droga.

559 32 4
                                    

ti chiedono perché. ti chiedono di spiegare quello che hai dentro la testa. ma non si rendono conto che non servirebbe a nulla spiegare, perché non potrebbero mai capire.
perché ti droghi?
perché fumi?
perché ti distruggi la vita con le tue stesse mani?
non capiscono che arriva un momento in cui lo fai per non morire. perché è l'unica alternativa che hai. certo sarebbe bello riuscire a fermarsi, a dire di no, a sopravvivere senza dipendenze, ma non è per tutti credo. la vita non è per tutti. alcune persone non sono fatte per la vita, soffrono soltanto vivendo, ed è ciò che le porta a preferire la morte.
c'è una citazione di quel tale, Larry Brown, che fa “dopo un anno di terapia il mio psichiatra mi ha detto forse la vita non è per tutti” forse questa frase è vera, per quanto sia doloroso da ammettere...
nessun drogato immagina mai di diventarlo, nessun ragazzino pensa al proprio futuro e si vede drogato, o depresso, o suicida.
il fatto però è che quel primo passo che si fa verso una dipendenza è quello fatale, quello distruttivo, eppure è quello più facile, oh se non è facile. è quello che ti trascina nel vortice, e quando ti rendi conto dove sei arrivato non hai più vie di scampo, non puoi più uscirne, non puoi farcela da solo, hai bisogno di qualcuno che ti afferri per entrambe le mani e ti tiri fuori finché sei in tempo. e se riesci ad uscirne vivi lottando per non avere una ricaduta, perché quando ce la fai ti rendi conto  di essere migliore, che vali di più, che la tua vita vale di più, ma non sai mai cosa verrà, non immagini quanto sarà difficile non ricaderci, non ricominciare...
la droga da' la droga toglie.
nulla di più vero, da' felicità artificiale e fuga momentanea, ma ti toglie la vita. e la droga è solo una delle tante dipendenze possibili, ci sono cose che la gente non immagina neanche possano creare dipendenza, che restano nascoste ma sono altrettanto distruttive.
ognuno di noi ha i suoi demoni, alcuni urlano più di altri, e chi ha la sfortuna di avere una mente rumorosa soffoca sotto il peso di quelle voci, e allora scappa, cerca il dolore.
è una delle più strane forme di dipendenza il dolore, pensare che qualcosa di così negativo possa dare conforto e sollievo è sconcertante, eppure è così.. perché il dolore zittisce tutto il resto, zittisce i pensieri che non si vogliono ascoltare, quelle voci che urlano. perché distrae dal resto del mondo, perché è meglio il dolore che il suicidio, perché è molto più facile gestire il dolore fisico che quello che si ha dentro. per questo c'è chi prende a pugni un muro o un sacco, chi si brucia, chi si taglia, sono tutti modi per infliggersi dolore che non sembra possano diventare una dipendenza, ma la gente non immagina quanto sia difficile resistere al bisogno di farsi male, perché è l'unica cosa che sembra certa quando nulla ha senso, perché fa provare qualcosa.
nessuno vorrebbe essere abbandonato, lasciato da solo a combattere contro se stesso per la propria vita, la verità è che tutti noi in un modo o nell'altro gridiamo per un aiuto, forse a volte siamo troppo orgogliosi per ammetterlo, ma in fin dei conti abbiamo bisogno di qualcuno per non affogare.

sul fondo dell'abisso. [in versione cartacea ed e-book]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora