14. The green-eyed monster

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«Vedrai che ti troverai bene» le mani di Louis stringono quelle di Gràdh, Eleanor sorride ed accarezza la testa del figlio. «Màthair*, posso fare il viaggio di ritorno con bràthair-athar*?» domanda il bambino guardando la madre con gli occhi adoranti. Louis sorride per come il bambino abbia chiamato Harry, mentre Eleanor sorride e annuisce e il bambino scappa in direzione del ragazzo, che sta sellando il cavallo. Eleanor prende Louis sottobraccio ed entrambi salgono sulla carrozza, mantre Harry e il piccolo Gràdh li seguono a cavallo. Nel frattempo Louis ed Eleanor spettegolano e chiacchierano del più e del meno. «Come vanno le cose tra te ed Harry?» chiede curiosa la ragazza. Louis sospira e sorride felice. «Bene.» ammette. Eleanor inarca un sopracciglio e Louis alza gli occhi al cielo. Scosta leggermente la morbida pelliccia scoprendo il ventre gonfio. Eleanor spalanca gli occhi e boccheggia senza parole.

«Sei... Sei...?» domanda sorpresa. «Si.» risponde Louis accarezzandosi il ventre. «Come?» domanda nuovamente cercando di articolare una frase, ovviamente senza successo. «Non lo so. All'inizio credevo di star ingrassando, ma un giorno, il mese scorso, mentre io ed Harry stavamo abbracciati a letto, un piccolo calcio ha mosso la mia pancia. All'inizio mi sono spaventato, ma poi una balia mi ha chiesto se ero incinto e sono scoppiato a piangere.» «O mio Dio!» esclama la ragazza portandosi le mani alla bocca, gli occhi spalancati in un'espressione sorpresa. D'un tratto, però, si rabbuia «Come farà ad uscire?» domanda. Louis sospira e «Non ne ho idea, ma ora che sei qui con me so che andrà tutto bene.» conclude Louis sorridendo e abbracciando Eleanor, che ricambia l'abbraccio.
«El?» la ragazza si volta in direzione del cugino alzando un sopracciglio ed invitandolo a parlare. «e se dovessi morire dandolo alla luce?» Louis abbassa lo sguardo in direzione del pancione, per poi accarezzarlo amorevolmente. Eleanor alza gli occhi al cielo e «Vedrai che andrà tutto bene» dice svogliatamente. Louis sospira ancora preoccupato, ma lascia cadere l'argomento, riportando il silenzio all'interno della vettura.

***

Una volta arrivati a Jórvík, Louis scende dalla carrozza aiutato da Harry e corre -per quanto le sue condizioni glielo permettano- in contro a Gemma, per poi abbracciarla. «Mi sei mancato nanetto.» Louis sorride al soprannome e «Questa è mia cugina Eleanor. El, questa è Gemma: la sorella di Harry.» presenta le due ragazze. Eleanor, dopo aver fatto una smorfia di disgusto per l'ambiente circostante, si dipinge in volto un luminoso sorriso e si inchina leggermente, stando attenta a non sporcare la sua preziosissima veste. Gemma, alla reazione della ragazza, alza un sopracciglio e la squadra schifata per il suo comportamento. «Sono felice di conoscerti Gemma! Spero diventeremo ottime amiche.» dice Eleanor con un sorriso finto sul viso, prendendo le mani della ragazza tra le sue. Gemma non risponde, ma fa un piccolo sorriso tirato alla ragazza, "Preferirei essere sbranata Jörmungandr*" pensa invece.
«El, ti faccio vedere le tue stanze» Louis prende la ragazza sottobraccio ed insieme si dirigono all'interno del castello, lasciando i due fratelli Styles nel cortile. «La odio.» Harry si volta confuso in direzione della sorella. «È dannatamente superficiale e spocchiosa.» continua seguendo con lo sguardo la figura del conato e della cugina. «Lo so Gem, ma vuole davvero bene a Louis e lo fa felice, quindi potresti gentilmente cercare di sopportarla» Gemma alza gli occhi al cielo, ma annuisce sbruffando leggermente. In fondo anche lei vuole che Louis sia felice.

Eleanor rivolge uno sguardo schifato all'orlo della propria veste, completamente intriso di fango. «Lo so che non è come in Wessex, El. Ma, col tempo, ti troverai bene. Fidati.» Louis le stringe il braccio cercando di confortare la cugina. Entrano nella nuova stanza di Eleanor. La camera è sui toni dell'azzurro, da un'ampia finestra entra la poca luce del crepuscolo. La vista è magnifica, il roseto del giardino è in fiore e mille piccole rose rosse spezzano l'infinito verde del labirinto. Eleanor sospira, ed annuisce al cugino «Vorrei solo che Ìobairt fosse vicino a noi.» sorride leggermente pensando al compagno, rimasto indietro per salvare lei e il bambino.

***

La pioggia scende leggera, infangando il terreno. Un uomo scende da cavallo, il mantello ricopre la sua intera figura. «Devo parlare col re.» sono le uniche parole che pronuncia, mostrando poi una pergamena con lo stemma reale. Le guardie lo lasciano passare ed il ragazzo si dirige verso la sala del trono. Al suo passaggio le porte della sala vengono aperte e davanti a sé trova il familiare lungo corridoio costellato di colonne. Arrivato in fondo alla sala si inginocchia tenendo lo sguardo basso.
«È andato tutto secondo i piani, mio signore.» re Egbert guarda compiaciuto l'uomo inginocchiato di fronte a lui. «Perfetto.» esclama contento. Re Egbert si alza dal suo trono e «I piani per la conquista della Northumbria procedono, finalmente.» una risata malsana si libera vibrante e rumorosa dalle labbra dell'uomo.

Il ragazzo, una volta congedatosi dal re, si ritira nelle sue stanze. Toglie il mantello, rivelando degli occhi grigi come il cielo di Londra, profondi come la notte più oscura.  Sospira stanco, passandosi le mani in volto. Afferra un calice dal tavolino posto lì accanto e, appoggiandosi al letto, beve il vino guardando le fiamme scoppiettanti nel camino. La fede, posta sull'anulare sinistro, brilla illuminata dalle fiamme. Il ragazzo la sfiora, con gesti quasi reverenziali. «Ti amo, Amore mio. Presto tutto questo sarà finito e potrai tornare da me.»

***

Eleanor è irritata. Gràdh non la smette di piagnucolare. «Louis non è qui.» afferma seccamente drivolta al bambino. «smettila di lamentati e dormi.» continua alterata.
«M-ma lo zio Louis m-mi racconta s-sempre la storia della b-buonanotte» il bambino è spaventato. È la prima volta che la madre è così arrabbiata con lui. Non capisce, il piccolo Gràdh, non capisce cosa abbia fatto di male, in fondo ha solo chiesto una storia della buonanotte raccontata dal suo zio preferito.
«Cosa cazzo ci trovi in tuo zio, eh? Perchè cazzo lo preferite tutti?» il bambino è spaventato dalla voce troppo alta della madre. Piagnucola un po' più forte ed Eleanor, spazientita, gli dà un ceffone sulla guancia. Le lacrime di Gràdh scorrono ormai incontrollate sulle guance rosse. «Ora vai a dormire» Gràdh segue il comando della madre, mettendosi sotto le coperte, senza accennare a smettere di piangere.

*Màthair: madre [in gaelico]
*Bràthair-athar: zio [in gaelico]
*Jörmungandr: serpente cosmico figlio di Loki, fratello di Fenrir e Hel. Durante il Ragnarök [il crepuscolo degli dei], infurierà sull'acqua e sulla terra, soffiando il suo terribile veleno e contaminando così l'intero mondo. Ingaggerà quindi una battaglia mortale con Thor. Questi riuscirà ad abbatterlo, ma non riuscirà a sopravvivere più di nove passi dopo la vittoria, ucciso dal veleno del serpente.

Kyn Vargar || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora