18. Epilogo

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Wessex, giugno 878

Due anni erano passati dalla morte di Louis, due lunghi anni  che Harry aveva passato a cercare di uccidere Egbert. La guerra si era spostata, dai confini della Northumbria al Wessex.

«Attaccheremo il castello questa notte. Metteremo fine a questa guerra contro il Wessex, ed Egbert morirà.»
«Harry!» lo richiama Liam, una volta che il concilio di guerra è finito. «Stai attento» gli dice preoccupato. Harry sorride malinconicamente e si volta uscendo dalla tenda.

È ormai mezzanotte passata quando i vichinghi entrano nel castello. Le guardie vengono uccise a sangue freddo. Niente prigionieri, era stato l'ordine.
Il sangue degli abitanti del Wessex impegna ogni sasso del castello, mentre nel silenzio le ombre si muovono agilmente.
«Harold caro, ti stavo aspettando.» ed eccolo finalmente lì, Egbert, seduto sul suo scranno, in mano una balestra semi-automatica.

Harry ringhia leggermente, pensando a tutti i modi in cui può uccidere l'uomo.

«Non avrei mai voluto arrivare a tanto, Harry. Louis avrebbe dovuto solo procurarmi il trono della Northumbria e lo avrei lasciato in pace.» continua il re del Wessex.

«Ma poi ha tradito la sua patria, diventando la puttana del nemico. E allora non potevo permettere che un bastardo sanguesporco si mettesse tra me e il trono. Così ho mandato la mia dolce Eleanor. Così bella quanto stupida. - sospira- Se solo avesse aspettato ancora un ciclo lunare, ora sarebbe ancora viva. Ma infondo eccoci qua. Io e te. Alla resa dei conti.»
H

arry urla tutto il suo dolore, lanciando l'ascia che aveva attaccata alla cintura. La lama si conficca nel corpo del re, facendolo cadere dal trono.

Harry si avvicina al corpo pallido del re. «Questo è per Louis. Per tutto quello che gli hai fatto passare e per avermelo portato via. Che gli dei possano avere pietà della tua lurida anima.» dice, prima di sputare sul corpo ormai esanime dell'uomo.
Il vichingo estrae lascia dal corpo sanguinante dell'uomo causandogli più dolore di quanto non provasse prima e riempiendo il pavimento di sangue.

«Il re tiranno è morto!» annuncia ai suoi uomini presenti nella sala, che esultano sbattendo le armi contro gli scudi.

Ma è proprio mentre che Harry sta tornando dai suoi uomini che Egbert stringe la presa sulla balestra e scocca una freccia, che colpisce Harry nel polmone destro, trafiggendolo.
«Harry!» urla Liam, mentre lo Jarl si sta accasciando a terra. Corre verso il fratello e lo afferra prima che tocchi completamente il pavimento freddo.
«Andrà tutto bene, fratello. Il guaritore sta arrivando.» cerca di rassicurarlo Liam, mentre gli accarezza il viso amorevolmente.
«N... No...» sussurra Harry afferrando la mano di Liam.

«De... Devi... lasci... armi... an... dare.» sussurra con fatica. «V.... Vo... glio... Ra.... giun.... gere.... Lou...» aggiunge.
Liam piange per il fratello che sta per perdere, ma quando arriva il guaritore, il ragazzo scuote la testa. No. Non può fare questo ad Harry. Non può cercare di salvarlo dalla morte, per dargli una vita da solo e come invalido. Sa che il fratello non c'è la farebbe mai a sopravvivere senza Louis e senza la guerra.

«Ciao amore mio.» sussurra Louis, mentre tende la mano verso di Harry*.
Ed è proprio quando il vichingo afferra la mano dell'amato, che il suo cuore smette definitivamente di battere.

Asgard, 881

«Ti amo.»
«Fino alla luna e ritorno.» sorride Louis.
Sono passati tre anni da quando Harry ha afferrato la mano di Louis. Tre anni da quando condivide l'immortalità con suo marito e il loro bambino di cinque anni. Bjorn Haroldsson.

Harry è seduto in mezzo alla distesa infinita di erba verde, mentre Louis è appoggiato, con la schiena al petto del marito. Entrambi guardano il piccolo Bjorn giocare con Terrore, il cucciolo di lupo che Odino gli ha regalato per il suo quinto compleanno.
«Mi dispiace non aver potuto riavere il mio vecchio corpo.» sussurra Louis.
«Ti amo, qualsiasi sia la tua forma.» commenta Harry, accarezzando i lunghi capelli ramati di Louis e baciandogli la tempia.
«Madre! Madre!» urla Bjorn, prima di tuffarsi in grembo a Louis.
«Bjorn!» lo riprende Harry. «Quante volte ti ho detto di non buttarti così addosso a tua madre. Potresti fare del male alla tua sorellina.»
«Scusa padre.» dice il bambino prima di baciare dolcemente il pancione di Louis. La valchiria* sorride e accarezza dolcemente la testa del figlio.


Harry sorride al ricordo della madre: in fondo ha mantenuto la promessa fattale molti anni prima, quando ancora era un bambino: ha sposato, e salvato la Valchiria Þrúðr.

No. Non cambierebbe per nulla al mondo la sua vita.


* le valchirie sono esseri femminili al servizio di Odino, che decidono chi debba morire e chi no in battaglia. E accompagnano i più meritevoli nel Valhalla.

Spero che nonostante la lunga attesa per gli aggiornamenti e gli ultimi capitoli un po' precipitosi la storia vi sia piaciuta. Fatemi sapere. :)

Kyn Vargar || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora