Sehun schivò il libro lanciatogli dall'amico.
«Luhan...».
«Bastardo! Stronzo! Come puoi farmi questo? Sei un viziato, egoista, immaturo del cazzo...».
«Shhh! Vuoi fare silenzio?! Ti sentiranno tutti se continui ad urlare così...».
«Che mi sentano pure! Ho appena scoperto che sto per morire, e tutto quel che ti viene in mente è giocarmi questo brutto e disgustoso scherzo? Non riesco a crederci. Pensi che sia divertente?», infierì, finchè gli mancò il fiato.
Sehun, che fino a quel momento aveva tentato di calmare a gesti la sua collera, si arrese e guardò in direzione della porta.
«Ecco l'infermiera».
«Bene, le chiederò di buttarti fuori a calci in culo», disse Luhan.
La rabbia si era consumata, lasciando il posto alle lacrime. Non si era mai sentito così, completamente tradito e abbandonato. «Sai che ti dico? Ti odio!», concluse.
Si aprì la porta. Era l'infermiera.
«C'è qualcosa che non va qui?», domandò, accendendo la luce. Poi vide Sehun. «Bene, bene, vediamo un pò; non mi sembri un familiare», osservò. Sorrideva, ma la voce era sostenuta da un timbro autoritario.
«Infatti non lo è, e voglio che esca di qui», disse Luhan.
«Solo ai familiari è permesso fermarsi per la notte», l'infermiera adesso guardava Sehun con sguardo di rimprovero.
Luhan si concentrò sulla televisione, in attesa che Sehun se ne andasse. Ma quest'ultimo non lo fece. Girò intorno al letto e si fermò accanto all'infermiera, che alzò lo sguardo verso di lui.
Luhan le lanciò un'occhiata, piena di sorpresa. La donna stava guardando Sehun. Con occhi sbarrati come fosse ipnotizzata. E Sehun le restituiva lo sguardo. Con la luce accesa, Luhan vide bene il volto di Sehun, e provò ancora quella strana sensazione di estraneità. Era molto pallido e aveva un'espressione dura, come se quel che stava facendo gli richiedesse uno sforzo. Aveva la mascella serrata e gli occhi rilucevano come argento. Vero argento, che risplendeva alla luce.
Per qualche ragione, Luhan pensò a una pantera affamata.
«Come vede, qui è tutto a posto», disse Sehun all'infermiera, come se stesse continuando una conversazione.
La donna sbattè le palpebre, poi si guardò intorno con l'aria di chi si sia appena svegliato da un pisolino. «Certo, certo; va tutto bene», replicò. «Chiamami se...». Per un istante sembrò confusa, poi mormorò: «Se,ehm, hai bisogno di qualcosa».
Uscì dalla camera. Luhan la seguì con lo sguardo, dimenticandosi di respirare. Poi, lentamente, volse gli occhi in direzione di Sehun.
«So bene che è un clichè», si scusò il ragazzo. «Un'abusata dimostrazione pratica di potere. Ma serve a raggiungere lo scopo».
«Ti eri messo d'accordo con lei», sussurrò appena Luhan.
«No».
«Oppure è una sorta di illusione psichica».
«No», ripetè Sehun, e si sedette su una sedia lì vicino al letto.
«Allora sto diventando pazzo». Per la prima volta, quella sera, Luhan non stava pensando alla propria malattia. In realtà non riusciva a concentrarsi su niente: la mente era un turbinio confuso di pensieri.
«Non sei pazzo. Probabilmente ho sbagliato io; ti ho detto che non sapevo come spiegartelo. Senti, capisco quanto sia difficile per te credermi. Il mio popolo ha predisposto ogni cosa; fa tutto il possibile perché gli umani continuino a non credere. La nostra sopravvivenza dipende da questo».
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The Secret
FanfictionVampiri, lupi mannari, streghe: le creature del male vivono in mezzo a noi. Si riuniscono in una setta segreta inaccessibile agli umani. Tra le regole ferree della setta quella più rigida riguarda l'amore: se un membro della Setta dei vampiri si inn...