"Voglio amare"

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Cosa voglio nella mia vita:
Lista numero uno.

-voglio sorridere sempre
-voglio non piangere mai
-voglio essere libera
-voglio essere accettata
-voglio essere spensierata
-voglio avere amici
-voglio andare d'accordo con la mia famiglia
-voglio vedere il mondo, viaggiare
-voglio volare insieme a un aereo
-voglio ridere
-voglio piangere di gioia
-voglio crescere
-voglio avere al mio fianco una persona speciale.
-voglio diventare qualcuno di importante
-voglio essere me stessa
-voglio addormentarmi senza paure in testa
-voglio cancellare il passato
-voglio essere una persona migliore
-voglio essere aiutata, sostenuta e incoraggiata
-voglio essere felice
-voglio amare

Tutte le cose che ho scritto in questa lista saranno cose che si realizzeranno? Forse si, forse no, forse non tutte. Oppure ci saranno altre cose migliori.
Tutte le cose che ho scritto in questa lista è principalmente una richiesta di aiuto. Non so come si fa ad essere felici o ad amare, ma voglio provarci.

Gabriele ha avuto un'idea fantastica, so che lui ci sarà.
Non voglio dargliela di persona, ma gliela spedirò, come una lettera. Mia mamma e mio padre da piccola mi raccontavano che quando avevano la nostra età e a volte non potevano vedersi, si scrivevano lettere. Non ne ho mai letta una ma so che è qualcosa di unico per una persona unica.

Ho chiesto a Tatiana se poteva procurarsi un busta per lettere, un francobollo, una penna e un foglio di carta.

"Scusa se ti faccio questa domanda ma, a chi devi mandarla?" si siede sul letto guardandomi attentamente mentre scrivo l'indirizzo.
"È per una persona" rispondo solo.
"L'avevo capito. Ma chi?"
Smetto di scrivere capendo che non si fermerà fino a quando non scoprirà chi è.
"È Gabriele."
"Oh mio dio! Vi scrivete lettere d'amore o dite cose sconce ma se scritte su un pezzo di carta gli altri penseranno che siete solo innamorati? Si chiama furbizia, gran bel lavoro."  mi sorride compiaciuta ma io cambio totalmente espressione.
Non ha capito niente.
"Come prima cosa: non sono lettere d'amore, secondo cosa: non sono lettere sconce, terza cosa: non siamo innamorati" specifico tutto e lei mi guarda con un sorrisetto che non promette nulla di buono.

"Allora di cosa si tratta?"
"Tati mi dispiace, ma non posso dire niente. Deve restare solo tra noi, per ora. Non offenderti."
"No tranquilla, capisco. Allora ti lascio scrivere. Ci vediamo più tardi." si alza lentamente e apre la porta salutandomi con la mano.

Dopo tutto quello che è successo con i miei genitori, il bacio, la proposta della lista di Gabriele, le cose non sono cambiate. I miei, quando sono tornata in camera, mi hanno solo detto di pensare, di ragionare, e poi se ne sono andati. Non ho ascoltato molto quando parlavano.
Poi è venuto anche Alessandro, la cosa non mi ha infastidita, anzi, mi ha fatto piacere potergli parlare per qualche minuto.
Mi ha detto che potevamo rimanere amici e che per qualunque cosa lui ci sarebbe stato, si è scusato anche per il fatto di Mattia, Nicolò e Christian ma io gli ho detto che non era colpa sua, non lo sapeva quindi che colpa aveva?
Abbiamo parlato un quarto d'ora poi se n'è andato per lasciarmi riposare.

Inutile dire che non ho riposato per niente, la richiesta di Gabriele mi ha preso così tanto che avevo fretta di fare il tutto.

Bene, iniziamo.
Scrivo i suoi dati, poi i miei.
Prendo un respiro e inizio a scrivere il testo sul foglio, non devo e non posso fare errori, devo essere chiara.

Caro Gabriele,
So che questa sarà la più stupida lettera che tu riceverai nel corso della tua vita ma lo sai che non ce l'avrei fatta a dartela di persona.
Dietro questo foglio c'è la lista che tu mi hai chiesto, spero che la cosa ti renda fiero di me.
Non preoccuparti, ho pensato a ogni singola cosa e ho cercato di essere chiara e precisa.

Ti auguro una buona lettura.
Con affetto.
                                           Sofia

PS. Rispondimi presto

Okay, penso vada bene. Infondo è solo una piccola introduzione.
Mi auguro che mi risponda sotto forza di lettera, questa mia idea mi sembrava originale, non ho mai pensato di avere l'originalità.
Sigillo la busta di carta ed ecco fatto.
Però c'è un piccolo problema, a chi chiedo di spedirla?

I miei genitori no, la leggerebbero. Tatiana? Non lo so.
Alessandro? No, non so cosa potrebbe fare.
L'infermiera? Non penso le interesserebbero i fatti miei.
Però no.
La spedirò io, andrò io a metterla della cassetta delle poste, devo solo non farmi sgamare, in teoria non potrei uscire dall'edificio perché sono ricoverata, ma poco importa.

Mi alzo da letto mettendo la mia giaccia e le mie scarpe, per fortuna ho anche una sciarpa per coprire il collo. Esco lentamente dalla stanza con la lettera in mano. Controlla che non ci sia nessuno e poi corro, arrivo fino all'ascensore e schiaccio il pulsante per il piano terra. Per fortuna non entra nessuno, l'ascensore di ferma le porte si aprono. Cammino veloce fino all'uscita e mi sono già scordata a che piano stava la mia stanza, chiederò a qualcuno.

Quando sono fuori mi guardo in torno per cercare la cassetta per spedire le lettere, mi allontano un po' dall'ospedale. Possibile che non ce ne sia nemmeno uno?
Sbuffo continuando a cercare e poi finalmente lo trovo.
Mi avvicino attraversando la strada e infilo la lettera lasciandola cadere sul fondo.

"Cosa ci fai qui?" dice qualcuno alle mie spalle. Mi spavento e quando mi giro vedo Gabriele.
Cosa gli dico?
"Ehm, una passeggiata." sorrido improvvisando.
"Sofia non puoi uscire dall'ospedale, sei ricoverata."
"Lo so, ma volevo sentire l'aria fresca."
"Della sera?" insiste lui.
Non rispondo niente, ricomincio a camminare per tornare in ospedale e lui mi segue.
Inizio a tremare per il freddo del vento.
"Ehi, aspettami." mi raggiunge e si mette di fianco a me. Con la sciarpa mi copro fino al naso.
Se ne accorge e mi mette un braccio sulle spalle cercando di farmi prendere meno vento possibile.
"Grazie." rispondo.
"Ci manca solo che ti viene la febbre.
"Sto bene."
"Questo lo so. Ma devi essere prudente."
"Gabri cos'è tutta questa tensione?"
"Niente, mi preoccupo solo per te. Posso?"
"Sì certo, ma sempre che io stia per morire!" la mia ironia non gli arriva e capisce tutt'altro.
"No! Non in quel senso, dai per favore." cerco di rimediare ma lui non risponde nulla.
Continuiamo a camminare ma a un certo punto, scendendo dal marciapiede, il piede mi va storto e contemporaneamente scivolo all'indietro. Gabriele non fa in tempo a prendermi e la botta mi crea dolore alle gambe.
"Porca miseria, stai bene?"
"Credo di sì." cerco di muovere la gamba e subito mi fa male ma non penso si sia rotta, ci manca solo quello.
Mi aiutata ad alzarmi e mi sorregge senza farmi cadere di nuovo.
"Scusa se non ti ho preso."
"Tranquillo, non è stata colpa tua. Solo mia che sono uscita dall'ospedale."
"Cosa sei venuta a fare?" mi chiede calmo.
"Lo vedrai."
"Dai, dimmelo."
"No no, mi dispiace. È un segreto che presto scoprirai. Spero solo che l'idea di piacerà." sorrido pensando alla lettera.
"Mi piacciono le persone con i segreti, soprattutto perché poi io li scopro." ridiamo insieme e dopo un po' cala il silenzio.
Ripenso alle sue parole che mi hanno fatto arrivare a dei concetti complessi che nemmeno io sapevo che esistessero nella mia testa.

"Cosa ti piacerebbe fare nelle vacanze di Natale?" domanda d'un tratto.
"Non ho mai pensato alle vacanze."
"Perché?"
"Perché non avevo nessuno con cui passarle e perché i miei giorni erano più o meno tutti uguali." penso a tutte le vacanze invernali ed estive che ho trascorso da sola, in camera e con la mia cioccolata calda. I miei a volte lavoravano, a volte stavano a casa. A Natale stavamo dai miei nonni, ma parlavano sempre delle stelle cose e mi annoiavo.

"Io quest'anno voglio fare un Natale diverso. Non con la mia famiglia, okay ho solo sedici anni ma non significa che non sono autonomo e responsabile giusto?"
"Bè, questo non lo posso sapere con certezza!" rido e lui scuote la testa.
"Voglio portarti su una montagna."
"Tu mi stai proponendo troppe cose." mi spaventa l'idea di una montagna, il vuoto, l'altitudine, il freddo.
"Non dirmi che non ti piace la neve."
"Mi piace eccome, ma sai...non sono abituata."
"Con me ci farai l'abitudine, intendo con tutto. A tutte le avventure possibili e immaginabili."

WARRIORS -Grazie per avermi salvata- #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora