CAPITOLO 11

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Pov's Ele
Bea si staccò dopo un bel po, Il suo abbraccio mi ha dato la forza di continuare a vivere.
Al braccio ho un ago, per l'eflebo,lo odio.
Le pareti bianche non aiutano e la mliconia si fa risentire.
Okay mi devo calmare, se no starò di nuovo male.
-Ciao ragazze,volevo avvisare che l'orario di visita è finito- disse un medico entrando.
-Si, adesso vado- disse Beatrice per poi abbracciarmi e uscire.
Madonna il suo sorriso, quanto mi rende felice.
La sera arrivò ben presto e mi addormentai.
La mattina seguente ero sola, mamma era a lavoro, anche papà, Bea era a scuola. Mi annoiavo, non avevo i miei libri, i miei disegni.
-Scusi- disse un'infermiera entrando.
-Salve- risposi educatamente.
-C'è qualcuno che la vuole vedere- disse seria, ma io non capivo chi poteva essere.
-Lo faccia entrare- dissi curiosa.
Da quella porta entrò Leonardo. Lo guardai, si era proprio lui.
-Ciao- disse abbassando lo sguardo
-Che ci fai qui?-  chiesi spaventata.
-Volevo chiederti scusa, per quello che ho fatto- disse guardandomi dritto negli occhi, il suo sguardo era sincero.
-A me le scuse non servono, perché tre anni d'inferno ho dovuto passare, tra le prese in giro,le foto sui social, i tagli,gli amici che si allontanano, tutto quanto è stato una merda e lo è ancora, un semplice scusa non mi aiuterà mai a colmare il male che dentro di me si è accumulato- dissi cercando di non piangere-La cosa più brutta è che tu e gli altri continuavate, e voi di me non sapete niente, non sei mai venuto da me a dirmi ciao Eleonora come stai? Cosa ti piace fare? Mai non me l'hai mai chiesto. Di me non sai niente, non sai quanto ho sofferto, non sai tutte le volte che non ho mangiato e sono rimasta a piangere, non sai quante volte ho cercato di dire basta, non sai quante volte ho pensato ma allora faccio veramente schifo- dissi iniziando a piangere.
Lui mi guardava e si era reso conto di tutto quello che mi ha fatto passare. Aveva gli occhi lucidi. Mi guardó e poi uscì.
Perfetto ci mancava solo lui...
Mi asciugai le lacrime e aspettai con ansia la sera.
                       ****
-Ciao vita mia- disse entrando nella stanza, la mia Bea, con un sorriso bellissimo.
-Ciao Bea- risposi semplicemente, stavo pensando ancora a Leonardo.
Mi stava prendendo in giro? O era sincero? Non so cosa pensare...
-Che succede?- mi chiese sedendosi nella sedia affianco a me.
-Niente- risposi
-Non è vero, lo leggo nei tuoi occhi-
-Leonardo è venuto qui in ospedale- ammisi.
-Cosa ti ha fatto? Io lo ammazzo- urlò Bea furiosa.
-No,non mi ha detto niente,mi chiesto solo scusa, sembrava sincero- dissi guardando Bea.
-Ma sei sicura?- chiese seria.
-Si, l'ho mandato via,in quel momento non volevo vederlo, però ho pensato alle sue scuse tutto il tempo- risposi.

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