la strega veggente

Il bambino cap. 11

La porta si apre e una persona oscurata dal cappuccio si avvicina verso di noi.

Arriva in mezzo alla stanza e si leva il cappuccio, sulla testa c'è un tatuaggio che gli parte dalla fronte fino alla collottora. Si avvicina a me e si siede sopra il letto su cui sono sdraiata.

Mi leva le coperte e con mio grande stupore vedo il mio ginocchio pieno di sangue ma con una garza che nasconde la grande ferita che ci dovrebbe essere.

Guardo Sam con sguardo di domanda, però lui non ricambia, invece sta a fissare le mani dell'uomo, che piano piano si avvicinano verso la mia gamba.

<<Scusa. Pensavo che voi foste loro, gli "incappucciati" ; dove eravate diretti?>>
Dice sfiorando la mia ferita.

<<siamo diretti alla città successiva.>>
Dice Sam senza staccargli gli occhi di dosso.

<< aspetta, ci sono stati gli "incappucciati" da queste parti? Che è successo?>>
Dico cercando di alzarmi, solo che Sam me lo impedisce.

<<Si, è già da giorni che gli "incappucciati" girano da queste parti distruggendo e ripetendo il loro motto.>>
Dice guardandomi negli occhi. Sembra un anziano signore, sotto gli occhi ha delle borse gigantesche, credo perché, in tutte queste notti, sia stato sveglio per gli attacchi.

All'improvviso si riapre la porta e un ragazzetto alto, magro e urlando ci avvisa di un fatto sconvolgente.

<<Hanno distrutto tutta la periferia e la cosa più strana che hanno rubato il bambino. Dicono che siano stati i Maestri.>>

<<che? Cos'è successo?>>
Dico stringendo il braccio di Sam, lui si avvicina a me baciandomi i capelli.

<<Sono arrivati gli "incappucciati", sopra la tunica c'erano dei simboli, hanno distrutto tutto e hanno  preso il  bambino, è il più forte di questa città, i suoi poteri si sono sviluppati fin da quando era piccolo, non ha nessun guardiano da quanto è potente, lui sa ha usato e usa degli incantesimi oscuri. Per questo si associa la sua risata, ride sempre. >>
Il ragazzo si avvicina sempre di più a me e mi fissa negli occhi senza sbattere ciglio. Ha gli occhi azzurri e i capelli biondi.

Ma quel bambino mi ruba l'attenzione dai suoi occhi magnetici. Io l'ho visto. E ho visto loro. Allora so anche prevedere il presente o è solo tutto un sogno?!

Sam vista la situazione incomincia a parlare per distrare il ragazzo da me.

<<e loro dovrebbero essere i Maestri? Ma non sono morti?!>>
Dice con un sorrisetto.

<<Si>>
Risponde l'uomo. Si alza e va da un'altra parte.

<<Ve ne dovete andare via, dovete scappare. Anche te figliolo vai insieme a loro.>>
Ritorna con una valigia. La metto dentro il mio borsino. E cercando di alzarmi il signore mi fa un incantesimo, non so cosa mi succede ma riesco ad appoggiare e a camminare anche con la gamba "rotta".

<<allora come ti chiami?>>
Dico al ragazzo che si sta incamminando verso l'uscita.

<<Josh>> dice toccandosi i capelli e spiazzandomi con i suoi occhi ghiacciati.

Sam mi sta fucilando con il suo sguardo. Rido come una pazza alla scena.

Arriviamo alle scope ed io salgo su quella di Sam dato che si è offerto.

<<Allora voi vi chiamate Sam e Ambra? E dove dovreste andare?>>

<<Dovremmo andare al l'elemento fuoco, solo che ci fermeremo alla prossima città per dormire.>>
Risponde Sam guardandomi negli occhi. Mi sposta un ciuffo dagli occhi così da perdermi nei profondi occhi smeraldo.

<<No oggi per ottimizzare i tempi bisogna andare alla città dopo questa. Conosco degli amici che ci potrebbero ospitare.>>
Josh continua a fissarmi, mi sento in imbarazzo sotto i suoi occhi glaciali.

Sam, con tutta la calma del mondo, mi copre con la sua testa.

<<Anche se lui è molto ma MOLTO carino, tu sei il migliore.>>
Gli sussurro sensualmente leccandoli anche la guancia.

Lui incomincia a ridere ed io lo seguo a ruota. Josh ci guarda male ma io me ne frego, se sto con Sam non mi serve altro che il suo sorriso.

<<Piccioncini state attenti alla "strada" che sennò andate a sbattere contro qualcosa.>>
Dice ridendo, ci giriamo per guardare davanti e puff . . . . Ci sbattiamo contro uno stormo di uccelli, ed usciti da quell'inferno siamo pieni di piume, ma a me non importava, se stavo con lui niente mi turbava.