Capitolo 7- Occhi azzurri

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Arrivammo a casa mia e mostrammo le stanze ai nostri "non molto graditi" ospiti.
La stanza di Draco era di fianco alla mia.

"Avrei potuto benissimo dormire nella tua stanza Stephanie" disse Draco.

"Già, i miei te lo avrebbero permesso vero?" Dissi sarcastica.
Rise.
Aveva una risata stupenda.
Passammo l'intero pomeriggio a parlare, senza rendercene conto erano le 18:00.
Lo salutai e andai a farmi una doccia calda per prepararmi alla vigilia di Natale.
Mi misi un vestito rosso, arrivava a metà coscia, mi truccai un po' e poi feci qualche boccolo ai miei capelli.

"Stephaniee!" Mi chiamo mia madre.
Scesi le scale e mi trovai gli occhi di tutti addosso.
Draco mi guardava incantato, i suoi occhi brillavano e la sua bocca era rimasta aperta.
Si avvicinò a me, mi prese la mano e la baciò.
Anche lui era bellissimo: indossava uno smoking nero, con una camicia bianca.
Gli donava veramente.
Ci sedemmo a tavola e mangiammo di tutto.
Non sapevo che i miei genitori conoscessero i Malfoy.
Narcissa non smetteva di farmi complimenti, era una donna molto bella e gentile.
Non si poteva dire lo stesso di Lucius.
Mi faceva domande parecchio strane, come: "ti capita mai di fare incubi?" Oppure "non hai caldo? Lascia le braccia scoperte."
Lui sapeva qualcosa.
Era arrivato il momento di aprire i regali.
Diedi il mio pacchettino a Draco e lui ne rimase sorpreso: era un ciondolo con un serpente, l'ho sempre chiamato "serpe" e mi sembrava il regalo più adatto da fargli.
Quando vidi il suo regalo, però, rimasi sorpresa: era un anello con uno smeraldo al centro. Guardai bene l'interno dell'anello e notai una scritta:
Occhi azzurri.
Era il modo in cui mi chiamava.
Gli saltai addosso, abbracciandolo.
Mi beccai le occhiatacce delle nostre famiglie ma dovevo farlo.
La serata sembrava andasse bene, fino a quando non sentimmo dei forti rumori fuori dalla porta.
Il braccio incominciò a farmi male, così uscii per guardare cosa stesse succedendo.
Un'orda di mangiamorte era fuori da casa mia.
Uno di loro si avvicinò e disse: "Vieni con noi Stephanie. È un ordine."

Senza pensarci, gli scagliai contro vari incantesimi.
Poi mi accorsi di una cosa: non avevo la bacchetta.
Stavo scagliando incantesimi dalle mani.
I professori me lo avevano accennato.
Di colpo si creò un forte vento e i miei occhi divennero di un rosso intenso.
Tutti i mangiamorte scomparirono, ma prima di ciò, uno di loro urlò la maledizione cruciatus contro Draco.

"Draco, resisti ti prego. Sono con te, non te ne andare!"
Le sue urla strazianti si sentivano per tutta casa.
Stavo perdendo Draco, me lo sentivo.
Le lacrime mi scendevano senza fine.
Avevo tra le mie braccia un ragazzo che odiavo a morte, o almeno credevo.
Ma allo stesso tempo avevo tra le braccia un ragazzo che volevo più di ogni cosa al mondo.
Non poteva morire.
Ma Voldemort odiava l'amore, me lo avrebbe portato via.
Decisi di portarlo nella mia stanza e cominciai a usare alcuni incantesimi per farlo guarire.
Forse ero in grado di curarlo.
Lui mi guardava e sorrideva, come se stesse bene.
Come se non stesse soffrendo.

Suo padre mi guardava male, a un certo punto disse una cosa che mi fece rabbrividire: "Dovevi andare con loro."

Incominciai a credere che lui fosse un mangiamorte...

Stavo curando Draco nella sua stanza, lui mi guardava e qualche volta sorrideva.
Odiavo vederlo così...
La persona che ha creato così tanta sofferenza in me, ora era l'unica persona a farmi stare bene.
Mi misi di fianco a lui e cominciai ad accarezzargli i capelli.
"Domani ce ne pentiremo entrambi" pensai.
Dopo un po' mi addormentai tra le sue braccia.

Il giorno dopo mi svegliò con un leggero bacio sulla fronte.
"Buongiorno occhi azzurri."

"Buongiorno Draco. Stai meglio?"

"Si piccola."

Sentii i brividi lungo la schiena a quelle parole.
Era mattina presto, molto presto.
Ancora dormivano tutti, così decidemmo di rimanere ancora un po' nel letto, abbracciati.
Non ce ne stavamo pentendo.

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