L'infermeria del Campo Mezzosangue era discretamente incasinata.
I figli di Apollo più esperti visitavano e curavano i feriti, mentre i più giovani si davano da fare correndo di qua e di là consegnando fasce, unguenti e antidolorifici dove ce ne fosse bisogno e praticando le medicazioni meno delicate.
Gli altri semidei si erano divertiti prima in battaglia, adesso toccava a loro la dose di sudore e adrenalina.Una buona parte dei letti era occupata da ragazzi ustionati, alcuni in maniera più estesa e grave, altri meno.
Jade faceva parte di quest'ultima categoria, e a medicarle il polso, accanto al suo letto, c'era una ragazzina sui quattordici anni, ovviamente bionda e con un sorriso raggiante stampato sul volto.
Jade si sentì inquieta nell'affidarsi alle cure di una persona del genere, poi però si disse che in effetti i figli di Apollo erano un po' tutti così, e si tranquillizzò. Almeno in parte.Finita la fasciatura, Emily, la bionda infermiera, le offrì un pezzetto di ambrosia comunicandole che era perfettamente nelle condizioni di lasciare l'inferno dell'infermeria e magari andarsi a dare una lavata.
"Oh quindi ora posso lasciarti la manina?"
Jade sbuffò allontanando seccata la mano di Elena, che, siccome era uscita intatta dalla battaglia, era rimasta al suo capezzale aspettando che si rimettesse.
Non si capiva bene se il sollievo della figlia di Afrodite fosse dato dal fatto che l'amica effettivamente stava bene oppure perché poteva finalmente lasciare quel posto e dedicarsi ad altre attività. Un osservatore esterno probabilmente sarebbe stato più propenso per la seconda, ma, in realtà, entrambe sapevano che non era così.
Semplicemente quello era il loro modo di dimostrare l'affetto reciproco.Jade si tirò su a sedere, per poi appoggiare i piedi a terra e alzarsi.
In quel momento venne colta da un improvviso senso di vertigine, che la costrinse a ricadere pesantemente sul letto."Cosa diamine…?"
Elena, che aveva iniziato ad incamminarsi verso l'uscita, si voltò verso l'amica con un'espressione interrogativa.
A Jade quella cosa dette estremamente fastidio: Elena era in grado di sollevare un solo sopracciglio alla perfezione e con naturalezza, mentre lei, che più volte ci aveva provato, aveva sempre fallito nell'intento. Se provava a sollevare il sopracciglio destro, quello sinistro lo seguiva a ruota, incurante del disappunto della sua padrona. Insomma, non riusciva neanche a controllare la sua faccia.
Trovava che fosse ingiusto, e ne era terribilmente frustrata.Così come era frustrata dal fatto che evidentemente non era più in grado di reggersi in piedi.
Si lasciò cadere all'indietro sul materasso, spingendosi con forza il cuscino sul viso, mentre veniva invasa da un senso di nausea.
Elena tornò indietro sui suoi passi.
"Jade, che succede? Hai bisogno di una sedia a rotelle?…"
Una voce soffocata dal cuscino la informò che no, voleva solo essere lasciata in pace.
"…magari possiamo chiedere all'infermiera… ehi, tu, tizia!"
Emily si sentì strattonata per una manica, e rivolse l'attenzione alle due ragazze.
Un po' perplessa, costrinse la sua non-proprio-ex-paziente a levarsi il cuscino dal viso, dal momento che doveva visitarla e, inoltre, rischiava di soffocarsi.A quelle parole Jade si rese conto di sentirsi già soffocata da quell'ambiente, e ritenne opportuno comunicarlo.
"Troppo bianco. Qui c'è davvero troppo bianco. Non mi piace per niente. Sapete cosa ci vorrebbe? Un po' di nero. Possibile che nessuno abbia pensato a mettere del nero? Sapete cosa vi dico? Questo è fottuto razzismo! Diamine, che schifo… potrei vomitare"
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Lo Zio Più Figo Dell'Olimpo
FanficQuando un Dio scende sulla terra ed inizia ad affaccendarsi con i mortali, non succede mai nulla di buono, mai. Questo è un dato di fatto. Se poi i mortali in questione sono giovani semidei, il pericolo raddoppia. Ma suvvia, non incolpiamo solament...