"...meriti di vivere piu di chiunque altro"

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Un vuoto dentro di me inizia a formarsi e il senso di colpa anche.
Prendo coraggio e spingo Gabriele lontano da me, automaticamente sciogliendo quel bacio.

Mi guarda offeso ma anche scioccato.
"Ok ok, scusa, non dovevo. C'è lui, lo avevo dimenticato"si gira alzando le braccia e se ne va a passo veloce.
Ma cosa ha capito? Io per Alessandro non provo niente! È solo un amico.
Adoro Gabriele, mi ha aiutato tantissimo in questi due giorni ma non so se la cosa che sto per fare migliorerà la situazione.

"Gabriele!"lo chiamo ad alta voce camminando verso di lui ma non si gira.
"Gabriele!!"insisto e un medico mi sgrida anche, me ne frego.
"Gabriele cazzo girati!"
Quando si gira prendo la rincorsa e gli salto in braccio baciandolo.

Dopo poco lo sento sorridere e stringo forte le mie braccia attorno al suo collo.
Quando quel momento fantastico finisce, c'è un po' di gente accerchiata vicino a noi che sorridono come se fossero dei drogati. Mi fanno un po' di paura.

"Tu sei pazza."mi sussurra Gabri nell'orecchio.
"Lo so"sorrido ancora emozionata e felice. Non ho mai fatto una cosa del genere, forse perché nessuno aveva mai provato tanto interesse per me.

Arrivò la sera e Tatiana non smetteva di parlarmi del bacio tra me e Gabriele. È impazzita quando ci ha visti. Ha fatto delle foto ed erano dolci, ma dentro di me sentivo sempre quel vuoto.
Quello che sento da due giorni.
So che Alessandro prova ancora qualcosa per me ma io non se sono sicura, so che succederà qualcosa di inaspettato.

"Adesso basta parlare di me, cosa mi racconti?"dico ottimista.
"A scuola sto andando bene, ho recuperato delle insufficienze ma sono comunque tesa. Nicole ti saluta, domani ti verrà a trovare"sorride.
"Grazie, mi farà piacere stare un po' con voi, i miei non capiscono davvero."
"Sono adulti, e gli adulti non sanno cosa significa avere quindici anni e vivere una vita difficile come la tua, non sanno niente, forse la loro adolescenza dev'essere stata fantastica ma chissene frega. Sono egoisti, e la cosa mi fa incazzare"Tatiana ha bisogno di uno sfogo, anche lei. Si vede da come parla e da quello che mi racconta, dal tono di voce, si capisce bene.

"Lo so, ma fino a quando lui non si sveglierà non mi metterò l'anima in pace"
"È una tortura, stare ore e ore qui dentro, quattro pareti, mangiare le schifezze delle macchinette, ma almeno hai la fortuna di avere Gabriele. Non dimenticarti di lui ok? Ti vuole bene"
"Tati stai bene?"le chiede a un certo punto con tono preoccupato.
"Certo perché?"risponde un po' insicura.
"Ti vede diversa, è successo qualcosa?"
"No, tranquilla, la stanchezza fa questo effetto"

Bella scusa, scoprirò cosa le succede.

"Ti ricordi il incontro?"mi fa a un certo punto dopo una breve pausa di silenzio.
La guardo senza dire niente, fissa un punto fisso su Alessandro e quasi piange.
"Stavi correndo, o meglio...Stavi scappando. Volevo aiutarti sul serio e se non fosse per te io ora non sarei la Tatiana di ora"
"Hai reso tutto migliore, mi basti, mi basti tu e tutto andrà bene"

"Promettimi che sarai forte, con o senza di me ok?"
"Niente promesse. Saremo forti insieme perché senza di te non posso stare"
Mi sorride con gli occhi lucidi.
Sono stanca.
Stanca di aspettare, stanca di aspettare un miracolo.
Stanca di vederla soffrire. Stanca di non vedere gli occhi di Alessandro.
Stanca dei miei genitori. Stanca di Mattia, Nicolò e Christian.
Stanca di sperare ogni giorno che passa.

Stanca della mia vita che va a rotoli come una palla, che non si ferma mai.

Mi accorgo che Tatiana non è più vicino a me, ma non mi preoccupo tanto. Rimango a piangere a testa bassa su quella sedia, pensando a cosa sarebbe meglio per me e per tutti.
Non mi sento più la testa, sembra di stare in un altro mondo, non vedo più niente. Il bianco più assoluto. Non il nero.
Forse il mio cuore sta cedendo.

"O mio Dio Sofia!"arriva Gabriele che mi prende prima che io cada.
"Cosa succede?"mi chiede prendendomi il viso tra le sue mani e mi guarda dritto negli occhi. Ma io non riesco a rispondergli. Mi fa sedere sulla sedia di nuovo e lui si inginocchia davanti a me.
"Sofia rispondimi."sussurra.
"Io..."cerco di parlare ma le lacrime me lo impediscono.
"Non...non voglio più vivere"quando lo dico il suo sguardo si indurisce e abbassa la testa facendo scivolare le sue mani fino alle mie cosce.

"Stai scherzando vero?"dice.
"No."rispondo con voce tremante.
"Non puoi dirmi così, non puoi pensare questa cosa assurda. Sofia tu devi vivere, meriti di vivere piu di chiunque altro."
"No! Non dirlo nemmeno. Questa non è una vita, questo è un inferno che mi brucia giorno dopo giorno e non ce la faccio più!"urlo.
Urlo per la rabbia che ho dentro.

"Sofia che cazzo dici!? Non puoi e non devi arrenderti! Hai quindici anni e hai tutta la vita davanti!"
"Gabriele ti ripeto che io non sto vivendo! Lotto una guerra da quando ho tredici anni!"
"Ti prometto che ucciderò di botte quei coglioni ma tu non mollare. Se ti arrendi vinceranno loro e so che tu non vuoi questo. Ti prego Sofia non lasciarmi. Non lasciare che la paura ti soffochi"

"È quello che fa ogni giorno lo vuoi capire! Gabriele ti ringrazio per tutto quello che hai fatto ma io non ce la faccio, non ce la faccio...Perdonami"
"Non posso permetterlo! È da pazzi Sofia...Sei troppo importante per me, non puoi farmi questo. Dopo tutto quello che è successo, come reagirà Alessandro? Ci hai pensato? Tatiana? Te lo impedirò"

"No! Sono grande abbastanza per decidere per me stessa!"
"Sei una bimba se ti comporti così"

Resto un attimo in silenzio per pensare poi mi alzo e lo abbraccio fortissimo scoppiando di nuovo a piangere.
"Comunque vada non aver paura io ci sarò ok?"
"Gabriele​, è una mia scelta porca miseria. Lasciami fare."
"Non te lo farò mai fare."
"Non sei mio padre, non puoi costringermi."
"Invece posso, e tu non lo farai."

"No! Adesso basta. La brava ragazza fino a un certo punto!"mi allontano da lui spingendolo forte.
Asciugo di fretta le lacrime e lo guardo con occhi arrabbiati.

"Non fare cazzate Sofia. Niente cazzata ti prego."mi supplica ma io sono sempre più convinta.
"Sofia per favore. Non anche tu."la sua voce inizia a tremare e sento che tra poco anche lui piangerà. Ma non ce la faccio più, il mondo non è più casa mia.

"Non ha più senso andare avanti, cerca di capirmi ti prego"sussurro prendendo il suo viso tra le mani.
"Ma tu devi andare avanti, non puoi farlo."mi risponde lui sotto voce e vedo la prima lacrima scendere.
"Ti voglio bene."
"Anch'io."mi abbraccia forte come se fosse l'ultima volta che lo farà.

"Scusate."arriva un medico e noi cerchiamo di ricomporci.
"Signorina, lei è una parente del ragazzo di quella stanza?"mi chiede.
"No, sono un'amica."rispondo.
"Ok, mi dispiace."dice.
"Cosa?"mi avvicino non capendo.
"Il ragazzo tra poche ore si sveglierà, ma solo i parenti possono entrare."

"No! Voi dovete farmi entrare. Sono qui da quasi tre giorni, devo vederlo."
"Mi dispiace ma quando lo dimetteranno potrà vederlo. Solo i parenti."

Tutto questo non ha senso. Non possono non farmi entrare dopo che Alessandro si sveglierà finalmente.
Avevano detto che ci sarebbe voluto più tempo, ma invece...


WARRIORS -Grazie per avermi salvata- #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora