27 Namjoon

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Namjoon era tornato a casa. Certo, a fatica, ma gli ematomi erano spariti, rimaneva ancora qualche botta, ma alla fine non gli erano state inflitte ferite troppo gravi.  Rimaneva in lui però, un senso disagio, sapeva in cuor suo che non era ancora finita quella faccenda. Jin aveva passato le ultime due notti da Tae, perché sinceramente non se la sentiva di tornare a casa da solo, dopo questo che era successo. I loro amici lo avevano aiutato a sistemare la casa, c'era qualcosa di nuovo da comprare, ma il grosso era stato fatto. Quel pomeriggio, Jinn aveva portato vestiti puliti in ospedale per Nam, e insieme erano finalmente tornati a casa. I tre giorni di ricovero erano stati duri, perché non avevano potuto passare molto tempo insieme.

Persino gli importanti genitori di Nam, sempre impegnati nel lavoro, erano andati a trovarlo, preoccupati. Namjoon quando li aveva visti si era commosso, e sua madre, una donna perlopiù distaccata, lo aveva guardato con angoscia e lo aveva abbracciato forte. Quando era piccolo era sempre stato un bulletto, e qualche volta era finito in alcune risse, ma si era al massimo ritrovato con un occhio nero, o una mano un po' ammaccata. Ciò che vedevano i suoi genitori in quel momento non aveva nulla a che fare con la sua adolescenza, questa era stata una brutale aggressione. Avevano poi parlato in privato con Jin, che conoscevano già prima della loro relazione, e ormai consapevoli della bisessualità del figlio, avevano apprezzato il fidanzamento con un ragazzo per bene, che iniziava da solo con coraggio un'attività tutta sua, dolce e sempre disponibile. Insomma, non potevano sperare in un partito migliore, perché era riuscito a cambiare in meglio loro figlio, e i due ragazzi erano riusciti insieme a scoprire la fatica e la gioia di essere veramente innamorati.

Quel giorno però, usciti finalmente dall'ospedale e tornati a casa, non sapevano, ne Nam ne Jin, che ad attenderli c'erano tutti i loro amici, con una torta e uno striscione: "ri-benvenuti a casa!".

Kookie era stato furbo!! Quella mattina presto, era andato a dare una mano a Jin per le ultime cose, per esempio posizionare il divano, buttare i sacchi con tutti i vetri e altre cose simili. Era domenica e non aveva lezione perciò, una volta convinto Jin a lasciarlo a casa a finire e a prendere da solo Nam, Aveva chiamato al volo tutta la loro compagnia, avevano appeso lo striscione, comprato una torta in pasticceria e si erano riuniti tutti nell'appartamento. Non volevano che i loro amici pensassero che erano soli, dopo quello che era successo. Kookie, Yoongi, Hoseok, Tae, Jimin, Mark, JB, Bambam, Youngiae e Jinyoung erano tutti lì, sorridenti, che chiedevano un abbraccio di gruppo, contenti che finalmente tutto questo fosse finito.
Poco dopo, mentre mangiavano la fetta di torta, Nam rifletteva su quello che aveva detto BamBam: "È finita, potete stare tranquilli ora. So che non è per niente facile, ma abbiamo modificato il sistema d'allarme, ora siete al sicuro. "

Erano belle parole, ma forse non era ancora finita. Non poteva finire così, con una semplice denuncia alla polizia. Yoongi si avvicinò a lui, porgendogli un bicchiere d'acqua.
"Ti conosco meglio delle mie tasche Nam, so riconoscere quando qualcosa ti frulla in testa. Che succede?"
Nam osservò uno dei suoi migliori amici, che insieme a Jackson, lo aveva sempre fatto sentire apprezzato, e con cui aveva fatto un sacco di esperienze.
Lo guardò sorridendo.
"Grazie. Ti ricordi il nostro primo contest rap? Eravamo sempre pieni di idee, creativi, dei veri combattenti. Guardavamo negli occhi i nostri sfidanti, come nei duelli del far west americano. Eravamo troppo svegli per abbassare la guardia, e ci coprivano le spalle a vicenda, la gente che girava lì non era per bene, e noi venivamo da buone famiglie. Alla fine ci siamo fatti valere, perché siamo rimasti forti e abbiamo mostrato il nostro talento."
Yoongi lo guardò, capendo al volo.
"Non abbassavamo mai la guardia eh? Non ti ha convinto per niente il discorso di BamBam, o degli altri, per quel che vale."
Nam lo guardò, bevendo un sorso d'acqua.
"Già."
"Cosa ti preoccupa, esattamente?"
Nam ci pensò un attimo, ma sapeva che se doveva raccontare tutta la storia a qualcuno, non poteva che essere lui. Non che non si fidasse degli altri, erano tutti carissimi amici, ma Yoongi lo aveva sempre capito. Persino in questo caso aveva capito subito la sua preoccupazione.
Gli raccontò tutta la storia, senza tralasciare alcun dettaglio.
Yoongi lo guardò attentamente, e dopo aver ascoltato tutto quanto, andò a prendersi qualcosa da bere, ripensando a quel racconto. Quando tornò dall'amico, una cosa lo aveva colpito.
"Perdonami Nam, ma una cosa non ho capito bene. Hai detto che nessuno sapeva di quel ciondolo, perché ancora non lo aveva regalato a Jin, ma ti sbagli; non hai pensato che il tuo collega, Tyson avrebbe potuto parlare a qualcuno di questo gioiello? D'altronde lo hai comprato con lui."
Nam lo guardò, restando senza parole.
"Non starai sospettando di uno dei miei più cari e fidati colleghi?"
"Non ne sono sicuro. Mi ricordo di una sua scenata in un pub, quando Non non c'era. Certo era ubriaco, ma era visibilmente attratto da te. Magari quando ti ha visto comprare un tale oggetto per il tuo ragazzo, la gelosia è affiorata di nuovo e ha pensato ad un modo per toglietelo. So che sono gravi e azzardate scuse, ma pensaci, per lo meno. È l'unico, l'unico che sapeva di quell'oggetto."

Nam rimase senza fiato, era impossibile che fosse successo. Certo, Tyson si era mostrato interessato, e l'alcool non lo aveva aiutato, ma dopo quell'episodio, gli aveva spiegato che ora voleva impegnarsi veramente con Jin, e che sentiva il bisogno di stare solo con lui, Tyson lo aveva guardato sofferente e se ne era andato subito. Qualche giorno dopo però, avevano avuto la forza di riparlarne a lavoro, e si erano entrambi scusati, Ty per le avances, e Nam per aver in qualche modo dato false speranze e segnali interpretati come ambigui. Avevano parlato a lungo, e poi si erano abbracciati. Da quel momento in poi, erano diventati amici, e non poteva sperare in colleghi migliori di Sun e Tyson. La cosa ora, prendeva un colore completamente diverso, sotto un'ottica a cui Namjoon non aveva mia pensato possibile. Si fidava di Tyson, e inoltre erano passati mesi da quell'episodio, e nel mentre l'amico aveva iniziato una relazione che lo stava rendendo felice, si vedeva. Perciò com'era possibile che ora volesse rovinare la storia d'amore di Nam con Seok-Jin?!
"Non ha alcun senso Yoongi, io conosco Tyson. Non ha alcun senso, veramente."

Yoongi stava per replicare, quando il campanello attirò l'attenzione di tutti.
Nam si alzò e si avvicinò subito a Jin, come a volerlo proteggere. Certo, era solo il campanello, e solitamente i ladri non bussano, però l'atmosfera divenne subito fredda e preoccupata. Fu JB ad aprire. Tutto il gruppo era pronto, non avrebbero permesso che qualcos'altro di brutto potesse capitare ai loro amici.

Quando aprì la porta, tutti videro la figura snella di Lisa, che con un piccolo sorriso, reggeva tra le mani un cesto pieno di alimenti.

"La nostra famiglia vuole portare un piccolo dono a Nam e a Jin, e promettiamo che aiuteremo nella spesa di nuovi elettrodomestici. La zia mi ha raccontato tutto, volevo passare a dirvi che vi dispiace."

Fu Namjoon, con un impeto di ira, a riportarla fuori, avanzando veloce e spietato verso di lei.

"Non so cosa hai in mente Lisa, ma so che nasconde qualcosa. Non ci serve il tuo cesto, e non ci serve di certo il tuo aiuto. Parlerò io ci i genitori di Jin, Tu puoi andare. Qui non sei più la benvenuta."

Con sorpresa di tutti, Lisa non si spaventò, ma sorrise, un sorriso che parve a tutti agghiacciante.

" Non penso che tu sappia cosa nascondo, e soprattutto, se nascondo qualcosa."

Nam si arrabbiò ancora di più.
"Lo proverò, stanne certa. E ora fuori da casa nostra. "

Lisa lasciò sul ciglio della porta il cesto, sorridendo ancora.

"Ho capito. Peccato Namjoon, sei ancora in tempo per ricrederti. Potremmo essere una bella coppia."

Salutò tutti con una mano, mentre la compagnia era rimasta pietrificata da quello scambio di frecciatine glaciali.

Si girò, facendo con la gonna una piroetta, e se ne andò a testa alta, ridacchiando.

Namjoon se la sentiva, che lei c'entrava qualcosa in tutta quella faccenda, e ora ne era certo.
Si girò a guardare Jin, per capire se stava bene, e poi guardò Yoongi, gli si avvicinò e sussurrò:" scoprirò tutto. Tyson non c'entra."
Tornò poi da Non e lo abbracciò, perché il maggiore era rimasto scandalizzato dall'apparizione della cugina.

Nam diede un bacio dolce e Jin e lo guardò negli occhi.
"Non ti preoccupare amore, sono qui ora. Siamo insieme, non ti preoccupare..."



// Grazie a tutti per le continue visualizzazioni, le stelline e soprattutto i commenti. Vederci così attivi, nonostante il mio luuungo periodo di assenza mi fa sentire benissimo, e vi ringrazio ancora!!! Ora so che è la stessa promessa di sempre, ma sarò più attiva e pubblicherò qualche capitolo ancora nelle prossime settimane. Il mistero s'infittisce, e Namjoon è convinto di poter dimostrare la colpevolezza di Lisa. Ma sarà veramente così? Sarà tutta colpa di Lisa? Oppure nell'ombra sta giocando anche qualcun altro?

Vi amo tutti e forza, affrontiamo insieme con coraggio questa quarantena!😘😘

I'm a Beapsae ||Namjin||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora