a volte la perdo. o così sembra. ma non c'è un motivo, è da dentro, perdo la capacità di fidarmi, ma se mi sforzo in verità ci riesco. quindi non è come perderla veramente, mi sale la paura di parlare e sto in silenzio. ma vorrei farlo, lo vorrei tanto, solo che il dolore diventa fisico, paralizzante, e tutto tace. forse il fatto è che perdo la fiducia in me stessa, nella mia capacità di fidarmi del prossimo, mi spaventa aprirmi tanto, parlare senza filtri, farmi conoscere, anche con le persone a cui ho permesso di conoscermi meglio in assoluto, e non ha senso perché non si perde la fiducia negli altri così, senza una ragione, non se non te ne hanno dato motivo. è egoistico in un certo senso, non fidarsi più degli altri perché è la tua mente a dirtelo, senza darti un motivo, nel più illogico dei modi; la sfiducia mi terrorizza, ho paura di non riuscire più a tornare a parlare, di perdere qualcosa e non riuscire più a recuperarla. ogni volta che provo a sfidare la mia paura e dire qualcosa mi tiro indietro, ed è sempre la stessa storia, non so cosa dire. magari è stupido. magari non lo è. potrebbe non avere senso, questo si, ma ciò non toglie che c'è, e mi blocca. ciò che fa male in realtà è sapere la fine, sapere come si concluderà tutto quanto, perché l'ultima volta non è tornata, o meglio si, ma dopo mesi, tanti mesi, e nonostante tutto ha alzato un muro che non riesco ancora ad abbattere del tutto. forse non è detto che debba andare così, forse ci vuole solo "determinazione", forse l'unico modo di saperlo è sfidare me stessa, chissà.
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sul fondo dell'abisso. [in versione cartacea ed e-book]
Poetrya volte quando stiamo male le parole sono la miglior cura.