CAPITOLO 3

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Prefetto adesso ho rovinato anche la vita ad una persona che cercava di essermi amica. Non voglio che anche lei viva un inferno come lo sto vivendo io. Mentre corro il più lontano possibile dalla scuola, Beatrice mi ha raggiunto-Ele aspetta-urla, ma io non la ascolto, non capisce che più mi sta vicino, più la prenderanno in giro. Non ce la faccio più e per questo mi fermo-Ele!- mi giro e la vedo davanti a me-Vattene ti prenderanno in giro per colpa mia, non voglio che la tua vita sia un inferno come la mia, ti prego lasciami in pace-dico andandomene, entrerò alla seconda. Cammino e Beatrice continua ad urlare il mio nome, che palle io glielo detto-BASTA IO TI HO DETTO DI STARMI LONTANA, PER UN MOTIVO, IO HO VISSUTO E STO VIVENDO UNA VITA DI MERDA CAZZO, A TE NON TE NE DEVE SBATTARE NIENTE DI ME OKAY-dico girandomi e lei annuisce delusa. Entro a scuola e quando sto in classe tutti mi guardano, ma sempre mi devono rompere il cazzo, hanno 16 anni e sembrano dei bambini di 4. Io pensavo che al liceo ste cose delle prese in giro non ci fossero, insomma la gente dovrebbe essere più matura no? Va boh tanto non cambia niente se penso ste cose-Eleonora Gaggero all'interrogazione-mi alzo per andare alla lavagna, dopo l'integrazione torno a posto con un bel 9 in latino-Hai studiato,brava, in fondo è solo quello che puoi fare, perché amiche per uscire non ne hai-dice Leonardo facendo ridere tutta la classe-Almeno io farò qualcosa nella vita, tu resterai un asino-dico voltandomi per continuare a seguire la lezione. Alla ricreazione sto sempre sola e quando finisco le lezioni esco da scuola e sento Morena che mi chiama per salire in macchina, sinceramente non mi va di andare con Bea, però se non lo faccio si insospetteranno-Grazie Morena-la ringrazio appena salgo in macchina-Figurati, ciao amore-dice dando un bacio sulla guancia di Bea quando entra in macchina,mi guarda stranita e poi continua a guardare fuori dal finestrino-Allora come è andata a scuola?-chiede Morena rompendo il ghiaccio-Ho preso nove in latino-rispondo fredda-Oh brava, potresti fare delle ripetizioni a trice,lei non è molto brava in latino-dice accennando una risata-Mamma!-la rimprovera Beatrice-Signora non lo so, forse se ci si mette di impegno ce la può fare-dico sempre fredda-Allora vieni stasera da noi alle 17:00-dice, ma io dico perché la gente prende impegni che io non ho chiesto. Appena arrivate usciamo dalla macchina e io mi dirigo verso casa mia-A dopo ele-mi dice la mamma di Beatrice,io mi limito a girarmi e annuire. Entro in casa, e salgo le scale-Ciao-dico a mia madre che risponde con un vieni a mangiare-Mamma non ho fame-dico-Sono sempre sola, non mi dici niente stai sempre sola e io ho bisogno di stare con te-dice ce con una voce rauca, mi affaccio alla porta della cucina e lei sta piangendo, mi fa male vederla così-Scusa mamma, lo so non sono la figlia che vorresti, ma mi dispiace di essere così, io sono stanca e non lo so nemmeno io-dico in lacrime-amore-dice mia madre abbracciandomi. La tengo stretta a me e poi mi siedo a pranzare con lei, perché poi devo andare da Beatrice.
Dopo pranzo aiuto mamma a sparecchiare, e poi mi reco in camera per preparare la borsa da portare da Beatrice, ci metto un quaderno,libro di latino e l'astuccio. Scendo velocemente e vado da Beatrice. Quando busso mi viene ad aprire Morena-Ciao cara, vai su in camera di Trice, lei arriva sta facendo la doccia-mi dice, io annuisco e salgo le scale, appena entro vedo una camera gigante, ha le pareti di un azzurrino e violetto bellissimo, un letto matrimoniale con tanti cuscini, la cosa che mi colpisce di più sono le foto che ha attaccate e appese nel muro, sono tantissime, ritraggono lei e un uomo, penso suo padre.
Mi siedo nella sedie e metto il materiale sulla scrivania-Ciao-sento la voce di Bea entrare nella stanza-Ciao-mi limito a dire fredda-iniziamo-dice sedendosi vicino a me-si-. Le spiego tutto e lei sembra aver capito-Tutto chiaro?-dico,lei mi sorride e annuisce-Senti Ele, mi dispiace per quello che passi, ma io ti sono vicina-dice sicura-grazie, ma ho una domanda, di solito non mi faccio gli affari degli altri,ma volevo chiederti è tuo padre quello nelle foto?- il suo volto si rattrista e si siede nel letto-Si è mio padre, è  morto tre anni fa in un incidente stradale il giorno del mio compleanno,infatti io non lo festeggio-mi dispiace per lei-Oh scusa non volevo, mi dispiace-dico cercando di rimediare-Tranquilla, sto bene, ti fermi a cena?-sorride sempre-Ehm...Non so-dico insicura-Dai rimani ho bisogno di compagnia-dice piagniucolando-eh va bene, anche perché vorrei sapere perché continui a stare con me quando ci sono altre persone e poi quando stai con me ti prendono in giro-lei mi guarda-Senti io voglio te come amica, perché tu non sei come le altre, sei un' amica vera e io lo so-dice sicurissima di se-Va bene, ma io non voglio che ti prendono in giro per colpa mia-lei sorride-Io me ne sbatto di quello che pensa la gente, perché io so come sono e nessuno ha il diritto di prendermi in giro-dice e iniziamo a scendere le scale-Mamma Ele rimane a cena-dice alla mamma entrando in cucina-Trice dopo andiamo in spiaggia?-dice sorridendo-Non so, papà ci portava sempre dopo cena-dice rattristendosi e con gli occhi lucidi-Amore mi dispiace, se non vuoi non ci andiamo-si avvicina alla figlia che a testa bassa risponde-Andiamoci, però viene anche Ele e la signora Dalila-dice accennando un sorriso-Certo che possono venire, andate ad avvisare Dalila che andiamo in spiaggia dopo-usciamo dalla porta e andiamo verso casa mia, busso e ci apre mia madre-Salve Morena, dopo cena andiamo a mare, e vuole venire?-chiede con un sorriso-Si, Ele te vuoi?-mi chiede,io annuisco e poi mamma va a prepararsi, mentre io e Bea andiamo a mangiare.
Dopo cena saliamo in macchina e aspettiamo mia madre che sale subito dopo-tieni tesoro, la felpa ti sei scordata, fa freddo e poi t'ammali-dopo questo partiamo, il mare dista un'ora da noi, quindi con Bea ascoltiamo la musica e ogni tanto ridiamo per qualche cazzata, forse non è poi così tanto male avere un'amica.
 
                      Continua...

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