azure.

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a volte ho la mente talmente piena di pensieri che comincio a perderli.
mi provoca un senso di frustrazione indescrivibile perché è come perdere parti di me stessa. parti che non torneranno mai più, nonostante ogni mio sforzo per recuperarle.
la quantità di emozioni che provo in contemporanea diventa travolgente. mi sopraffà. mi fa perdere la cognizione del reale, mi sembra di fluttuare in un limbo dove ogni cosa è chiara, soffice, luminosa, indefinita. come uno di quei quadri impressionisti dove le cose non hanno contorno, immerse in una coltre di nebbia, come il fumo.
ecco.
la mia vita somiglia ad un quadro.
a volte è come se stessi fuori dalla tela, come se la guardassi dall'esterno.
perdo il controllo sulle mie azioni, mi faccio trasportare dagli eventi, forse per paura di prendere decisioni, forse perché è decisamente più semplice lasciarsi trasportare che comandare la propria vita. in quei momenti la nebbia nel quadro sembra aumentare e coprire tutto. anche le emozioni.
ma non è come se sparissero, è diverso, è come non riuscire più a sapere cosa sentire, non sono felice, non sono triste, non sono arrabbiata.
nulla.
il vuoto più totale.
mi dimentico "come" si faccia a sentire, a provare qualcosa. ed è allora che i pensieri diventano negativi, che vivere diventa faticoso, che alzarsi dal letto la mattina diventa una battaglia. che non pensare ad arrendersi diventa difficile.
che il mondo diventa azzurro.
non si dovrebbe desiderare la morte.
mai.
ma capita.
o almeno è quello che mi dico per non pensare di aver già perso.

sul fondo dell'abisso. [in versione cartacea ed e-book]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora