JASMINE Capitolo 1

3.2K 42 0
                                    


<<Jasmine abbiamo appena ricevuto un lavoro.>>

E' Clarissa che come al solito entra senza bussare, la mia assistente, è una donna di 30 anni , italiana originaria, ma oltre questo è una mia grande amica.

Ha la carnagione scura, capelli di un castano chiaro e occhi verdi, fisico slanciato, è molto testarda ma molto dolce , gli voglio tanto bene.

Io mi chiamo Jasmine Rodriguez e sono un avvocato , ho 30 anni e abito a New York.

Abito da sola, mi fa compagnia la mia gattina "Roseil" (lo so è un nome strano , ma l'ho trovata quando era piccola vicino a delle rose ). Abito in un posto tranquillo , una villetta stile americano, non è grande ma per me basta. I miei vicini sono tutti molto cordiali, in particolare uno , un poliziotto , Will Garcia, ha 30 anni e quando mi sono trasferita, lui era già qui. E' un uomo molto affascinante , sa quello che vuole, ma è una persona molto dolce e affettuosa. Gli piaccio già da un bel po', ma purtroppo non riesco a provare un sentimento che non sia l'amicizia. Alto, muscoloso, castano , bello da far impazzire, ma ahimè purtroppo a me non fa impazzire.

Ritornando alla mia amica, che è ancora qui davanti a me e sta ancora parlando senza accorgersi di non essere ascoltata, penso a quanto a volte possa essere logorroica e non fermarsi mai. Guardandola, penso che se continua così mi verrà da ridere e infatti non passa molto tempo da quando me lo faccio scappare.

Lei si ferma e con le mani mezze alzate e con quel broncio stranito, continua:

<<Cosa c'è da ridere ?>>

<<Niente >> dico ancora sorridendo cercando di non continuare a ridere << Dai allora dimmi di questo cliente>> continuo.

Decide di sedersi sulla poltrona nera che si trova di fronte a me.

Ora Clarissa non è più la solita ragazza che parla a manetta, è agitata, apre e chiude la bocca senza riuscire a parlare.

Comincio ad innervosirmi, sono già passati due minuti da quando si è seduta e non parla.

Decido di guardarla dritto negli occhi.

<<Allora, dai parla, chi è questo cliente che ti fa paura tanto da farti tremare sulla sedia?>> la sfotto, << non mi dire che è uno dei tuoi amanti eh...>> le dico spontaneamente.

Rido, ma vedendo ancora nel suo volto lo sguardo terrorizzato smetto subito. Seriamente, ora mi sto preoccupando , vedo la paura nei suoi occhi.

Clarissa, la donna e amica che parla senza fermarsi mai, ora per la prima volta non riusciva a dirmi una cosa semplicissima. Chi poteva essere mai da rendere la mia amica così impaurita? In fondo, trattiamo ogni giorno con persone diverse e ne abbiamo viste davvero di cotte e di crude, divorzisti, scambisti, liti famigliari, amanti, figli abbandonati, chi altro poteva capitarci?

Finalmente parla, ma ciò che rivela con la voce strozzata , mi rende immediatamente paralizzata sulla sedia.

<<Lui è un mafioso, lui è Ryan Smith.>>

CLOSERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora