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'Si informa ai gentili passeggeri, che il volo diretto a San Francisco sta per partire, vi preghiamo di passare al check-in, per poi imbarcarvi'
'Fede, prenditi cura di tua sorella'
'Mamma, non ho più 12 anni'
'Sei ancora una bambina'
'Mamma, ti prego'
'Tranquilla, è in buone mani, dai Alison, andiamo a fare il check-in. Si parte per la California'
'Yes, ciao mamma, ciao papà, ci vediamo a settembre'
Ebbene sì, sto per partire insieme a quel babbeo di mio fratello per San Francisco, è il primo anno che vado insieme a lui, staremo da nostra zia, una zia che non vediamo mai, ma che è piena di soldi.
È la prima volta che prendo l'aereo, eh beh un po' mi sto cagando in mano, lui la ha gli amici, le estati le ha sempre passate la, io invece andavo sempre con i nostri vecchietti, quest'anno ho deciso di cambiare.
Vi starete chiedendo come è finita quando Rico mi ha detto che Emma poteva essere pericolosa, beh a dire la verità non lo so neanche io, non ha avuto il tempo di spiegarmi bene, nostro padre ci ha interrotti sul più bello, poi per svariati motivi l'argomento non è più saltato fuori.
Mi piacerebbe chiedergli cosa sa di lei, ma ho paura di farlo innervosire, e diciamocelo Federico da nervoso è peggio di una donna con il ciclo. Quindi ho deciso che sarà lui a dirmelo, quando lo troverà più opportuno
'Alison, tutto bene?'
'Si, perché?'
'Nulla, ti vedo strana'
'No, Fè ho solo un po' di paura, sai è la prima volta che prendo l'aereo, per giunta dobbiamo fare 13h di viaggio con 3 scali'
'Eh amore mio, il volo diretto non c'era, però adesso smettila di lamentarti, stiamo per partire'
'Mi lasci la parte del finestrino vero?'
'Ma è la mia preferita'
'Ti prego, dai, lascia il posto alla tua tanto adorata sorellina'
'Si rompiscatole va bene'
'Ricordiamo ai gentili passeggeri del volo diretto a San Francisco di recarsi al l'imbarco'
'Dai Rico, su non vedo l'ora'
'Calmati, Alison, stai facendo innervosire tutti'
Salgo su quel maledetto aereo, il posto vicino al finestrino è qualcosa di magnifico, la vista poi è spettacolare. Vicino a Rico c'è un signore abbastanza strano e rumoroso, sono  3 ore che siamo partiti e lui russa come un ghiro, mi verrebbe voglia di tappargli il naso.
'Fede, mi passi il computer?'
'Okay'
Le altre ore di viaggio passano così, a parlare con mio fratello, a dormire, ad ascoltare musica e a fare i numerosi scali.
Finalmente dopo circa 4h dall'ultimo scalo
'Gentili passeggeri, è il comandante che vi parla, vi preghiamo di allacciare bene le cinture, stiamo per atterrare'
'Finalmente'
'Sei stanca?'
'Un po', scusa ma che ore sono qui? E poi come ci arriviamo dalla zia'
'Qui penso siano intorno alle 12.30 e ci viene a prendere Job, l'autista personale della zia Carmen.'
'Ah, bene anche un autista personale, non si fa mancare nulla'
'Dai bradipo  muoviti a scendere'
'Hei belloccio tieni a freno le parole'.
Finalmente posso dire di essere in America, dopo svariati anni che volevo venirci. Il  fuso orario mi ha messo sottosopra, ho sonno adesso, anche se in teoria dovrei avere fame, ma va beh dettagli. Mentre sto ragionando sulle mie memorie
'Watch where you go girl'
'Eh, può parlare italiano?'
'Be careful'
'Eh, ma che stai a di, I don't parlare your linguages, Rico, ma che vuole questo'
'I'm sorry for the trouble'
Dice mio fratello a quello sconosciuto
'Dai Alison, sempre a fare figure tu ne'
'Ma Rico, se non capisco un piffero non è colpa mia. Mi portavi in Spagna afferravo tutto'
'Muoviti idiota, che la zia ci aspetta'
Salimmo su una limousine nera, era la prima volta per me, ed era una autentica figata, bene, potevo dire che la mia estate stava iniziando. O almeno così io credevo..

19 Gennaio 2017
ore 22.05

Past.||Federico Rossi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora