«Ti prego, amore mio, svegliati...» sussurra Harry al corpo immobile di sua moglie. I polsi sono fasciati da morbide bende bianche, che una serva è passata ogni ora a cambiare. Un sospiro più forte fa alzare lo sguardo di Harry sul volto pallido di Louis. Un falso allarme, gli occhi di Louis rimangono chiusi , ma le sopracciglia si aggrottano, probabilmente il ragazzo sta sognando. Un sogno tormentato, o forse un ricordo doloroso? La mano di Louis stringe quella di Harry con forza ed il riccio vi deposita un bacio, per confortare la propria compagna. Il ragazzo vichingo inizia ad accarezzare i capelli della ragazza addormentata, nel tentativo di calmare il suo sonno agitato; fortunatamente Harry riesce nel suo intento e le sopracciglia dell'altro si ridistendono. Il sonno torna tranquillo ed un piccolo sorriso aleggia sulle labbra del liscio. Harry sorride di rimando e appoggia il capo al letto, ormai esausto. Ha passato tutta la notte al capezzale di Louis attendendo con impazienza che la ragazza sassone si svegliasse.
È così che li trova Liam, -entrambi addormentati e le loro mani unite- quando durante il pomeriggio, dopo essersi congedato da Re Egbert e la figlia, è riuscito a sgattaiolare via dalla corte. Re Egbert ha perfino tentato di farlo sposare con la figlia, Eleanor, pur di mantenere le alleanze, senza far cenno -neanche per sbaglio- alle condizioni della nipote, Louis. Liam ha trovato tutto ciò molto offensivo, e di certo non era il solo: la stessa Eleanor sembrava rimproverare, con lo sguardo, il comportamento così insensibile del padre, ma da brava cortigiana non aveva aperto bocca.
Liam sorride vedendo il fratello felice, felice nonostante la disgrazia appena accaduta. Aveva visto il volto del fratello illuminarsi una volta che aveva tolto il velo alla sua sposa e, nonostante non fosse cristiano, aveva preso seriamente i suoi obblighi di fedeltà nei confronti della moglie, in fondo come si dice? In salute ed in malattia finché morte non vi separi.
«Harry.» lo sveglia a malincuore. Il riccio spalanca gli occhi e si guarda intorno spaesato, per poi puntare i suoi occhi, incredibilmente verdi, sulla figura del fratello. «Louis?» chiede con la voce ancora roca dal sonno. Liam scuote la testa ed Harry annuisce accarezzando i capelli sparsi sul cuscino della sua sposa. «Harry -lo richiama Liam- dobbiamo tornare a Jórvík*, nostro padre ha avuto problemi con i ribelli, e ci ha chiesto aiuto. Pensa che con l'arrivo della principessa i gruppi ribelli si possano acquietare, ma visto come si sono evoluti gli eventi propongo di lasciare la principessa Louis qui a riprendersi mentre noi debelliamo la rivolta.» Harry scosta un ciuffo dalla fronte di Louis e sospira, vorrebbe essere presente al risveglio della ragazza, ma sa che non può portarla con sé a Jórvík -in quanto sarebbe troppo rischioso- così sospira e «Partiremo domani» annuncia senza staccare lo sguardo dal viso rilassato di Louis.
***
Il sole è appena sorto, quando Harry si sveglia dal sonno. Ha passato tutta la notte al fianco di sua moglie, che neanche una volta ha aperto gli occhi. Ormai sono passati tre giorni, e quei magnifici occhi azzurri sono rimasti celati tutto il tempo. «Devo andare, amore mio, ma ti prometto che tornerò presto, tornerò a riprenderti.» gli sussurra prima di lasciargli un lungo bacio, prima sulle labbra e poi in fronte. Proprio mentre si allontana dal letto una mano fredda gli cinge il polso. Harry si volta verso la compagna e vede, finalmente, i tanto agognati occhi azzurri, sorride e si riavvicina a Louis, inginocchiandosi sul pavimento in legno, che scricchiola leggermente sotto il peso del vichingo. «Ehi, come ti senti?» chiede prendendo la mano di Louis tra le sue e baciandone le nocche. «A-acqua...» sussurra Louis con la voce ancora roca. Le labbra sono secche e la lingua intorpidita. Harry si volta verso il piccolo tavolo posto accanto al letto, prende la brocca e versa l'acqua in un bicchiere in legno lì vicino. «Tieni» dice dolcemente, tenendo con la destra il bicchiere, mentre con la sinistra sorregge la testa di Louis. «Grazie» sussurra il nobile guardando il marito.
«Chi sei?» chiede aggrottando le sopracciglia. Harry spalanca gli occhi e il suo cuore perde alcuni battiti, certamente non si aspettava che Louis si dimenticasse di lui! «Harry, sono Harry, non ti ricordi di me?» chiede il riccio preoccupato per le condizioni del ragazzo. Louis scuote la testa triste. «Cos'è l'ultima cosa che ricordi?» chiede Harry dolcemente, cercando di capire quanto grave sia la situazione. «Ricordo il freddo del pavimento della mia stanza, -Louis aggrotta la fronte nel tentativo di ricordare- ricordo il coltello, ricordo che volevo farla finita, così ho preso il coltello e mi sono tagliato. Ricordo il rosso scarlatto del sangue, e l'odore ferroso di esso. Ricordo la guardia che entrava nella mia stanza per scortarmi alle nozze. Spero solo che quel povero vichingo sia tornato a casa, non si merita tutto questo.» dice Louis criptico. Harry ha le lacrime agli occhi, sapere che le ferite di Louis sono auto-inflitte gli fa male, molto male. E se fosse Harry stesso la causa di tutto?
«Perchè lo hai fatto?» chiede Harry con un leggero tremolio nella voce. Louis sospira e chiude gli occhi «Perchè il conte Ragnarsson non si merita uno come me. Non si merita di essere raggirato da mio zio e soprattutto non riesco più a sopportare di rimanermene qui con il Re.» risponde Louis guardando intensamente Harry negli occhi. Uno come me? Harry aggrotta le sopracciglia. Il ragazzo dagli occhi color cobalto sembra voler aggiungere qualcosa, ma il momento viene interrotto da un Liam seccato.
«Harry, ti prego, andiamocene ora. Non sopporto più questi cortigiani! Continuano a chiedermi le condizioni di Louis e io non so che rispondere. Conte Ragnarsson di qui, conte Ragnarsson di lì... » dice, prima di bloccarsi, vedendo due occhi azzurri di troppo fissarlo curiosi. «Oh! -esclama sorpreso- vostra altezza, non sapevo vi foste svegliata.» dice con un marcato accento del nord. Louis si siede appoggiando la schiena al muro, aiutato da Harry. «Conte Ragnarsson» lo saluta chinando leggermente il capo in segno di rispetto. «Mi dispiace per l'incresciosa situazione in cui vi ho cacciato. Se il mio piano avesse funzionato ora sareste libero, ma dalla fede che porto al dito deduco che il matrimonio è avvenuto. Mi dispiace.» continua, guardando Liam con uno sguardo triste. «Principessa Louis, credo che voi abbiate sbagliato conte, vostro marito non sono io, -dice Liam facendo inarcare un sopracciglio a Louis- ma mio fratello Harry, l'uomo accanto a voi.» conclude Liam con un sorriso divertito. La bocca di Louis si spalanca in un'espressione stupita, mentre si volta verso l'uomo accanto a lui. «Ciao, Amore» gli sussurra Harry sorridendo.
*Jórvík: odierna York, capitale del regno di Northumbria.
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Kyn Vargar || Larry Stylinson
FanfictionRating: Mature Fandom: One Direction Category: M/M Main pairing: Larry Stylinson Tags: Mpreg, Crossdressing, Violenza, Fluff, Angst, Sangue SE NON È IL VOSTRO GENERE NON LEGGETE. NESSUNO VI OBBLIGA. Se, invece, è il vostro genere, buona lettura! C...