento, come va l'occhio?"dice indicandolo.
"Quale occhio?"dico confusa.
"Hai un livido sull'occhio."ridacchia.
"Cazzo."sussurro agitandomi mettendo subito il cappuccio, mi ero dimenticata del mio viso.
"No no! Non coprirti, sei bellissima."
"Non dire stronzate!"rido per la battuta.

"Ok non ho mai detto stronzate, è la verità, perché non mi credi?"ride con me.
"Nessuno ti crederebbe, comunque cosa ci fai da queste parti?"cambio discorso.
"Veramente volevo venire a casa tua per fare i compiti insieme ma visto che sei qui..."alza le spalle.
"Sai dove abito?! Chi te l'ha detto?"

"Nicolò. Ti dispiace?"
"Perché sei loro amico?"
"Non posso?"
"Non sono come credi"inizio a innervosirmi.
"Perché ne sai più di me? E se non vuoi che venga a casa tua non è un problema, non sono un maniaco"
"Lo so che non lo sei...ora devo andare."metto come scusa e lui annuisce.

Dopo aver fatto il primo passo mi blocca il polso e mi costringe a girarmi.
"Non saranno loro ad allontanarmi da te"

WARRIORS -Grazie per avermi salvata- #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora