Capitolo 22

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Quel tramonto mi è rimasto impresso nella mente. L'ho sognato ben due volte nelle notti passate. Sono felice e triste contemporaneamente. Ho iniziato a prendere delle pillole per stare tranquilla e calma, mi aiutano a dormire di notte e a rilassarmi durante le giornate. Oggi pomeriggio mamma e papà tornano. Non so come prenderla, mi sono abituata a stare con Jason e Carly, soli e ci siamo arrangiati alla grande oltre alle feste. Preparavo i pasti, mi occupavo di Carly, Jason portava fuori la spazzatura, riparava le cose rotte e mi aiutava anche con Carly. Se i nostri genitori ci chiederebbero di fare cose del genere, non avremmo mai mosso un dito, ma non abbiamo avuto scelta in questa settimana e si può dire che è stato divertente. Io e Jason ci siamo avvicinati molto, non litighiamo più e non ci insultiamo. In due settimane è cambiato molto. Mentre cerco un libro nel mio armadietto, qualcuno lo chiude sbattendolo e mi spinge delicatamente contro di esso. Edison mi sorride compiaciuto e posa le mani sui miei fianchi come fa di solito. In questi due giorni ci siamo visti soltanto a scuola.

"Ehi piccola" sussurra sistemando una ciocca dei miei capelli dietro all'orecchio.

"Ciao Edison" sorrido.

Il suo profumo inebria le mie narici mentre respiro.

"C'è un falò alla spiaggia stasera, ti va di andarci con me?"

Ci penso su un attimo, mi vengono in mente i miei genitori, ma non sono in grado di rifiutare, credo.

"I miei tornano oggi pomeriggio e forse vorrebbero che stessi con loro, non so se è una buona idea.." ammetto un po' dispiaciuta.

Lo sguardo di Edison diventa più profondo e deluso. "Dai ti prego..Sarà divertente"

Sospiro senza smettere di guardarlo. "Va bene vengo."

Edison sorride e mi alza da terra stringendomi a se, gira su se stesso tenendomi in alto e spontaneamente avvolgo i suoi fianchi senza pensarci. Lui sembra compiaciuto del mio gesto e mi afferra le cosce per tenermi.

"Sono contento." Sbotta a voce bassa, senza smettere di sorridere.

"Anche io" rispondo cercando di nascondere le mie incertezze.

"Ti passo a prendere alle otto." Annuisco.

Mi guardo allo specchio, spoglia, con indosso soltanto l'intimo. Non so che mettermi. I miei sono già tornati, mi sono comportata con loro come se non fossero mai partiti, li ho salutati come faccio sempre. Mi metto un vestito nero, semplice. Le mie amate All Star nere e la borsa a tracolla. Sono costretta ad uscire dalla finestra per non farmi scoprire dai miei. Non dovrei nemmeno uscire ma non seguo le loro regole da ormai tanto tempo. Edison ha parcheggiato un po' più lontano per non farsi vedere. Appena mi avvicino alla macchina, entro di fretta e finalmente partiamo.

"Ehi piccola" dice fissando la strada mentre mi allaccio la cintura di sicurezza.

"Ciao" gli rivolgo un sorriso anche se non mi sta guardando e lo bacio sulla guancia.

Lui mi guarda per un attimo e sorride dopo di che torna a guardare davanti a se, concentrato. "Senti.." dice serio e la cosa mi preoccupa leggermente.

"Si?" Lo spingo a proseguire in attesa della risposta.

"Beh ecco, ci sono un paio di cose di cui dovremmo parlare." La mancanza di espressione sul suo volto mi manda in agitazione, ma credo di sapere di cosa voglia parlare e beh, anche io ne vorrei discutere.

"Si, hai ragione" annuisco.

Edison continua a guardare la strada, sguardo serio e la mascella serrata.

“Che cosa sta succedendo?” Domanda concentrato.

“A cosa ti riferisci?” Mi sistemo il vestito nervosa, consapevole di quello che vuole dire.

“A noi..”

Mi guardo le scarpe, il mio viso nascosto dai capelli, mi mordo il labbro.

Edison sbuffa. Sento la sua mano sulla coscia, il suo tocco delicato da brividi.

Sposta la mano sulla mia guancia e scosta i miei capelli dietro all'orecchio.

“Ehi..guardami” alzo lo sguardo e i nostri occhi si incontrano, ma non per molto dato che deve guardare la strada.

“Tu sei davvero importante per me..” sussurra. Voglio credergli.

“Tu quello che è successo tra noi, per me ha avuto importanza. Quella volta nello sgabuzzino, il tempo passato insieme, la festa a casa tua e la serata in discoteca, anche se ero sbronzo, mi ricordo perfettamente e chiaramente te, solo te.” Non riesco a non sorridere alle sue parole.

“Sei sparito però..”

“Avevo bisogno di pensare, ma ora sono qui e ho intenzione di rimanere.” So che è sincero e questo mi piace, voglio fidarmi di lui anche se non siamo ancora niente.

“Ora sono io quella che ha bisogno di pensare..” Non voglio essere fredda con lui, ma la verità in sé è così, come la neve. Che tanto poi si scioglierà.

“Va bene..”

Edison ferma e parcheggia la macchina. E' buio e fa fresco. Mi tremano le gambe spoglie, lui se ne accorge.

“Hai freddo?” Mi guarda dalla testa ai piedi.

“No, sto bene così..” Sorrido incrociando le braccia sul petto.

Edison mi cinge in vita con un braccio, chiude la macchina e scendiamo in spiaggia.

C'è già un gruppetto di ragazzi e ragazze intorno al fuoco. Edison saluta i suoi amici e si siede sulla sabbia, mi afferra i fianchi e mi fa sedere in grembo.

Non conosco nessuno.

“Lei è Darya.” Annuncia. Tutti mi guardano per qualche secondo, sorrido e ritornano a parlare tra di loro.

Non mi sembrano molto simpatici. Osservandoli noto una ragazza dai capelli rossi, il suo sorriso malizioso e il rossetto rosso. E' la ragazza della sera in discoteca che Edison ha baciato. La rabbia mi prende e mi viene voglia di alzarmi e correre via, ma non lo faccio.

Uno dei ragazzi comincia a suonare la chitarra e una ragazza bionda e carina inizia a cantare.

Un altro ragazzo si alza, si avvicina alla macchina e porta un contenitore pieno di alcolici.

Lancia una birra ad ognuno, Edison accetta volentieri. Il ragazzo ne passa una gentilmente anche a me e mentre sto per rifiutare Edison mi sussurra all'orecchio “Ti aiuterà a scaldarti.” E accetto con un mezzo sorriso.

E' evidente che questo è un gruppo di vecchi amici di cui Edison fa parte, molto probabilmente dall'asilo. Scherzano, ridono e si scambiano battute. Quella ragazza dell'altra sera, a quanto pare si chiama Elisha. Non fa altro che guardare Edison con lo sguardo malizioso e ride alle sue battute più di tutti. E' possibile che lui non se ne accorge? Sento il suo corpo muoversi sotto di me mentre ride facendomi rimbalzare leggermente. Sorseggio la birra e mi sento esclusa. Guardo il mare e il cielo, le stelle, la sabbia, l'orizzonte.

Alcuni ragazzi cominciano a fumare. Edison mi toglie dal suo grembo, posa la bottiglia della birra ormai vuota e si alza raggiungendo il gruppetto dei fumatori. Io rimango lì a guardarlo e a bere birra. Aveva ragione, sto cominciando a scaldarmi. Quando ritorna, sento il profumo del fumo che gli è rimasto addosso. Si stende accanto a me seduta e si sostiene sui gomiti.

La birra comincia a fare effetto. Lui mi guarda, il suo viso sotto la luce della luna. Vorrei essere con lui da sola.

Una delle ragazza comincia a spogliarsi, i ragazzi fischiano e lei rimane in mutandine e corre verso il mare e si butta nelle onde ridendo. Due ragazzi la seguono.

Prendo un'altra birra, la finisco velocemente e mi stendo accanto a Edison.

Lui mi guarda come prima, non dice nulla e so che ha capito che solo brilla. Mi sorride. Mi gira la testa ma sorrido anche io.

“Hai bevuto un po' troppo, vuoi che ce ne andiamo?” Posa una mano sulla mia coscia, è calda. Un brivido percorre la mia schiena.

“Sto bene..” Poso una mano sul suo petto.

How To Save A LifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora