Capitolo 26

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Il motivo della partenza di Shinichi mi ha colpito non poco. Sapere di essere in pericolo mi rende instabile e ansiosa da morire. Non posso negare che, quando ho scoperto tutto, mi sono terrorizzata. Ma ce l'ho messa tutta per non farmi prendere dal panico, soprattutto davanti la madre di Shinichi. Fortunatamente quella donna è geniale e, vedendomi in quello stato pietoso, mi ha proposto qualcosa di molto allettante, qualcosa di cui Shinichi non dovrà sapere niente.

Mi ha suggerito di andare con lei a Los Angeles senza dirlo a Shinichi, poi quando saremo lì lo diremo a Shinichi. Ovviamente non starò in casa loro, ma in un albergo poco conosciuto per essere sicuro. Quegli uomini non devono assolutamente conoscere il luogo in cui sono o i miei spostamenti. Tutto sarà fatto nella più completa discrezione.

Ho accettato subito la proposta e Yukiko si è occupata del resto. Ha chiamato papà e mamma dando loro un appuntamento, vuole parlare con loro di persona e dire tutta la verità. E' giusto che siano informati di ogni minima cosa, per filo e per segno. L'ex attrice ha preso già i biglietti per domani sera, mentre fra un pochino parleremo con mamma e papà. L'appuntamento è previsto in un locale italiano a Beika.

Paga tutto Yukiko, scelta sua. Ho provato più volte a chiederle di dividere il conto, ma non ha voluto assolutamente. Per farmi tranquillizzare stamattina mi ha portata a fare un giro in macchina, guida come una pazza, non ho nient'altro da dire. Ha lo stesso sorriso del figlio, non ricordo di aver mai notato questo particolare, o forse sì? Anche il suono delle loro risate è uguale. Stare con lei mi fa sentire davvero al sicuro.

Durante la nostra passeggiata in macchina per le strade di Tokyo, mi ha raccontato di Shinichi. Mi ha detto che da piccolo era già molto arrogante, ma che per lui è sempre stato molto importante mettere davanti gli altri e poi se stesso. Mi ha raccontato di quando stavano ancora a Beika e lui girava per tutta quanta casa gattonando, una volta è pure rotolato giù dalle scale.

Mi sono messa subito a ridere quando ho immaginato la scena di quel fagottino che rotola. Alla fine della caduta, Shinichi si mise subito a piangere e Yukiko corse subito a prenderlo, invece, Yusaku, non riusciva a smettere di ridere. Chissà che infanzia meravigliosa ebbe Shinichi, sicuramente quella che avrei voluto io. Spero solo che i miei genitori siano abbastanza calmi stasera, non voglio che si mettano a litigare di fronte a Yukiko.

Io e l'ex attrice siamo già in macchina e stiamo andando nel locale deciso. Non so come finirà la serata, non so sei i miei genitori accetteranno tutto quello che stanno per venire a sapere, ma in ogni caso io partirò. Lo so, chiunque potrebbe pensare che sto facendo una pazzia bella e buona per un ragazzo che conosco da poco e che mi ha messo in un casino tale da farmi rischiare la vita.

Ma tutto ciò non mi interessa neanche un po', io andrò da Shinichi e affronteremo tutto questo insieme. Io sono il suo nuovo inizio e lui è il continuo della mia vita. Non può andare diversamente, tutto qui.

Yukiko posteggia nel parcheggio del locale in cui abbiamo prenotato e scendiamo insieme dall'auto. Mi mette una mano sulla spalla e mi fa un sorriso di incoraggiamento. Ricambio e ci dirigiamo dentro al ristorante. Un cameriere ci indica qual è il nostro tavolo e ci fa strada. In lontananza scorgo i miei genitori seduti a parlare. Se non fosse perchè lì conosco, giurerei di avere davanti una coppia felice.

Mio padre indossa una camicia bianca con gli ultimi bottoni sbottonati, una giacca nera e i pantaloni. Ha il menù in mano e scommetto la qualsiasi che starà leggendo la parte dedicata ai vini. Mia madre, invece, sta di fronte a lui con lo sguardo rivolto alla finestra che ha di fronte. E' molto elegante, indossa una gonna rigida che sta un po' più su del ginocchio e una camicetta a palloncino, sulla sedia dietro di lei vedo anche un coprispalle color panna. E' preoccupata, più mi avvicino e più me ne accorgo. Beh, credo sia naturale, d'altronde è stata chiamata al cellulare da una donna che neanche conosce per una questione delicata.

Tiro un lungo sospiro socchiudendo gli occhi e quando li riapro siamo davanti al tavolo. I miei genitori si alzano e si mettono di fronte a me e Yukiko. Dalla faccia sconcertata di entrambi capisco che devono aver riconosciuto l'ex attrice e si staranno chiedendo cosa faccia io con una donna del genere. Cerco di fare un sorriso il più realistico possibile per infondere loro sicurezza, ma il mio tentativo è inutile.

La mamma continua a guardarmi e, presa dallo sconforto, abbasso lo sguardo per nascondere i miei occhi ludici. Yukiko mi mette una mano sulla spalla e poi stringe la mano sia a mamma che a papà e li invita ad accomodarsi.

"Buonasera, io sono Yukiko Fujimine e sicuramente vi starete chiedendo perchè vi ho invitati a cena portando con me vostra figlia" inizia il discorso l'ex attrice, tenendo le mani giunte sul tavolo.

"Innanzitutto, è giusto spiegarvi come ho conosciuto vostra figlia. Ecco lei--"

"Voglio spiegarlo io a loro" la interrompo.

Yukiko mi accenna un sorriso e mi prende una mano per incoraggiarmi.

"Mamma, circa un mesetto fa, o poco più, a scuola è arrivato un nuovo compagno: Shinichi Kudo. Io mi sono innamorata di lui e abbiamo deciso di metterci insieme, però forse è meglio che adesso continui il racconto Yukiko" dico.

Non saprei proprio come dire ai miei genitori che degli assassini stanno cercando di ammazzarmi e poi a convincerli a mandarmi a Los Angeles. Il viso di mia madre è alquanto sorpreso. Mi sento una pessima figlia, non le ho detto niente di tutto quello che è successo nelle ultime due settimane e adesso lo è venuto a sapere da una sconosciuta. Che delusione che sono...

Yukiko inizia a parlare e a raccontare tutto quello che è successo per filo e per segno. Parla che di Sawyer, d'altronde è tutto iniziato con lei. Le espressioni dei miei genitori sono sconvolte. Mia madre porta le mani davanti la bocca ogni cinque minuti. Il cameriere, nel frattempo, avrà fatto almeno cinque viaggi e ogni volta se n'è tornato indietro.

Se iniziassimo a mangiare adesso ci andrebbe di traverso il cibo, rischiando tutti di soffocarci. In questo momento vorrei proprio sparire e tornare solamente quando il discorso è finito. Yukiko sta raccontando dell'organizzazione e sta per dire ai miei genitori che sono in pericolo. Ho paura di svenire, giuro. Mi sto sentendo sempre più debole, stanca, esausta.

"Ho bisogno del vostro consenso per portare Ran con me a Los Angeles"

Quando sento queste parole alzo di nuovo lo sguardo dopo almeno mezz'ora che tenevo gli occhi socchiusi, per paura di vedere il terrore nel viso dei miei genitori. Vedo mia madre piangere, papà con un'espressione scandalizzata, Yukiko seria e determinata nel portare il suo obbiettivo a termine. Sento le lacrime traboccare finalmente fuori dagli occhi e la mia vista appannarsi.

Mia madre si alza dalla sedia e viene subito ad abbracciarmi, papà fa la stessa cosa. Iniziamo a piangere tutti e tre insieme finchè non ci guardiamo in faccia alla ricerca di qualcosa da dire.

"Tesoro, ami davvero Shinichi?" chiede la mamma, asciugandomi le lacrime.

"Più di ogni altra cosa mamma"

Mi abbraccia di nuovo, poi si alza e guarda diritto negli occhi che papà che gli fa un accenno con la testa. Se c'è una cosa che ho sempre adorato dei miei genitori è il fatto di prendere insieme le scelte importanti che mi riguardano. Su questo punto di vista non sono mai stati una coppia separata.

"Tesoro, se questo viaggio può metterti al riparo e può portarti dalla persona che ami, non saremo noi a fermarti. Viva la tua vita e sii felice. Sei il nostro orgoglio, lo sai questo, vero?"

"Vi voglio davvero tanto bene"

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