02. Harry Uthredsson

3.4K 187 5
                                    

Northumbria, Novembre 865

Le campane suonano. Stanno tornando i guerrieri. Harry si alza dal pavimento freddo. «Màthair*!» urla vedendo la donna. «Marcel e mio padre sono tornati» continua eccitato. Adora Marcel, il suo fratello maggiore, gli ha insegnato tutto: da come aiutare il prossimo a come imbracciare le armi, ma la guerra li ha separati. Marcel, nonostante contrario ad essa, è dovuto partire per difendere la Northumbria dai pagani. È stata la sua prima battaglia, ed Harry è curioso di sapere come sia scendere in campo.

Il giovane sassone prende la donna per mano e la trascina fino alla piccola folla che si è radunata all'inizio del villaggio. Le madri abbracciano i figli, i mariti baciano le mogli e i figli si fanno prendere in braccio dai padri. Harry si alza sulle punte dei piedi per vedere meglio (non che faccia molta differenza), la piccola folla gli blocca la visuale. «Dov'è Marcel?» chiede cercando con lo sguardo il fratello maggiore e il padre. Finalmente nota che il re della Northumbria si sta avvicinando a loro. Corre verso di lui e «Athair*!» urla abbracciandolo. «Ecco qui il piccolo principe.» gli dice scopigliandogli i capelli e facendo comparire sul viso del bambino due tenere fossette. «Dov'è Marcel?» chiede il bambino guardandosi in giro. Uthred guarda il figlio e sospira. La regina capisce ed inizia a singhiozzare, facendo girare il bambino verso di lei. «Athair*... Dov'è Marcel?» chiede nuovamente il bambino, sperando che il fratello sbuchi tra la piccola folla di guerrieri e lo prenda in giro per i suoi lacrimoni agli occhi. Non succede. Marcel non c'è più. Le lacrime scendono copiose sulle guance di Harry. Il bambino si asciuga le lacrime, si volta verso il cancello d'ingresso ed inizia a correre. Corre fino a quando non riesce più a respirare. Si ferma fra l'erba alta, si piega in due cercando di riprendere fiato. Cade in ginocchio e singhiozza ininterrottamente. Marcel non c'è più. Il suo eroe è morto per salvarli dagli invasori pagani.

***
«Konungr* Ubba» lo chiama l'uomo abbassando il capo in segno di rispetto. «I Vigr* sono pronti a combattere. Vostro fratello Bjorn è appena arrivato da Kattegat. Il villaggio degli uomini che venerano il falso dio si trova a poca distanza da qui. Lo jarl* Ragnar perlustra il territorio, in cerca del luogo più adatto allo scontro. I guerrieri del nemico sono esausti, è il momento di attaccare.»
«Attenderemo la notte, quando saranno troppo ubriachi per combattere.» la risata di Ubba si eleva per tutta la vallata, seguita da quella degli altri uomini.

***
Harry solleva il volto al suono di una così insana risata. Si arrampica sulla collina lì vicino ed una volta sulla cima si abbassa tra l'erba alta. Un esercito è accampato nella vallata sottostante.
Gli uomini sono vestiti con armature rudimentali; asce, scudi e lance abbondano per tutto l'accampamento; Harry osserva quello che sembra essere il capo e sobbalza: sta davvero bevendo da un teschio?

Non riesce a sentire i discorsi dei soldati, sono troppo lontani. Pensa alle due alternative possibili: tornare indietro ed avvisare il re dell'esercito accampato o avvicinarsi e scoprire quando i pagani hanno intenzione di attaccare. Se solo Harry fosse stato più anziano avrebbe capito l'importanza della temperanza e della saggezza. Sfortunatamente è solo un giovane e stupido ragazzo che vuole compiacere il padre. Harry si alza lentamente per poter avvicinarsi all'accampamento nemico. Compie qualche passo verso quel piccolo villaggio mobile così rudimentale, quando viene colpito alla testa da qualcosa di pesante. Sente una voce profonda dire «È solo uno stupido ragazzino!» prima di cadere vittima dell'incoscienza. Dopodiché c'è spazio solo per il buio.

***
«Uthred! Non puoi essere serio. È ancora un bambino!» urla la regina al marito. «A nove anni io ero già sul campo di battaglia. L'addestramento è nulla al confronto.» gli risponde burbero l'uomo. «Aife, mia adorata, -continua, assumendo un tono di voce più dolce e prendendo le mani della donna tra le sue- la guerra è finita, i danesi sono tornati in patria. Abbiamo visto le loro navi salpare. Harry avrà molti anni per poter imparare a diventare re.» dice per poi baciare le mani della regina. «Voglio solo che abbia il maggior tempo possibile per imparare e diventare il migliore.» continua per poi alzarsi dal trono e abbracciare la moglie. «Andrà tutto bene» la rassicura.
«Ho solo paura di perdervi entrambi» sussurra la donna tra le braccia del re. «Andrà tutto bene -ripete nuovamente, forse più per rassicurare se stesso che la moglie- la pace durerà per molti altri anni.» Uthred sorride per poi baciare appassionatamente la regina Aese.

Ma spesso le cose non vanno come vorremmo. I piani del fato rimangono oscuri agli uomini, talvolta persino mentre si stanno compiendo.

* Màthair: Madre [in gaelico]
* Athair: Padre [in gaelico]
*Vigr: guerrieri [in norreno]
*Konungr: re [in norreno]
*Jarl: è l'emissario del re, colui che ne fa le veci sul territorio assegnatogli dal Konungr stesso, generale in battaglia. [lett. conte]

Kyn Vargar || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora