CAPITOLO 5

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Dopo mangiato, papà va a pagare e io e Bea osserviamo una vetrina davanti al ristorante, vende vestiti da sera e sono firmati, sono bellisimi,c'è ne uno nero in particolare che mi piace tanto-Tesoro andiamo, o vuoi vedere qualcosa-io continuo a guardare il vestiro-lo vuoi?-dice mio padre-No! Costa troppo, non voglio,non è necessario-mi giustifico, in realtà lo vorrei tanto-Per la mia bambina tutto, dai vai a provarlo-entriamo e io quasi non urlo dell'emozione, Bea mi segue e appena lo provo dice che mi sta benissimo-Sei bellissima!-dice mio padre e Bea annuisce-Non credo, forse è troppo-dico, forse io non sarò mai come quelle bellissime ragazze, io sono Eleonora Gaggero non potrò mai essere come le altre-dai te lo prendo-annuisco anche se non sono sicura, ho paura di essere giudicata dagli altri. Papà prende il vestito e saliamo in macchina-Beh rimani a dormire da me stasera-dico a Bea-Si credo che posso-dice insicura-Andiamo da tua mamma e glielo chiedi-dice papà e lei annuisce, appena arriviamo a casa di Bea lei corre verso la madre che si affaccia, mio padre scende dalla macchina e si presenta a Morena, io lo seguo e gli sto accanto-Siete uguali-dice guardandoci,-grazie-dice papà circondandomi il collo con il braccio-Eccomi-dice Bea uscendo dalla porta-mi raccomando-dice Morena guardandola lei annuisce e poi sale in macchina con noi-Te Beatrice mangi di tutto?-chiede mio padre-Sono allergica a tutti i tipi di pesce e sono intollerante al lattosio-dice sorridendo-Ok, allora prendiamo una pizza-dice mio padre a Bea, noi annuiamo e quando arriviamo a casa di papà la portò subito a vedere la mia stanza, a casa di mia madre è piccola la stanza, da papà la mia stanza è un sogno, ha le pareti bianche e nere, un letto matrimoniale attaccato al muro, una cabina armadio, il mio bagno personale, poi c'è sempre dentro la stanza una piccola sala per studiare, con un divanetto, una libreria e la scrivania-Wow ma è bellissima-dice Bea con la bocca spalancata-Grazie!-dico sorridendo-Appoggia tutto li, domani andremo a fare shopping per il viaggio-dico a Bea, domani è domenica quindi niente scuola-Ele, ma io ho portato solo 20€ euro, non pensavo che andassimo a fare shopping, avrei portato di più-dice preoccupata, il mio non si metterà problemi a comprare qualcosa anche a lei-Bea tranquilla, mio padre non si mette problemi-dico a trice che mi risponde subito-Non voglio, non è giusto, che vergogna-Io la guardo e poi rido, lei non ride con me, anzi mi guarda male-Oi stai tranquilla-la rassicuro-Allora che vuoi fare?-chiedo a Bea-Non so, film?- dice guardando la mia libreria che è piena-No va beh,  quanti ne hai?-si meraviglia-Io li colleziono, ne ho tanti, uno in particolare che mi piace tanto è un film che guardo sempre con mio padre, è una commedia italiana, fa ridere, si chiama "La matassa", con Ficarra e Picone, mi fanno morire-Bea guarda il DVD e poi me-Anche io con mio padre lo guardavo, era il nostro film, con questo ci scompigliavamo dalle risate, mi manca tanto, cazzo-inizia a piangere-Oddio scusa, io non volevo, mi dispiace-mi siedo vicino a lei, che ha le mani sulla faccia per coprire il viso-Bea, perdonami-dico preoccupata-Tranquilla non è colpa tua,alcune volte mi prende cosi-dice asciugandosi le lacrime. A Bea gli è morto il padre 3 anni fa, ne soffre tanto, è morto il giorno del suo compleanno e da lì è iniziato il suo incubo "Vivere senza il suo papà", dalle sue reazioni ho notato che faceva tutto con lui, passava molto tempo con il papà, invece con la mamma un po meno, mi dispiace tanto per lei-Allora se vuoi guardiamo quel film-dice trice sorridendomi-Ne scegliamo un altro-Ne prendiamo uno a caso e appena arriva la pizza, mangiamo.
************************************La mattina seguente ci dirigiamo al centro commerciale, quando entriamo ci sono i miei compagni di classe, oddio....

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