Il mio sonno viene interrotto dai frastuoni provenienti da fuori camera mia.
Ieri sera, dopo essermi ripresa dalle parole di Federico ho spento la tele e sono andata a dormire.
Sblocco il mio amato iPhone attaccato alla presa di corrente e noto che sono appena le 7 del mattino.
Con la finezza di un bradipo incinta mi alzo dal mio adorato letto, mi metto le ciabatte, lego i capelli in una coda alta ed ancora in pigiama scendo a fare colazione.
'Buongiorno sorellina'
'Tu, Federico Rossi, alle sette di mattina sei sveglio, oltretutto di buon umore'
'Si, ha visto. Comunque muoviti a fare colazione, cambiati che andiamo alla baita'
'Dove?. No Federico ho sonno'
'Dai su, non fare la bambina dell'asilo. Ti faccio conoscere un po' di gente'
'Ma non ne ho voglia'
'Alison, io non ti ho chiesto se hai voglia. Tu ci vieni. Punto.'
'Va bene, va bene. Basta che non stressi più'
Mi reco in cucina, dove una sfilza di chef e camerieri si fanno spazio intenti a preparare e cucinare. Manco fossimo in un hotel, ma dettagli.
Prendo una brioche al cioccolato dal vassoio in centro, del succo di frutta e una mela, e li metto in un piatto.
Dopo circa 20 minuti, in cui ho cazzeggiato anche sui i social, ed ho scoperto che Sarah, la ragazza che detesto più dei brufoli ad un appuntamento, l'ha mollata Stefano il belloccio della scuola, mi ritiro in camera, intenta a mettermi qualcosa per quel famoso ed atteso giorno.
'Federicoooo'
Ma insomma, perché devo sempre urlare.
'Federico'
'Dimmiiii'
'Che cosa metto?!'
'Vestiti comoda, non mettere i tacchi a spillo, e scollature varie'
Ho un fratello scemo, ma secondo lui, dobbiamo andare in una baita, io mi metto i tacchi?! Sono basita.
Alla fine ho optato per dei classici pantaloncini ed una canotta bianca e verde con le Adidas.
Scendo le scale, tenendo nella mano destra il mio iPhone.
'Fè, andiamo?'
'Si. Usciamo dal retro che prendiamo il quad'
'Davvero?! Adoro. Ma tu sai guidarlo?'
'No'
'Come no?!'
'Certo cretina, dai muoviti'
Saliamo su quel quadriciclo fuoristrada, per poi imboccare la 3 strada alla nostra destra ed arrivare ad una specie di 'porto'.
Scendiamo dal quad, e saliamo su una barca, tutti conoscono Federico, e la barca con cui adesso stiamo andando ad Alcatraz, è di nostra zia.
'Allora Ali, cosa ne pensi?!'
'Penso che sia una autentica figata Rico'
'Sono contento che tutto questo ti piaccia.'
'Fè'.. posso chiederti una cosa?'
'Dimmi'
'Ti ricordi un po' di tempo fa, quando rividi Emma?'
'Si, perché'
'Tu mi dissi che era pericolosa, o almeno poterla rivedere lo era..perché?'
'Non pensi sia meglio che te lo dica lei?'
''Eh grazie, se potessi glie lo avrei già chiesto'
'Puoi'
'Come?! Come? Che non so nemmeno dove sia'
'Alison, guarda la'
Scesi dalla barca e la vidi la, non era sola, insieme a lei c'era anche la sua piccola bambola di pezza, finalmente, avrei potuto parlare con lei.
'Emma'
Avevo voglia di vederla.
'Alison, ti stavamo aspettando'
'Come?! Emma, perché sei pericolosa? Perché mio padre non vuole che ti frequenti? Perché?'
'Alison, calmati una cosa per volta'
'Emma, ho bisogno di sapere'
'È una storia lunga, iniziata circa 9 anni fa, quando ancora pulivamo insieme la cantina, quando ancora venivamo picchiate ed insultate, quando aravano prive di dignità '
'Emma, cosa sai che io non so'
'Alison, i nostri genitori sono ancora vivi'
'Stai scherzando'
'No tesoro, dobbiamo trovarli okay?'
'Ma come? Come? Non so nulla io, non so nemmeno cosa ci faccio qui'
'Alison, Emma ha ragione'
Una voce si fece spazio tra le rocce della baita era Benjamin il ragazzo del succo di frutta.
'Benjamin, ci sei anche tu'
'Si, Alison, devi ascoltare Emma. Federico ti ha portato qui a San Francisco, solo per farti sapere la verità. Adesso però sta a voi, ritrovare coloro che vi hanno dato la vita, e sapere perché vi hanno portato via da loro facendovi credere che fossero morti.'
'Alison, ti fidi di me?'
'Mi sono sempre fidata di te Emma.'21 Gennaio 2017
ore 22.54

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Past.||Federico Rossi||
FanfictionEra tutto un maledetto inganno. Tranne lui, beh lui era il mio angelo custode.