After dinner

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"Drin"suono il suo campanello e poi le palpitazioni.

Rivederlo è sempre un'emozione e la ansia non si fa problemi a consumarmi lentamente e profondamente.

Questa però è una serata più speciale,perché è il nostro primo vero appuntamento e lui si è offerto di preparare tutto.

Che dire,ho accettato senza problemi.

Pochi secondi e la porta viene spalancata,guardo prima le sue scarpe,nere e lucenti,poi i suoi pantaloni,di un blu scurissimo e la camicia bianca che lascia trasparire pochissimi peli sul torace,salgo e lo scruto in viso,una leggera barba accarezza la pelle quasi come un velo nero.

"Quanto ci hai messo"mi stringe il viso in entrambe le mani baciandomi con foga,
"Lasciane almeno un po' per dopo"mi stacco sorridendo,
"Non posso fermarmi"continua a baciarmi,
"Io si"lo sorpasso chiudendo la porta alla spalle,mi tolgo la giacca e rimango con un vestito color carne con le spalline sottili,di un tessuto sottile ma non volgare che arriva appena al ginocchio.

"Sei bella"rimane immobile guardandomi le spalle,
"Grazie"mi volto accarezzandogli le guance.
Anche tu,vorrei dire, ma non servirebbe a nulla,lo sa meglio di chiunque altro.

"Hai preparato qualcosa?"lo incalzo,
"Si"mi indica il salotto,entrando mi stupisco delle sue dimensioni,la prima volta non sembrava così grande,forse per colpa di tutto quel disordine,stranamente questa volta è tutto al suo posto.
Al centro del salotto,davanti al televisore c'è un tavolo basso,apparecchiato per due persone,mi avvicino ancora un po' e guardo il piatto,non mi ci vuole molto per accorgermi che è cibo d'asporto.

"L'hai fatto tu?"inarco un sopracciglio,
Scuote la testa piano"Quello che avevo preparato io si è bruciato"confessa abbassando la testa,quasi temesse un mio giudizio.
"Mi piace il cinese"ribatto piano"Ci sediamo?"
"Si"prende due cuscini e li butta per terra"Qui"
"Ok"annuisco e comincio a scendere,finché non tocco terra con le gambe.

Durante la cena c'è troppa tensione tra di noi,nessuno dei due attacca discorso e quando accade dura poco,troppo poco.

"Devo fumare"dice e butta il tovagliolo sul piatto,io lo seguo velocemente.
Esce in balcone e fuma velocemente la prima sigaretta mentre io lo guardo di profilo.
"Cos'hai?"chiede,
"Cos'hai tu"sbotto"Sembri timido"lo dico piano come se fosse una sciocchezza,
"Ho pensato a noi"sospira,
"Eh?"lo incalzo,
"Forse stiamo sbagliando veramente"stringe i denti nella sigaretta.

"E con questo?"inarco le sopracciglia e mi sporgo verso di lui"Ti penti di qualcosa?"
"No"nega velocemente"Non di te"
"Allora abbracciami"lo stringo da dietro"Non aver paura di nulla Wal"sussurro.
La mia voce si mescola al vento e scompare.

Tremiamo entrambi ma non vogliamo rientrare,temiamo le mani che si potrebbero sfiorate e i baci che potrebbero non estinguersi.
Ma poi mi bacia e mi sfiora,piano, senza fretta e senza timore.

"Wal"continuo a sussurrare,
Lui non mi sente,
"Wal"ancora niente,
"Walter"ansimo e questa volta mi sente"Entriamo"lo guardo negli occhi per cercare di ritrovare la mia anima.
"Si"mi stringe le mani senza restituirmi ciò che è mio.

Le luci straziati e quasi inesistenti ci riparano dal mondo intero,nessuno deve vedere e nessuno vedrà.
Non vedranno le mie gambe cedere difronte alla paura di essere consumata più del dovuto,
Non vedranno la mia bocca supplicarlo di darmi tutto quello di cui abbiamo bisogno,
Non vedranno le mie mani danzare sulla sua schiena dolcemente,
Non vedranno le nostre dita incociate e i nostri battiti sballati,neppure i respiri inesistenti.

Si avvicina ad una radio e schiaccia un bottone,parte una musica calma.
"Posso avere l'onore?"torna con un leggero inchino,
"Si"accolgo la sua mano e lui mi stringe al petto.
E ora sento il suo cuore battere vicino al mio,talmente vicini da sentirmi ubriaca di sentimento.
Ubriaca da morire.

"Parlami di te"spezzo il silenzio che sta diventando troppo rumoroso e ci fa perdere il controllo,
"Cosa vuoi sapere?"le sua mani mi accarezzano la vita e poi i fianchi,
"Tutto quello che non mi hai detto"rispondo,
"Sai tutto quello che hai bisogno di sapere"borbotta,
"Hai smesso con la droga?"arrivo dritta al punto.

"Questa te la sei preparata"continua ad ondeggiare"E comunque si"
Mi avvicino al suo orecchio"Dimostramelo"
"Puoi controllarmi l'intero appartamento"bisbiglia"Non troveresti niente"
"Nemmeno qui?"controllo le sue tasche,
"No"nega senza opporre resistenza.
"E qui?"trovo una scusa per inizia a sbottonargli la camicia,
Sorride a pochi millimetri dalla mia guancia"Forse è qui"accarezza le mie gambe e lentamente,con il palmo della mano,mi solleva il vestito.

"Non so se troverai droga nelle mie mutande"libero anche l'ultimo bottone e mi abbasso la gonna,
"Non vale"mi squadra e io non stacco gli occhi dal suo petto,
"Non definisci tu le regole questa sera"passo una mano sui suoi pettorali e poi ci strofino la bocca,
"Bianchina"mi attrae a se e sposta le mani sulle mie spalle"Stiamo ballando nella zona pericolosa"mi tocca, mandando in tilt tutti i miei nervi.
"Lo so"ansimo.

"Allora smettila"mi spinge via,
Lo guardo negli occhi con fare interrogativo.
Avanza minaccioso e si lecca la bocca"Ti voglio nuda nella mia camera"passa la lingua anche sulle mie labbra"Voglio i tuoi seni nelle mia mani"continua"E i tuoi capezzoli nella mia bocca"passa l'indice su tutto il mio busto,quando arriva ai fianchi si ferma e mi solleva nelle braccia.

"Voglio andare in overdose con i tuoi umori Bia"mi spinge a ridosso del muro e poi mi risolleva"Ma ora la smetterò di parlare"mi bacia"Passiamo direttamente alla parte bella".

 
Mi stende nel suo letto e si inginocchia davanti a me"Dimmi cosa vuoi".

Io non riesco più a ragionare e tantomeno a completare una frase"Quello che vuoi tu"balbetto,
"No"scuote la testa e mi solleva il vestito fino alla vita"Dimmi cosa vuoi che faccia"strofina le dita vino alle mie cosce,
"I-io"ansimo"Non lo so"inizio a respirare con fatica,
"Allora avrai solo il meglio"mi bacia le ginocchia e poi sale sempre più su"Posso baciare i luoghi più sensibili di te, posso morderli e respirarli"continua a baciarmi"E poi,posso fare l'amore con te"tremo.

"Non fraintendermi,non voglio toglierti il pudore,la dignità, oppure semplicemente la femminilità"comincia ad abbassarmi le mutande con le dita"Anche perché non ci riuscirei"non sento più niente,solo la sua bocca"Voglio solo sprofondare insieme a te nella passione,dentro e fino in fondo,finché farà male ad entrambi"inarco la schiena,le sue parole mi mandano in estasi.

Il silenzio viene interrotto dai miei gemiti e poi un suono comincia a farsi spazio nelle nostre orecchie,un suono che non piace a nessuno.

"Non andare"mi supplica"Lascia che squilli"lo ascolto.

La suoneria del mio telefono diventa quasi la cosa peggiore del mondo,lui si ferma sedendosi al mio fianco.

Mi tiro su,ho ancora i capelli scompigliati e il respiro teso"Ora lo spengo"mi alzo in piedi e cammino verso la mia giacca.
Prendo il cellulare e guardo il nome di Carolina lampeggiare come un semaforo,rispondo.

"Bianca"mormora la voce della mia migliore amica"S-scusa se ti sto disturbando"balbetta,
"Si"la invito a continuare ma la sua voce rotta non sembra in grado di dare spiegazioni,
"Ti prego vieni da me"comincia piangere"Ho provato"singhiozza"E ho paura che sia vero,Bia".

Bianca come cocainaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora