"Buona giornata tesoro"mi da un bacio mia mamma e prendo l'autobus diretto a scuola.
Infilo il cappuccio e metto le mani nelle tasche della felpa.Nuvoloso. Anche oggi non c'è il sole. Nella mia vita non c'è mai stato.
Arrivo a scuola e nei corridoi mi danno spallate e spinte.
Abituata a tutto questo vero?
Entro in classe e abbasso la testa guardando il pavimento.Entra il professore e subito dopo i ragazzi. Non ragazzi normali.
Affianco a me c'è una ragazza che mi guarda male e io giro la testa dall'altra parte e lo stesso.
Una ragazza mi fissa.
Guardo avanti e mi ritrovo Mattia."Hai dormito bene?"chiede ironico appoggiando le mani sul mio banco.
Non rispondo."Se la risposta è sì preparati...perché quei bei capelli biondi si sporcheranno"
Mi picchieranno.
Come sempre.
Fa male ma non solo fisicamente...Non ce la faccio più.
"Mattia siediti" gli dice il prof e lui si siede avanti a me.
Tiro fuori i libri e come sempre mi limito ad ascoltare le parole che escono dalla bocca del professore."Sofia ha capito?"
Annuisco e Mattia si gira e mi guarda male.
"Molto bene ora...eseguite gli esercizi"Prendo la matita e faccio quello che dice.
Solo dopo mi accorgo che quello che sto scrivendo non ha senso.
La mia mente non riesce più a ragionare.Di tutte le persone di questo mondo proprio Sofia Mancini doveva capitare? Bene.
Alla ricreazione mi alzo velocemente e corro fuori dall'aula prima che Mattia, Nicolò e Cristian mi raggiungano.
"Perché scappi?" me li trovo di fronte a braccia incrociate.
Corro nella direzione opposta ed entro nel bagno chiudendomi dentro.
Mi appoggio alla porta e sento le loro urla."Apri la porta o ti picchieremo come non abbiamo mai fatto!" grida Cristian.
Sofia non farlo.
Non aprire.
Tanto di botte arrivano sempre quelle.
Non aprire.
Resisti."Dopo scuola finirai male cara Sofia!" finisce e se ne vanno.
Aspetto qualche altro minuto e piano piano apro la porta restando a testa bassa.
Le persone mi fissano come sempre e vado a sbattere contro un ragazzo."Tutto ok?" chiede tranquillo.
"Sì" rispondo e gli passo accanto."Aspetta!" mi chiama ma continuo a camminare.
"Fermati un attimo!" mi afferra il polso e mi costringe a girarmi verso di lui.
"Cosa vuoi?" domando timidamente.
"Perché piangi?" sussurra."Lasciami." mi strattono dalla sua presa.
"Cosa è successo?" insiste.
"Perché dovrei parlare con un estraneo secondo te?"
"Perché stai piangendo?"Ancora? Ma cosa vuole da me questo?
"Non sto piangendo." dico dura.
"Ah no?" mette l'indice sulla mia guancia e mi mostra il dito bagnato.
Adesso non mi accorgo nemmeno se piango o meno.Mi giro e mi allontano da quel ragazzo.
Nessuno si era avvicinato mai avvicinato a me da circa due anni.
E ogni volta che succede è una sensazione strana.Rientro in classe e mi stendo sul banco.
Aspettando che passi la ricreazione mi metto a disegnare sul diario."Perché disegni delle x?" alzo la testa ed è il ragazzo di prima.
"Ti prego vattene."
"Voglio solo sapere perché piangevi niente di più?!" alza la voce e io rispondo urlando."Perché ho vita di merda cazzo! Va bene?! Ora sai perché piangevo potresti stare zitto?!"
"Ok" dice tranquillo e si siede al posto suo solo che gira la sedia verso di me per guardarmi.
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WARRIORS -Grazie per avermi salvata- #Wattys2018
Teen Fiction"Mi ha accesa come un interruttore, da off a on" Per tutto il male che le hanno fatto, le hanno reso la vita impossibile, non ha più la forza. Cosa aveva fatto di male per meritare tutto questo? Poteva solo chiudersi in se stessa e stare ad aspettar...