vorrei.

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una parola piena di speranza.
vorrei qualcuno che si preoccupi per me, che tutte le mattine mi chieda come sto. forse è una speranza vana.
forse non tutti possiamo avere quella persona.
vorrei qualcuno con cui confidarmi.
qualcuno con cui non aver paura di aprirmi e farmi leggere, perché è spaventoso, lasciarsi leggere, comprendere, denudarsi davanti agli altri. forse sarò codarda io ad averne paura, ma è così.
qualcuno che ci sia. non sempre. non che mi stia sempre accanto. ma che ci sia. quando ne ho bisogno. che mi conforti. che plachi l'inquietudine della mia anima con poche parole o pochi gesti.
sto soffrendo forse.
forse è la prima volta che comprendo veramente la solitudine, e ne ho paura.
la depressione non é solitudine. Per questo forse non l'ho mai compresa veramente. quando sei depresso non ti importa nulla di te, non sai nulla di te, perché non sai chi sei. non sai quello che provi. non hai paura di stare da solo perché non hai coscienza della tua persona. esisti forse. ma non sei. non vivi. è una cosa straziante da ammettere, ma è così.
e nel momento più buio non provi solitudine. no. solo vuoto.
quindi mi rendo conto che ho tante belle persone a circondarmi, persone splendide, che amo infinitamente, per cui morirei se necessario. ma nessuna di loro è quella persona credo.

sul fondo dell'abisso. [in versione cartacea ed e-book]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora