Scegli di vivere

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15 anni fa
La piccola Laura ha 3 anni. Sua madre la porta spesso al parco.
Era una mattina come tutte le altre. Quel giorno però successe qualcosa. Laura era sull'altalena. Stava dondolando e osservava il paesaggio che la circondava dimenticandosi di tenere le manine attaccate alle corde. Scivolò per terra. Iniziò a piangere. Intorno a lei tanti bambini stavano giocando ma nessuno sembrava interessarsi al suo pianto. Tutti tranne uno.
"Ciao bambina. Perché piangi?" chiese.
La piccola Laura alzò la testa. Un paio di occhi verdi la stavano guardando.
"S-Sono caduta dall'altalena..." disse lei singhiozzando.
"Dammi la mano" disse il biondino.
Laura gliela porse e il bimbo la strinse. La aiutò a stare in piedi.
"Sono Benjamin, ti va di essere mia amica?" disse il piccolo con voce innocente.
"Sì, sono Laura" rispose la bambina.
Il bimbo iniziò a rincorrere la bambina.

15 anni dopo
Sono passati 15 anni dal loro primo incontro e Laura si ricordava tutto. Sono rimasti sempre amici, lei e Benjamin. Nulla che li ha più separati.
Ora hanno 18 anni. Sono diventati ragazzi indipendenti. Benjamin si è trasferito in Australia un anno fa. Laura non ha preso bene la sua partenza ma non ha mai smesso di sostenerlo ed amarlo. Sì amarlo. Lei amava il suo sorriso, i suoi occhi verdi, il suo ciuffo che era diventato moro con gli anni, la sua simpatia ma anche la sua testardaggine.
Laura ora era al college.
"Un' altra giornata sta iniziando" disse alzandosi dal letto per poi fiondarsi in bagno prima della sua compagna di stanza.
Ogni mattina si alzava, si guardava allo specchio e vedeva Benjamin che le sorrideva. Sognava di averlo lì con lei.
"Laura muoviti! Dobbiamo andare in classe tra pochi minuti!" urlò Elena, la sua compagna di stanza.
Laura si sistemò in fretta e uscì dal bagno.
"Ci vediamo a scuola" disse a Elena prima di lasciare la stanza con lo zaino in spalla e le chiavi.

Oltrepassò i corridoi che dividevano il dormitorio dalle aule scolastiche e arrivò nella propria aula.
Iniziò a disegnare. Disegnare era la sua passione. Disegnava qualsiasi cosa. La prima cosa che le passava per la testa. E indovinate cosa stava disegnando?
Benjamin. Il suo Benjamin.
Elena entrò in classe qualche minuto dopo di lei.
"Stai disegnando Benjamin?" chiese.
Elena sapeva di Benjamin. Era la migliore amica di Laura. Laura era solita raccontarle di ogni cosa.
"Sì" rispose Laura sorridendo.
Purtroppo dopo poco dovette interrompere il suo capolavoro per seguire la lezione.

All'uscita di scuola, Laura era solita chiamare Benjamin per poter sentire la sua bellissima voce.
"Laura" disse Benjamin dall'altro capo del telefono.
Lei sorrise istintivamente.
"Benjamin. Come va?" chiese.
"Benissimo. Tra pochi giorni ci sono le vacanze qui in Australia e torno a casa" disse.
Torno a casa. A quelle parole Laura resistette a contenere tutta la gioia che provava e urlare al telefono. Non vedeva l'ora di rivedere Benjamin. Un anno era passato dall'ultima volta che l'aveva visto.
"Torni a casa? Davvero?" chiese incredula.
"Sì, Laurina" disse Ben e Laura si beava della voce che usciva dalle sue labbra "Ho bisogno di stare con i miei amici che ho lasciato lì. Non vedo l'ora di rivederti" concluse il moro.
Non vedo l'ora di rivederti. Laura arrossì.
"Ora devo andare a dormire perché se mia madre scopre che telefono alle persone alle 4 del mattino, mi ammazza. Buon pomeriggio e buonanotte cucciola" disse per concludere Benjamin.
"Buonanotte Benjamin" rispose la ragazza chiudendo la chiamata.
Sullo sfondo aveva una vecchia foto di loro due abbracciati. Ci teneva tanto a questa foto.

Quei pochi giorni che la separavano dal rivedere Benjamin, si erano accorciati. Oggi era il grande giorno. Benjamin l'aveva avvertita che sarebbe arrivato a casa sua tra un paio d'ore. Solo un paio d'ore per apparire perfetta.
Si mise una minigonna nera, un paio di calze nere e un maglioncino bianco. Adorava il colore nero. Questa passione le derivava da Benjamin, che un giorno si presentò a casa sua con una felpa nera per lei. Inutile dire che diventò la sua preferita.
Mancavano solo pochi minuti e Benjamin sarebbe stato davanti a lei. Era cambiato?

I minuti passarono ma Benjamin non arrivava. E se gli fosse successo qualcosa?
Provò a chiamarlo. Segreteria telefonica. Di nuovo. Ancora nessuna risposta.
La ragazza si stava preoccupando.
Dopo qualche minuto, il suo cellulare squillò.
Numero sconosciuto.
Rispose al telefono preoccupata.
"Salve, lei è la signorina Laura?" chiese la voce.
"Sì, sono io. Lei chi è?" chiese.
"La chiamo dall'ospedale. Il signor Mascolo ha avuto un incidente" disse la voce.
Dopo quella affermazione, il cellulare di Laura cadde per terra. Le lacrime cominciarono a scendere dal viso della ragazza che si sentì morire. La persona che più amava al mondo stava morendo. Doveva fare in fretta.
Si mise il giubbotto e uscì dal dormitorio senza dare spiegazioni alla sua migliore amica.
Stava correndo a perdifiato attraverso le strade di Modena per raggiungere l'ospedale.
Arrivata nel palazzo bianco, chiese informazioni.
"Stanza 124" le disse la ragazza alle accettazioni.

La stanza dove avevano portato Benjamin era chiusa. Si sedette fuori e aspettò il medico.
Una dottoressa uscì dalla stanza.
"Mi scusi. Sono Laura" disse.
"Salve. Il suo ragazzo sta riposando nella stanza. Non è in buone condizioni. Potrebbe non risvegliarsi" disse la dottoressa.
Laura si trattenne dal piangere.
"Perché avete chiamato me?" chiese.
"L'unica parola che ha detto quel ragazzo quando l'abbiamo salvato è stata "Laura" quindi abbiamo preso il cellulare che aveva in tasca e abbiamo trovato il suo numero tra i contatti" spiegò "ora può entrare nella stanza se desidera vederlo"
Laura si avvicinò titubante alla porta. Entrò.
Quello che vide la segnò tutta la vita. Non era quello il modo in cui desiderava rivedere Benjamin.
Il suo Benjamin era attaccato con mille tubicini a una macchina. Il solo rumore presente era quello della macchina che contava il battito del suo cuore. Ben era rimasto lo stesso. Capelli mori, fisico slanciato e gli occhi... non li vedeva perché erano chiusi.
Si avvicinò con calma al ragazzo addormentato e gli prese la mano.
"Ciao Benjamin..." disse.
Nessuna risposta.
"Non era questo il modo in cui volevo rivederti, ma la cosa importante è che ti veda adesso. Ti starò sempre vicino. Siamo migliori amici no?" continuò e le scese una lacrima che bagnò la mano di Ben.
In cuor suo sapeva che Benjamin la sta ascoltando.
Il moro la ascoltava. Riusciva a riconoscere la sua voce tra mille ma non riusciva a muoversi. Avrebbe voluto dirle che cosa aveva fatto in Australia, perché era tornato e che la amava. Amava quella ragazza incontrata al parco. E ora il destino voleva strappargliela dalle mani.

Passò un mese. Laura ogni giorno andava all'ospedale per controllare le condizioni del suo Benjamin. Gli raccontava ogni cosa che faceva durante la giornata. Sperava che si risvegliasse, che la abbracciasse forte dicendole che era lì con lei. Benjamin però continuava a non dare segni vitali.
"Signorina, abbiamo concluso che per il signor Mascolo non c'è più nulla da fare. Vorremmo la sua conferma per staccare il respiratore" era la frase che la dottoressa le rivolse quel giorno.
No. La sua risposta era no. Nessuno gli avrebbe portato via Benjamin. Non voleva che morisse.
Laura pensò alla risposta da dare. Se diceva di no, Benjamin sarebbe rimasto qui con lei a soffrire per sempre. Se diceva sì, l'avrebbe perso ma lui non avrebbe mai più sofferto. Decise di pensare al suo bene. Perché voleva far star bene Benjamin.
"Potete farlo" disse Laura con coraggio "vi chiedo solo di lasciarmi un'ora da sola con lui" concluse.

Ora nella stanza c'erano solo loro due. Laura aveva passato mezz'ora a raccontargli ciò che aveva fatto. Era il momento di dirgli ciò che provava. Almeno sarebbe morto felice di sapere che la sua migliore amica lo ha sempre amato.
"Benjamin..." cominciò.
"Non so se ci rivedremo un giorno. Ho passato tutta la mia vita al tuo fianco e sono fiera di tutti i risultati che abbiamo raggiunto insieme. Eppure io non sono pronta a lasciarti. Non voglio allontanarmi da te. Ti voglio un bene infinito. Ero così felice che saresti tornato dall'Australia per vedermi. Mi manchi Benjamin" disse e iniziò a piangere sul corpo del suo amato.

Era finita.
"Ti amo Benjamin" concluse Laura.
Si sentì stringere la mano. La ragazza alzò la testa e vide gli occhi verdi di Benjamin fissi su di lei. Stava trattenendo le lacrime di gioia.
"Ti amo anch'io Laura" disse.
La ragazza lo abbracciò con tutta la forza che aveva. Corse fuori dalla stanza a chiamare i dottori.
Benjamin poteva morire ma ha scelto di vivere per restare con la sua amata tutta la vita.

Appena Benjamin uscì dall'ospedale, tutto tornò alla normalità. Laura era felice con accanto il suo Benjamin e Ben era finalmente contento di vivere con la sua Laura.

Bene bene immagina finito.
Questo immagina è dedicato alla mia migliore amica Laura Gocciadoro 💓
Spero vi sia piaciuto.
Vi ringrazio ancora per le 1000 visualizzazioni!
Siete davvero tanti😂
Ele❤

Se conoscessi Benji e Fede? || Immagina || (COMPLETATO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora