09- Jin

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"Sei uno stronzo, Jackson!
Io posso capire tutto, ma così, da un giorno all'altro.."

"Joonie, ti prego, ascoltami"

"Non voglio saperne.
Non lui.
Non ci tengo, grazie e prego"

"Sei un bambino"

"E tu sei un coglione"

Silenzio.

"Non voglio che tu te ne vada, Jackie..."

"Lo so Joonie, ma.."

"Ma niente.
È per il tuo futuro, é più importante, e tu hai bisogno di andare lì per sfondare come meriti, per quanto faccia male.."

"Ti voglio bene"

"Anche io Jackie, però fammi pensare per la casa, lasciami un po' di tempo"

"Va bene..ti richiamo io, sta arrivando Jin, ciao"

Quando Jin entrò in casa, notò subito l'umore alterato del suo coinquilino, e si preoccupò.

"Hei...che succede?"

"Mi hanno offerto una borsa di studio in una prestigiosa Accademia di ballo,in Giappone."

"Ma con l'agenzia? Aspetta... In Giappone?!?"

"Si, l'agenzia mi ha dato la possibilità di frequentare questa prestigiosa scuola, dopodiché se saranno soddisfatti mi prenderanno come ballerino e cantante.
Ma è in Giappone, e ho appena chiamato Namjoon, e.."

"Immagino quello che avrà provato Namjoon quando glielo hai detto...
Sento lo stesso"

Disse Jin piano, gli venivano le lacrime agli occhi, come poteva andare via così, da un giorno all'altro?
Certo, sapeva che nulla era eterno, ma nemmeno immaginava una cosa del genere.

Subito, per quanto egoista, gli venne in mente un nuovo problema, e non appena guardò il suo coinquilino, lui sorrise piano.

"So a che pensi. Ho chiesto a Namjoon di venire qui, come tuo nuovo coinquilino.
A lui serve velocemente un appartamento, e a te velocemente un nuovo coinquilino"

NAMJOON?!?

"Nononono"

Disse con tono quasi disperato Jin, mentre lo guardava con gli occhi sgranati, il respiro si era fatto più corto e il cuore batteva forte contro il petto.
Come poteva anche solo l'idea di vivere con lui dargli tutte queste emozioni?!

Jackson sospirò.

"Voi non andare d'accordo, lo capisco, ma magari con un po' di convivenza riuscirete a placare questa vostra antipatia"

"Questa sua antipatia, jack, io non ho nulla contro di lui.. okay, non mi è particolarmente simpatico, ma lui ha voluto che fosse così"

"Jin..
Namjoon è sempre stato un ragazzo che si ferma sulla superficie, ma tu devi fargli capire chi sei davvero.
Noi siamo molto amici, e potrà succedere anche con lui."

"Non lo so, dammi un po' di giorni per pensare...quando vai via?"

Disse Jin, con un lungo sospiro.

"Domani."

Disse jackson piano, quasi timoroso della reazione del suo coinquilino, o ex coinquilino.

"Okay. Io devo andare a dormire, sono stanco"

Disse solamente il ragazzo con i capelli rosa pastello, e senza aggiungere niente, andò in camera.
Ovviamente non riuscì a dormire, si sentiva abbandonato, e spaventato da questa nuova possibile convivenza.

Ripensò alle parole di quella sera di Namjoon..

Cosa avrà voluto dire?

Gli vennero in mente tante cose possibili, ma alla fine decise davvero di dormire, o non avrebbe retto tutto.

Il giorno dopo, andò all'università, e passando di lì, vide che Jenny, la proprietaria della libreria dove Jin lavorava per mantenersi gli studi, stava chiudendo prima del previsto.

"Ciao Jenny! Come mai chiudi presto?"

"Oggi ho un'importante pranzo con un amico"

Disse sorridendo.

"E se tutto va bene, credo che la libreria potrebbe essere tua, se sarai disposto a prenderti tutte le responsabilità"

Jenny vide l'espressione stupita del ragazzo e gli disse che si sarebbero visti dopo il pranzo e le lezioni, per parlarne meglio.

Jin lavorava lì da 5 anni, quando ancora faceva le superiori, aveva iniziato con uno stage della scuola, ed aveva amato fin da subito quella libreria.

Non troppo piccola ma nemmeno soffocante, accogliente, sembrava di entrare in un mondo diverso, completamente particolare.
Ormai Seokjin aveva imparato a stare al banco, a catalogare, a fare l'inventario, insomma, ogni mansione possibile.

E Jenny, la ragazza di 35 anni che aveva ereditato dai nonni quel posto magico, lo aveva da subito preso in simpatia, perché era un ragazzo dolce, pieno di voglia di fare e con un immenso rispetto per la cultura e il libri, che lo rendeva quasi passionale durante il lavoro, quando per esempio qualcuno chiedeva un consiglio.

Jin andò a lezione, ma non riuscì a concentrarsi, come poteva?!
Dopo tutto quello che gli era stato detto, non riusciva a capacitarsi di tutti quei cambiamenti che a breve avrebbe dovuto subire.

Certo, sarebbe stato felice per la libreria, era sempre stato un suo sogno, uno dei suoi obiettivi, non voleva grandi ricchezze dalla vita, se non per la ricchezza di spirito, che però già possedeva.

Namjoon..

Il suo nome continuava a tornare nella sua testa, senza sosta.

Dopo le lezioni, andò a parlare con Jenny.
Dopo un po' di chiacchiere inutili, venne fuori la questione.

"Sì tesoro, sarà tua.
All'inizio, per accettarmi che vada tutto bene starò lì con te.
Il mio amico, con cui sono andata a pranzo, mi ha trovato un posto come professoressa di storia dell'arte in un'università, e sai quanto io ci tenga a insegnare, è sempre stata la mia vocazione.
E so anche quanto tu tenga a quella libreria, e non volevo venderla al primo che capitava"

"Grazie... Jenny, non so che dire.
Ne sei sicura? cioè manca poco alla laurea e poi potrò dedicarmi interamente a quel piccolo posticino magico"

Disse Jin con un sorriso, per smorzare l'ansia che provava in quel momento.
Un posto tutto suo.. non poteva crederci!

Quando, due ore dopo si salutarono, la tasca di Seokjin vibrò, prese il telefono, aveva ricevuto un messaggio da un numero sconosciuto.

"Tra mezz'ora arrivo ad aiutare Jackson a mettere nel camion le sue cose e porto le mie, compro la pizza, come la vuoi?
-Namjoon"

//Scusate il ritardo 💕💕 foto del capitolo a caso perché non sapevo cosa mettere hahaha

I'm a Beapsae ||Namjin||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora