~Capitolo 4~

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Sono passati sette giorni. Una settimana, e non é ancora successo niente, nessun segno d' allarme. É inquietante, perché non so cosa aspettarmi. Osservo la collina davanti a me, accarezzata dai caldi raggi solari; non mi é mai piaciuto il caldo, tantomeno il sole. Non so come faccia mia sorella a sopportare Apollo, come faccia ad amarlo. É un dio: gli dei scendono continuamente qui sulla terra per conquistare le ragazze. Ragazze che puntualmente vengono abbandonate con dei figli problematici da mantenere. E Rose questo lo sa, non é mica stupida...
É solo innamorata.
Già. Si sta illudendo, crede che Apollo resterà con lei per sempre e vivranno felici insieme, come tutte le ragazze innamorate.
Cosa posso fare io? Metterle forse una cintura di castità? E poi chi sono io per dirle cosa deve fare?
Lei questo lo sa, infatti non mi ascolta.
Peggio per lei...
Già.
Scruto il paesaggio attorno a me, senza pensare a niente in particolare.
All' improvviso un rumore. Più rumori, che si stanno avvicinando.
Balzo in piedi, dirigendomi verso la fonte di quel trambusto, sguainando la spada.
Non ci metto molto, ma comunque non faccio abbastanza in fretta. Arrivo giusto in tempo per vedere un grifone selvatico sferrare una possente zampata al satiro. Un urlo soffocato, seguito da uno più acuto, femminile.
Mi avvento sul mostro, mentre è ancora distratto dal satiro, e gli conficco la spada fino all'elsa con un balzo, prendendolo di sorpresa. Si dissolve in una polverina dorata,come ho visto fare a molti altri mostri prima.
Mi volto verso il satiro, che non c'é più. Al posto suo tanti fiorellini gialli ricoprono il campo, come un tappeto soffice: è morto.
Ho appena tempo di pensare che non lo conoscevo, ma mi dispiace tanto per lui lo stesso, che un urlo straziante, intriso del più profondo dolore, vibra nell' aria, assordandomi, colpendomi nel petto.
Mi volto verso la fonte dell' urlo, e metto a fuoco una ragazza, a terra, circondata da una pozza di sangue, così tanto sangue, e dappertutto, che non riesco a capire dov'è la ferita. Accanto a lei un ragazzo biondo, intriso anche lui di sangue, del sangue della ragazza, cerca di rassicurarla, in lacrime.
Mi precipito da loro.
"Spostati!" scanso di lato il biondo, prendendo il suo posto accanto alla ragazza agonizzante.
Il suo viso è contratto in una smorfia di dolore, ricoperto di sangue e lacrime, mentre continua ad urlare.
Non me ne intendo di medicina, per niente. Devo portarla al campo, e subito.
La prendo in braccio, delicatamente, facendola strillare di dolore ugualmente. Il suo sangue mi inzuppa gli abiti, la maglietta arancione del campo è ormai scarlatta, e mi si appicccica alla pelle, l' odore di sangue è intenso, quasi insopportabile. Se non fosse un' emergenza probabilmente vomiterei, ma la ragazza rischia di morire dissanguata.
Mi incammino verso il Campo, ordinando al ragazzo di seguirmi.
Attraverso la collina incespicando, l' odore del sangue che mi entra pungente nelle narici. La ragazza pesa, ma mi affido all'adrenalina e al pensiero che rischia di morire.
Attraverso l' arco come una furia, precipitandomi verso l' infermeria. Intravedo alcuni ragazzi del campo che ci guardano allibiti, porgendoci varie domande, ma non ci faccio caso.
L' infermeria è vuota, schifosamente vuota. Appoggio su un letto la ragazza, che ha smesso di urlare ma trema come una foglia, macchiando di rosso ogni cosa.
"Resta qua!" ordino al ragazzo che mi ha seguita.
Entro nella cabina di Apollo, trovando solo una ragazzina di 11 anni.
"KIKI! Dove sono i tuoi fratelli?"
Mi osserva un attimo, devo essere spaventosa. Ma non importa, una ragazza sta per morire.
"C'é un ferito vero? Non preoccuparti, vado io!"
E corre fuori.
"Cosa?! KIKI! É GRAVE, NON PUOI OCCUPARTENE DA SOLA, CHIAMA DAMON!"
Ma la ragazzina é già partita.
Tiro un calcio alla parete, urlando per la frustrazione.
Dove cazzo sono tutti?! Possibile che non riesca a trovare un solo figlio di Apollo, quando solitamente spuntano come funghi?!
E poi realizzo: Apollo. É qui al campo, cioè, nel bosco, con mia sorella.

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Okay, rido. Seriamente, non ricordavo un personaggio così sclerato, lol.

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