11.The invisible Brad

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Io e gli altri stavamo confabulando sul fatto che Ray, da ben due settimane, parlava in completa solitudine, come se ci fosse qualcuno accanto a lui in grado di rispondergli o ridere ad ogni sua battuta squallida. Non era qualcosa di sano per la sua età e ciò ci aveva insospettiti, sembrava uscito fuori di testa, fino a farci dubitare di lui.
"buongiorno!" esclamò radioso.
Subito dopo aveva dato una gomitata al nulla e si era seduto sul divano a sgranocchiare alcune noci riposte in un sacchetto, per poi chiedere a quel qualcuno accanto a lui se le voleva. Quella storia, a mio parere, era durata fin troppo, ero stanca di dover fingere che Ray era ancora sano di mente e, per di più, ero stufa di aspettare che Charlotte o Henry gli dicessero qualcosa.
"smettila!" esclamò Ray ridacchiando.
"perché parli da solo?" chiesi all'improvviso.
"Kate!" esclamarono gli altri in coro.
"oh..no, non parlo affatto da solo, ma con il mio amico invisibile, Brad" rivelò sorridente.
Io e gli altri avevamo iniziato a ridere con forza a causa della sua risposta, lui non era affatto un pazzo, ma ci stava semplicemente giocando un brutto tiro ed aveva portato la cosa alle lunghe per vedere quando avremmo reagito. Per mia sfortuna, circa qualche secondo dopo aver riso senza sosta, una voce adulta e maschile aveva interrotto bruscamente il divertimento e si era infuriata notevolmente con noi.
"chi diavolo è!?" esclamò Henry.
"sono Brad!" esclamò egli furioso.
"scusaci" intervenne Charlotte.
"pensavamo fosse un'idiozia di Ray" ci tenni a precisare, spaventata.
"ci sono abituato" sospirò rassegnato.
"come mai sei invisibile?" domandai curiosa.
"stavo facendo un giro in bicicletta di sera e, da lontano, avevo visto Capitan Man che era in fuga da un criminale.." narrò l'uomo.
"voleva colpirmi con l'ivisibilator e, invece di colpire me, ha preso Brad" continuò Ray, come se l'amico avesse toccato il punto che più gli premeva di discutere.
"perché quel criminale voleva farti diventare invisibile? " chiese Charlotte perplessa.
"forse sapeva quanto mi piace essere visibile agli occhi di tutti!" esclamò egli modesto.
Eravamo alle solite, persino con Brad difronte Ray non smetteva di vantarsi di quanto egli era eroico agli occhi delle persone e, per giunta, ciò di cui si lodava era qualcosa che era stata tolta al suo amico proprio a causa sua.
"piaceva anche a me!" precisò Brad.
"ti ho chiesto scusa un milione di volte e ti ho persino pagato l'intervento al naso!" esclamò egli abbastanza esasperato.
"già, ma ora sono invisibile per colpa tua e nessuno può vederlo!" esclamò l'uomo furioso.
"come posso sdebitarmi?" sbuffò seccato.
"posso essere il tuo assistente" propose egli con molta estasi.
"ho già Henry e Kate" rispose additandoci.
"ma io sono invisibile e nessuno potrebbe mai farti del male con me" insistette esaltato.
"sto bene così" precisò categorico.
Non conoscevo bene Brad, ma da come si era posto nei confronti di Ray potevo affermare di certo che era una persona molto pretenziosa e difficile da accontentare, ciò mi dava sui nervi dato che stava insistendo un po' troppo.
"se si licenziassero?" chiese maliziosamente.
"te lo sogni!" esclamammo all'unisono.
"purtroppo si" sbuffò Ray annoiato.
"bene, a presto!" sghignazzò malevolo.
"che significa?" chiese Charlotte spaventata.
Ero sicura che ben presto Brad avrebbe fatto il possibile per farci rinunciare al nostro lavoro e, dato l'inquietante silenzio presente nel covo, io ed i miei amici avevamo deciso di fuggire da lì.
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Danny, per l'ennesima volta, aveva invitato da noi Jacob e suo fratello per pranzare insieme e, nonostante sapeva che lui mi stava appiccicato, non aveva esitato ad invitarlo. Per mia fortuna Henry si era presentato in camera mia senza il minimo preavviso e mi aveva costretta a salire di sopra di fretta, come se la situazione per cui aveva interrotto il pranzo fosse vitale.
"ehi"  dissi sorridente.
Si era voltato verso me con rapidità e mi aveva mostrato un occhio gonfio e nero, cosa che mi aveva catapultata verso un'agitazione che non mi era mai capitato di provare in precedenza.
"cos'è successo?" chiesi avvicinandomi.
"Brad mi ha fatto passare l'inferno a scuola: ha messo un secchio in testa alla Shapen per poi sculacciarla con una scopa e farle credere che la colpa era mia e ha dato un pizzico sul sedere di Mitch che, a sua volta, mi ha dato un pugno sull'occhio" narrò furibondo.
La calma mi stava abbandonando in modo così veloce che quasi era difficile riuscire a tenere i miei poteri a bada, quell'orribile persona stava giocando con la vita del biondo per il semplice gusto di farlo rinunciare al suo lavoro e sapevo bene che presto avrebbe fatto lo stesso con me.
"me la pagherà!" promisi determinata.
"io?" ghignò egli divertito.
"si!" esclamai a pugni serrati.
Pochi secondi dopo l'uomo mi aveva spinta sul pavimento con eccessiva violenza e, a causa di tutta la forza che ci aveva messo, io ero andata a finire con la testa contro al piede di ferro del mio letto e tutto intorno a me sembrava girare.
"licenziatevi!" gridò ridacchiando.
Henry si era precipitato verso me con estrema velocità, mi aveva presa a mo' di sposa e non si era minimamente interessato a ciò che l'uomo ci aveva appena detto, per poi poggiarmi con la sua solita delicatezza sul mio letto.
"va meglio?" chiese allarmato.
"ti ringrazio" bofonchiai dolorante.
Il biondo stava per stendersi accanto a me per riposare in mia compagnia, ma Brad era pronto a tornare all'attacco, gli aveva dato un calcio al ginocchio ed Henry, dopo aver emesso un forte rantolo di dolore, si era accasciato al suolo.
"VA VIA!" gridai e, subito dopo, tutta la casa si era messa a tremare.
"Kate, devi calmarti" mi incitò il biondo.
Avevo eseguito il suo comando alla perfezione e la casa era tornata allo stato precedente, ma già sapevo che l'uomo non si sarebbe arreso prima di avermi fatto perdere il controllo.
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