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La limousine nera di fa strada tra il traffico di San Francisco, è una città splendida, sarei voluta venire un giorno qui con Emma, da piccole fantasticavamo su come poterci venire, e adesso che sono qui non mi sembra vero.
La strada principale che ci sta conducendo da mia zia Carmen è abbastanza affollata, beh sono le 12,30h penso che sia orario di punta, fatto sta che sto morendo di sonno a causa del fuso orario sballato e di fame, non so il perché, ma in questo periodo ho sempre fame.
Le macchine che sono nella corsia opposta a dove stiamo andando noi viaggiano abbastanza scorrevolmente, Job, l'autista che per fortuna parla italiano, come nostra zia del resto, sta tirando insulti contro gli automobilisti che bloccano la strada, poi siamo a luglio è questo caldo di certo non aiuta un gran che.
Dopo una coda lunga 2k, quindi aver perso 30 minuti del mio tempo, cominciamo a viaggiare velocemente, la limousine si fa strada per il centro di San Francisco.
A due isolati dall'ultimo semaforo che vidi la macchina girò a destra, per poi fermarsi davanti a una casa bianca enorme.
Federico scende come se nulla fosse.
'Tesoro, siamo arrivati. Non starai mica in macchina per sempre, vero?'
'Eh, no Rico, andiamo'
'Alison, le valige le prenderà Job dopo, adesso vieni a salutare la zia, che è da più o meno 4 anni che non la vedi'
Scendo dalla macchina e insieme a Fè mi reco dentro a quell'enorme casa
'Alison, tesoro, come sei cambiata, da quanto tempo'
Una anziana vecchietta si fa strada per il viale della casa e ci raggiunge, quando inizia a parlare, suppongo che fosse mia zia, e così fu
'Ciao anche a te zia'
'Oh Federico, non fare il guastafeste, è tanto che non vedo tua sorella. Come sei cambiata, sei sempre più bella Alison, dai venite così Job vi porta le valige in camera, e andiamo a mangiare qualcosa'
'Si, ti prego zia sto morendo di fame'
'Alison, sei uguale a tuo fratello, avete sempre fame'
'Vi ricordo mie care signore che sono presente anche io, e che sto morendo di fare pure io, e che io e Alison non siamo uguali'
Entro in casa seguita da mio fratello e grazie a Carmen ci rechiamo in cucina, non ho quella fame da mangiare, cioè si ho fame, ma preferisco mangiare e ingozzarmi di schifezze guardando la tele, quindi apro la prima mensola che ho sottocchio e ci tiro fuori patatine, salse, popcorn, Nutella, cioccolato e chi ne ha più ne metta.
Passiamo il pomeriggio così, dopo aver sistemato le valige nelle apposite stanze, aver chiamato mamma e papà per rassicurali, io e Rico abbiamo guardato 'Pretty little liars' e abbiamo tirato fino a sera, per cena abbiamo mangiato cibo spazzatura, è così che lo chiamano qui. Va beh siamo in America, quindi qualche strappo alla regola ci sta.
Sono più o meno le 20 e Federico è mezz'ora che smanetta al cellulare
'Fè, ma si può sapere che stai facendo?'
'Sto parlando con delle persone'
'Oh, chi sarebbero? Ancora quella Lili la?'
'Perché anche se fosse?'
'Perché già dal nome mi da della troia'
'Alison, non giudicare le persone'
'Okay, sto zitta'
'Comunque, domani vedi di svegliarti presto, andiamo nella baia, ad Alcatraz, quindi vedi di metterti comoda, ti farò conoscere la compagnia, e forse ci sarà qualcuno che ti farà piacere rivedere'
Aggiunge mio fratello prima di scomparire nella sua camera, e lasciarmi li, come una cretina, a ragionare su cosa avesse appena detto, rimandando scombussolata dalle sue parole.

21 Gennaio 2017
Ore 00.03

Past.||Federico Rossi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora