Jasmine Capitolo 4

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Jasmine Capitolo 4

Sono scioccata.

Lo ammetto, non mi sarei mai aspettata che fosse così bello.

Non sapevo che il locale fosse suo e spero che non lo sapesse nemmeno Clarissa altrimenti dovrò arrabbiarmi con lei.

Non devo avere paura, mi ripeto queste parole nella mia testa, devo solo andarmene da qui, il prima possibile.

Mi conviene rientrare dentro e riprendermi Clary, passando gli do una spallata che non lo muove però di un centimetro.

All'improvviso mi sento tirare da dietro, vengo trascinata in una stradina buia e sbattuta al muro, urto forte la testa.

E' lui.

<<Ma sei impazzito?>> ma questo è pazzo sul serio.

<<Mi stai veramente stancando Jasmine, credimi, non credo che ti conviene provocarmi>>. I suoi occhi lanciano fiamme da tutte le parti, mi tiene inchiodati i polsi sopra la mia testa.

Un momento , mi ha chiamata con il mio nome??

<<Sono avvocato per lei, lo vuole capire o no?>> e con questo stringe ancora di più i polsi.

<< Cosa pensa che io ho paura di lei? Ma per favore, mi lasci ora ,mi sta facendo male boss da quattro soldi>>. Ma che cazzo ho detto, oh no ora me la farà pagare me ne accorgo dal suo sguardo. Ora sto avendo paura. Faccio per scusarmi ma mi arriva un manrovescio fortissimo. Sento un dolore alla guancia, d'istinto mi porto la mano sulla guancia arrossata, sento delle lacrime scendere.

<<L'avevo avvisata Jasmine o avvocato, ma cazzo, lei non mi ascolta>>. E con questo sbatte i pugni al lato della mia testa.

<<Sa cosa faremo ora, avvocato? Io ora la lascerò andare e ci vedremo domani nel suo ufficio>>. Detto questo mi lascia andare i miei polsi tutti arrossati.

<<Sparisci Jasmine, prima che ti prenda qui e ti faccia seriamente del male.>> Non me lo faccio ripetere due volte, scappo dentro al locale per andarmene via con Clary.

Quando siamo in macchina per tornare a casa comincio a calmarmi, intanto Clarissa parla a ruota libera di quel mostro con cui ha passato la serata. La devo avvertire.

<<Clary quello è l'uomo fidato di Ryan Smith>> guardo nella sua direzione e mi guarda in silenzio.

<<Sei sicura? Cazzo mi piaceva tantissimo, mi sono sentita al sicuro con lui. Hey aspetta, tu come fai a saperlo?>> Ora parte con l'interrogatorio ma non sono ancora pronta.

<<Quel locale... è suo Clary, dimmi che non eri a conoscenza di questo particolare>> la guardo dritto negli occhi.

<<Lui chi? Oh no è di Ryan Smith e vi siete incontrati!>> vedo la sorpresa nel suo volto, ma lei non saprà mai cosa è successo.

<<Purtroppo sì l'ho incontrato e ci siamo messi d'accordo che verrà domani nel mio ufficio. Ah un'ultima cosa Clary, stai lontana da quello>>.

Ho lasciato Clarissa a casa sua, voleva sapere tutti i particolari, ma non sono pronta a raccontargli di ciò che è successo. Mi ha picchiata, mi ha minacciata e non so se queste sono le cose peggiori che mi potranno capitare con lui.

Non ho chiuso occhio per tutta la notte, ho sognato degli occhi neri che mi scavavano dentro, quei occhi che mi hanno rubato i miei genitori, me li hanno strappati via.

Mi sveglio con largo anticipo e mi vado a preparare una tisana per calmarmi, dopodiché una bella doccia fredda toglierà di dosso tutti i cattivi pensieri.

Oggi ho deciso di vestirmi con una gonna nera e una camicetta bianca.

Arrivo abbastanza presto in ufficio, Clary non è ancora arrivata , quindi mi metto subito al lavoro.

In tarda mattinata eccolo che arriva con tutta la sua grandezza accompagnato dal suo amichetto che non perde tempo a flirtare con la mia amica.

Entra senza dire buongiorno e chiude la porta. Iniziamo bene.

<<Buongiorno a lei, Signor Smith.>> che maleducato.

<<Buongiorno avvocato, ha dormito bene?>> oh si alla grande, non può immaginare quanto.

<<Non perdiamo tempo, in cosa la devo aiutare precisamente e soprattutto di cosa è accusato?>>

<<Oh , in realtà mi accusano di molte cose e io ho bisogno che lei trovi le prove che mi incriminano e le cancelli>>. Ma è impazzito ?

<<Se lo scordi, io sono una persona pulita, onesta, e non diventerò un avvocato di mafia solo per lei>> dopo tutto quello che ho fatto per essere ciò che sono non butterò tutto all'aria.

Balza all'improvviso in piedi e viene verso di me, sbatte il pugno sulla scrivania facendo vibrare tutto.

<<Lei non sarà l'avvocato di tutti, sarà solo la mia, mia e di nessun'altro>> lo dice accompagnato da uno strano luccichio negli occhi, quella luce perversa.

<<Ahahaha ma per favore, la smetta di rendersi ridicolo, io non sporcherò il mio nome per lei>> credo che questa risposta non gli sia piaciuta.

Ora avanza sempre più lento e si posiziona dietro di me ,appoggia le sua mani sulle mie spalle e le sta stringendo molto strette, sto sull'attenti, so che non può farmi nulla, ha bisogno di me.

<<Pensavo che ieri avevi capito Jasmine, pensavo che eri più furba, invece sei una stupida puttanella>> e ora ride.

Ma come si permette?

<<Ma come si permette di chiamarmi cosi? Forse sono le sue donne cosi, non si doveva permettere e ora fuori di qui!>> e con questo mi scrollo le sue mani di dosso.

<<Vedo che non le è chiaro il concetto di "fare la brava", ma non ti preoccupare, ora te lo faccio capire io>>.

Non faccio in tempo a capire le sue parole che mi prende e mi sbatte piegata sulla scrivania.

<<Lasciami, sei impazzito ?>> urlo.

<<Sai Jasmine, credo che ci divertiremo insieme>>.

Comincia ad alzarmi la gonna sui fianchi.

<<Oh ti prego, cosa hai intenzione di fare, lasciami !>>

<<Sa, se non la smette di dimenarsi succederà qualcosa di molto brutto alla sua amica, e tu non vuoi che succeda, vero?>>

<<Lasciala stare, brutto bastardo!>>.

Dopo questa frase mi arriva uno schiaffo forte sul culo.

Ahia che dolore, mi dimeno finché posso, ma con scarsi risultati, perché il bastardo mi ha legato i polsi dietro alla schiena con la sua cintura.

Altri due schiaffi insieme, mi brucia tutto , ho il sedere in fiamme e lui continua e si sta anche divertendo.

Al quindicesimo schiaffo singhiozzando gli chiedo pietà. Sono distrutta, la sua mano è talmente grande da prendere tutti e due i glutei.

<<Ti prego, basta, non ce la faccio più, MI ARRENDO>> non ci posso credere , ho perso.

Smette di sculacciarmi, smette di torturarmi. Avrò molti lividi.

<<Brava Jasmine, ora ci capiamo, devi capire che comando io e non accetto segni di ribellione, hai capito?>> mi prende dai capelli , grido , mi avvicina al suo volto, e gridando mi ripete se ho capito o no.

Annuisco perché non ho più la forza di gridare e così dichiaro la mia sconfitta.

<<Bene, ci vediamo stasera, ah prima che me ne dimentico, prepari le sue valigie perché si trasferirà da me>> detto questo mi da l'ultima sculacciata e se ne va ridendo.

Ancora piegata dolorante e singhiozzante dichiaro il mio inferno.

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