03- jin

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Jackson aveva abbracciato forte il suo migliore amico, era da troppo tempo che non lo vedeva e quasi gli veniva da piangere per l'emozione.

Jin invece, era rimasto sul divano, a guardare la smielata scena, contento per Jack ma di meno per se stesso.

Una volta sciolto l'abbraccio, Jin aveva avuto la possibilità di guardare per bene Kim Namjoon.

Non era cambiata solo la voce, ma l'intero ragazzo.
Ora, i suoi capelli erano di uno splendido grigio tinto, spettinati e bagnati, come se fosse stato investito da una tempesta. Anche i suoi vestiti erano bagnati.
Aveva appena passato la giacca a Jackson, ed era rimasto con addosso una camicia bianca leggermente bagnata, che mostrava fin troppo del suo fisico, ora allenato e tonico, e dei pantaloni di jeans neri molto stretti, che mettevano in risalto le sue cosce ben formate.

Jin osservò senza farsi troppo notare il volto del ragazzo e rimase letteralmente incantato, non lo aveva mai visto così bello.
Quegli occhi così magnetici, e quelle labbra così carnose...

Non era per niente lo stesso ragazzo che aveva lasciato la Corea l'anno prima.

Namjoon guardò per un attimo nella direzione di Jin.

"Hei, Seokjin"

Aveva usato un tono indecifrabile quando aveva chiamato Jin per nome, che aveva fatto rabbrividire il maggiore.
Come era possibile una simile reazione ad una semplice frase,  non se lo spiegava proprio.

"Jackson fuori diluvia, e mi sono bagnato, ovviamente. Non è che potrei fare una doccia veloce?"

Jackson sorrise e annuì, poi lo portò verso il loro bagno, seguito da Jin, che si diresse verso le camere da letto, voleva pensare ad altro, magari lontano dallo sguardo freddo ed impassibile del suo nuovo e inaspettato ospite.

Il maggiore si era fermato poi a parlare con Jackson nella stanza del più piccolo, stavano discutendo su quello che avrebbero mangiato per pranzo, quando sentirono una voce arrabbiata.

"CAZZO"

Namjoon era uscito dal bagno che poco prima gli aveva indicato il suo migliore amico,era senza camicia e aveva uno sguardo incazzato.
Jin si soffermò un po' troppo sul suo petto, ma guardò subito altrove, sedendosi sul letto del coinquilino.

"Hei Nam, che succede?"

Chiese Jackson preoccupato.

"La mia valigia, l'ho scordata sul taxi..Non ci credo, come cristo ho fatto?!?"

"Hei, stai calmo.ora chiamo l'agenzia dei taxi e vediamo."

Detto ciò, Jackson prese il suo telefono, cercò su internet il numero e chiamò.
Poco dopo, mentre continuava ad annuire e a parlottare, sorrise.

"Grazie mille allora, arrivo subito!"

Jin e Namjoon lo guardarono curiosi, cercando di capire.

"Vado a prenderti la valigia, mi hanno già detto che la hanno già messa da parte e che se vado io  non dovrai pagare nulla"

"Non voglio che ci vada tu Jackie, insomma, già sono tuo ospite.."

"Zitto. Non hai una macchina e ti devi ancora fare la doccia. Per me non è un problema, stai tranquillo!"

A quelle parole Namjoon si zittì, e gli sorrise riconoscente, poi si voltò e tornò nel bagno.
Jin non poté fare a meno di guardare il sedere sodo e perfetto di Namjoon.

Che cavolo gli prendeva? Gli piaceva?
Nah, era impossibile.
Doveva smetterla di guardare il ragazzo più piccolo..
Di guardarlo in quel modo.

Jackson intanto aveva preso la giacca, un ombrello, il telefono e le chiavi di casa, poi, mentre si allacciava le scarpe, si rivolse al maggiore:

"Torno tra poco, cercate di non litigare."

Jin alzò gli occhi al cielo, e poi si diresse verso camera sua, sospirando.
Si era appoggiato al muro, seduto sul grande letto matrimoniale che tanto amava,sulle gambe aveva messo il computer portatile,annoiato.
Poco dopo, si alzò avvicinandosi alla sua piccola libreria, sfiorando delicatamente le copertine dei libri, sorridendo piano.
Amava leggere, lo rilassava tanto, e sperava che leggere un po' gli avrebbe tolto l'immagine di Namjoon senza camicia dalla testa.

Prese un libro particolare, aveva una meravigliosa copertina gialla senape, che agli occhi del ragazzo esprimeva gioia.
Si sedette a gambe incrociate per terra, a contatto con il pavimento freddo.
Non sapeva perché, ma stare a terra mentre leggeva lo rendeva più concentrato.
Era una delle sue strane fisse, non poteva farci nulla.
Sentì, mentre leggeva, che Namjoon aveva chiuso l'acqua, aveva quindi finito la doccia.

Continuò a leggere, sperando vivamente che la storia contenuta in quel' allegro libro gli permettesse di non pensare alla vita vera, e a quella fastidiosa situazione che doveva sopportare.

I'm a Beapsae ||Namjin||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora