Capitolo 7

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«Allora dovevi avere i tuoi motivi», disse Luhan chiaro e tondo. A quel commento, Sehun lo guardò, e lui si strinse nelle spalle.

«Ti conosco». Lo conosceva come non aveva mai conosciuto nessuno.

Sehun distolse lo sguardo. «Non avevo nessun motivo, ma c'erano alcune... circostanze attenuanti. Si potrebbe dire che mi avevano teso una trappola. Ma ho ancora gli incubi».

Gli parve così stanco - così triste. E' un mondo solitario, pieno di segreti, ricordò Luhan. E lui aveva dovuto tenere nascosto quell'enorme segreto a tutti, lui compreso.

«Per te deve essere stato terribile», disse, senza quasi rendersi conto che stava parlando ad alta voce. «Intendo dire, tutta la vita... tenerlo dentro di te. Senza parlarne con nessuno. Fingendo che...».

«Luhan». Un brivido rivelò un'emozione repressa da tempo. «Non farlo».

«Cosa? Essere solidale con te?».

Sehun scosse la testa. «Nessuno mi aveva mai capito prima d'ora». Fece una pausa, poi disse: «Come puoi preoccuparti per me? Con tutto quello che stai attraversando?».

«Credo perché... ti voglio bene».

«E io credo sia questo il motivo per cui non ti ho trattato come Chanyeol o Jongin», replicò.

Luhan indugiò con lo sguardo sulle linee scolpite del suo volto, sull'onda di capelli scuri che gli ricadevano sulla fronte come seta... e trattenne il respiro.

Dì: "Ti amo", gli ordinò mentalmente. Dillo, stupido testone. Ma non erano in contatto, e Sehun non mostrò il minimo segno di aver recepito il messaggio. Anzi, assunse un'espressione energica e indaffarata.

«Sarà meglio cominciare». Si alzò in piedi e chiuse le tende. «La luce del sole inibisce tutti i poteri di un vampiro», gli spiegò, con il tono di voce di un professore universitario.

Quando si sedettero sul letto, lui e Sehun si trovarono nel loro piccolo mondo, velato e appartato, come racchiusi nel biancore confuso di un guscio d'uovo.

«Sono pronto», disse dolcemente, e Sehun gli si avvicinò. Persino in quella semioscurità, Luhan si sentì ipnotizzato dai suoi occhi. Erano finestre affacciate su un altro mondo, misterioso e distante. Il Mondo delle Tenebre, pensò, e sollevò il mento appena Sehun lo prese fra le braccia.

Questa volta la doppia puntura nel collo fu un dolore quasi piacevole. Ma fu ancora meglio quando la mente di Sehun si mise in contatto con la sua. Quel segno di profonda unione, d'improvvisa completezza, si diffuse in tutto il suo essere come la luce di mille stelle.

Ancora una volta provò la sensazione che si stessero fondendo insieme, annullandosi e amalgamandosi in tutti i punti in cui si toccavano. Sentì il battito del proprio cuore echeggiare dentro Sehun.

Più vicini, sempre più vicini... e poi lo sentì allontanarsi da lui.

Sehun? Cosa c'è che non va?

Niente, gli rispose, ma Luhan percepì che non era del tutto vero. Stava cercando di allentare il legame che si stava creando fra loro... ma perché?

Luhan, è solo che non voglio costringerti a fare nulla. Quel che stiamo provando è... artificiale...

Artificiale? Era la cosa più vera che avesse mai sperimentato. Più vera del vero. In mezzo alla gioia, Luhan provò un moto di rabbia dolorosa nei confronti di Sehun.

Non intendevo dire questo, aggiunse lui, e c'era una sorta di disperazione nel suo pensiero. E' solo che non puoi resistere al legame di sangue. Non potresti resistergli neanche se mi detestassi. Non è leale...

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