Capitolo 10

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Fanculo a tutto. Prendo il telefono e scrivo a Edison di venirmi a prendere.

Dopo un quarto d'ora è già sotto casa con la sua Chevelle. Mi sto mettendo nei guai, un sacco di guai. Esco di casa alle nove di sera senza dire niente a mia madre e porto Carly con me, non posso credere che lo sto facendo.

Vesto Carly coprendola per bene, non voglio che si prenda un accidente. "Dove andiamo?" Domanda con la sua vocina dolce e innocente.

"Ti faccio conoscere un mio amico, va bene?" Replico sorridendo, facendola incuriosire.

"Siii!" Urla entusiasta.

Edison suona il clacson. Prima di uscire mi sistemo i capelli. Voglio proprio vedere la sua espressione quando mi vedrà.

Chiudo la porta a chiave e mi avvicino alla macchina di Edison tenendo Carly per mano. Edison esce dalla Chevelle.

Sorride vedendo Carly.

"Ciao tesoro!" La saluta. "Ciao amico di Dary! Io mi chiamo Carly." Risponde lei allungando le braccia per essere presa. Lui la prende e lei si mette a ridere felice.

"Io sono Edison, ma puoi pure chiamarmi "l'amico di Dary"" Scoppio a ridere.

Appena Edison alza lo sguardo e mi vede, rimane a bocca aperta e questo mi fa sorridere come una scema.

"Ehii" Esclama.

"Ciaoo" Rispondo.

"I tuoi capelli.." Prosegue sba-lor-di-to.

Non gli dico niente, voglio che prosegua e mi dica il suo parere.

"Sei fantastica." Aggiunge.

"Grazie" sorrido.

Entriamo nella macchina al caldo e partiamo.

"Dove andiamo?" Chiedo curiosa.

"Avevo l'intenzione di portarti ad una festa, ma dato che con noi c'è la principessa Carly, sono costretto a portarvi a casa mia, vi piacerà."

Sorrido all'idea di vedere la sua casa. Mi mordo il labbro inferiore e mi giro a guardarlo.

"Sai che mi sto scavando la fossa?" Cerco di nascondere la preoccupazione.

"Non ti preoccupare, vi riporterò a casa in tempo, sane e salve." Mi fa l'occhiolino. Mi sento più tranquilla.

Quando Edison rallenta, mi accorgo che siamo arrivati.

Entra nel vialetto di una villa enorme e luminosa, bella da mozzare il fiato.

"Wow.." Mormoro.

"Ti piace?" Domanda sorridendo mentre frena la macchina e parcheggia nel garage.

"È una meraviglia.." Rispondo scendendo dal veicolo.

"Sono contento che ti piaccia." Sorride.

Faccio scendere Carly e seguiamo Edison. Saliamo delle scale che portano alla casa.

Appena saliamo dentro mi sbalordisco il triplo. I suoi genitori devono essere ricchi.

Dopo averci mostrato tutta la casa ci sediamo sul divano mentre Carly è occupata a giocare con il suo peluche seduta sul tappeto accanto al camino.

"È davvero bella.." Dico incantata.

"Beh grazie.." Sorride e fa sorridere anche me perché il suo sorriso è così bello e rassicurante che mi fa sciogliere.

"Senti...scusami per oggi, ho detto cose che non penso, sono stata una stupida." Finalmente mi tolgo questo peso di dosso.

"No, non ti devi scusare. Insomma, avevi ragione. Io sono noto come "il puttaniere" e non vorrei rovinare la tua vita sociale." Risponde cercando di giustificarmi ma non funziona.

"No, ho sbagliato e mi sono comportata male e mi dispiace davvero tanto." Ci guardiamo negli occhi.

"Non fa niente. L'importante è che tu sei qui adesso." Mi fa arrossire. Si avvicina a me e sposta una ciocca dei miei capelli dietro all'orecchio.

"Sono davvero contento che tu abbia cambiato idea." Sussurra facendomi venire i brividi.

Si morde il labbro inferiore.

È bellissimo. Lo fisso e lui fissa me, si avvicina ancora di più a me, ma Carly arriva, si siede in mezzo a noi e si mette a saltare.

"Carly, non si salta sul divano!" La faccio sedere.

"Oh non importa,dai.." interviene Edison.

Carly si mette a correre nel salotto facendo finta di volare.

"Vivi qui con i tuoi genitori?" Cambio discorso.

Edison abbassa lo sguardo e io mi sento in colpa per la domanda.

"Mio padre è morto tre anni fa e mia madre se n'è andata quando avevo sei anni. Vivo qui con i miei zii." Sospira.

"Mi dispiace tanto, non volevo-" "Tranquilla, non potevi saperlo..." Cerca di sorridere.

"Come sono i tuoi zii?" Spero di non sparare altre idiozie.

"Beh sono la mia unica famiglia e mi hanno accolto nel miglior dei modi quando ero solo e non avevo nessuno. Anche se non sempre impegnati con il lavoro, li capisco e so arrangiarmi."

Annuisco pansando alle sue parole e cercando di capire come ci si senta. La verità è che lo capisco fin troppo bene.

Leggo tristezza sul suo volto.

Vorrei rimanere lì con lui per tanto ma è tardi, guardo l'ora, sono le 12:30. Oh cazzo.

"Edison, vorrei tanto restare ancora ma è davvero tardi e ho paura che i miei possano essere tornati a casa.." Gli spiego preoccupata.

"Oh scusa è colpa mia." Dice alzandosi in piedi.

"No, tranquillo." Gli poso una mano sulla spalla. Prendo in braccio Carly che si è addormentata e di corsa ci dirigiamo alla macchina.

Partiamo e la mia agitazione sale.

"Non ti preoccupare.." Edison accarezza la mia coscia cercando di calmarmi. Sospiro nervosa.

Appena arriviamo mi sento male, le luci in casa sono accese. Cazzo cazzo cazzo cazzo! Sono morta.

 

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