Capitolo 9

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Arrivarono a destinazione pochi minuti dopo.
Nel tragitto Hanna scoprì anche il nome dell'altro suo rapinatore,Jacob.

Non fecero altro che parlare,ma la ragazza guardava fuori dal finestrino impaurita e immersa nei suoi pensieri.
Dylan aveva subito chiuso la chiamata. Sarebbe andato? O avrebbe lasciato che la maltrattassero?

Scesero dall'auto e poi fecero scendere Hanna tirandola per il braccio.
《Tranquilli che non scappo non so nemmeno dove ci troviamo》ostentava coraggio che pian piano diminuiva sempre più.
In effetti non aveva mai visto un posto del genere.

Era un vicolo buio, con accanto un edificio che sembrava abbandonato da anni. L'unica luce proveniva da un lampione storto accanto ad una panchina solitaria. Metteva i brividi.
David inizió a fumarsi una sigaretta in attesa dell'arrivo di Dylan (o almeno così Hanna si augurava)

DYLAN'S POV

Potevano prendere chiunque non gliene sarebbe importato. Ma Hanna no, non c'entrava nulla con il suo mondo e lui l'aveva messa in pericolo. Ma cosa gli era saltato in mente?

Lei tutta libri e scuola.
Lui casini e pericolo.
Le brave ragazze non potevano e non dovevano stare in sua compagnia.

Prese la moto e raggiunse il luogo che lui conosceva come le sue tasche.

Appena scese vide Hanna seduta con un aria spaventata e i due vicino a lei immersi in una fitta conversazione.

《Finalmente...iniziavamo a pensare che non saresti venuto.》 David alzò la testa quando arrivó, tra i due era sicuro il più irritante.

《Non sono qui per parlare, lascia stare Hanna e veditela con me. Lei non c'entra niente》

《Quanta fretta. E va bene.》 spense la sigaretta con le mani e a grandi passi si avvicinó a Dylan. 《Jacob porta la ragazza dentro, questo non é uno spettacolo per lei》

HANNA'S POV

Hanna cercó di ribellarsi ma Jacob aveva una stretta molto forte che le iniziò a farle male al braccio. La condusse verso l'edificio, aprì la porta e poi la spinse dentro.

Si trovava in un teatro abbandonato. Il palco era circondato da una rete come quelle che si vedono nei ring per le lotte, e i sedili in platea tutti impolverati.

《Che posto é?》 Aveva smesso di provare a scappare il ragazzo non mollava e poi era troppo presa ad osservare il posto che la circondava. Nonostante sembrasse abbandonato c'era odore di alcool e fumo.

《Fidati piccola non vuoi saperlo davvero》
Probabilmente era la verità. Che le importava cosa facevano in questi luoghi? Lei non avrebbe neanche dovuto essere la. La fece sedere e aspettarono.

Hanna aveva paura non si sentiva niente dall'esterno, non voleva che Dylan si facesse male per lei. Eppure un moto di gratitudine iniziò a farsi strada nel suo petto.

Era venuto a salvarla.

Guardava il suo orologio ogni secondo e il tempo sembrava non passare mai.

Infine dopo all'incirca 15 minuti di assoluto silenzio la porta del teatro si spalancó ed entrò Dylan con un livido sullo zigomo e il labbro pieno di sangue.

《Ma che..》 Jacob a quanto pare era sconvolto di vederlo.
Non appena arrivó ordinò ad Hanna di alzarsi. Ma quando Jacob si interpose tra loro Dylan lo prese per il collo della maglia alzandolo da terra.

《Vi ho dato quello che dovevo, ma c'è stato un cambio di programma,la lezione gliel'ho fatta io a David.
Ora...se non vuoi che riduca anche a te in una pozza di sangue lascia stare Hanna, E la prossima volta venite direttamente da me senza questi giochetti del cazzo.》 Gli sputó in faccia e poi lo lasciò andare quando Jacob annuì,evidentemente impaurito. 《vigliacco》

Prese Hanna per il polso e la condusse fuori.
Non fece neanche in tempo a guardare David semisvenuto per terra perché Dylan camminava veloce trascinandola con se《Sali》

《Aspetta,Non..dovremmo chiamare qualcuno? Tu poi sei ferito dovresti andare in ospedale》
《Chiamare chi? La polizia? L'ambulanza? No Hanna qui le cose non funzionano così e siccome tu non fai parte di questo mondo dimentica tutto quello che è successo. Io sto bene ci sono abituato.》 Si infilò il casco e salì sulla moto aspettando che Hanna lo imitasse.

《Sono appena stata rapita. E tutta questa situazione... Dovremmo denunciarli prima che lo facciano loro..》
《Denunciarci? Ahah ahah》 la risata di Dylan era tutt'altro che divertita 《Sei proprio una sciocca. Nessuno denuncerá nessuno. Come ti ho già detto non funziona così. Per favore adesso vuoi salire o devo mettertici con la forza?》

Hanna salì non del tutto rassicurata. In che senso c'era abituato? Che razza di persona picchiava un altra e lo lasciava inerme?

Finalmente dopo svariate indicazioni Dylan la lasciò proprio sotto casa. Ma a differenza di quella mattina non partì subito. Spense il motore e tutto piombó nel silenzio.

Quando riuscì a vederlo in faccia notò che era davvero combinato male e aveva la mano piena di tagli.
《Sicuro che non vuoi andare a farti vedere?》
Lui scosse la testa ma non aveva più un aria da duro. Sembrava perlopiù ferito e non per via dei lividi.

《Senti. Mi dispiace. Se ti sei ritrovata in questo casino è solo per colpa mia. Ho sbagliato stamattina a venire a scuola e anche ad andarmene senza spiegazioni. Ma non posso dirti chi erano quei ragazzi ne che posto era quello di stasera. Non indagare e continua la tua solita vita. Io e te non ci siamo mai conosciuti se qualcuno te lo chiede tu non sai chi sono. Non sei la persona adatta a reggere tutto questo ecco perché mi scelgo ragazze più forti come Jenna da frequentare. Se mi vedi in giro non salutarmi. Capito? 》

Hanna rimase senza parole. Non conosceva bene il ragazzo che aveva di fronte eppure non voleva lasciarlo andare.
《Hanna? Rispondimi.》

Ma aveva ragione lei non era la persona adatta a sopportare tutto questo. Infine riuscì a rispondere con un semplice "va bene" e quando lui partì rimase a fissarlo finché la sua figura non diventó un pallino lontano nella completa oscurità.

Wherever you will go ||DOB  [I PARTE COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora