Sono arrabbiata con Edison ma gli sono grata per avermi aiutata. Jason si è scusato, è davvero dispiaciuto, voleva solo allontanarmi per proteggermi. Lui e Ben stanno bene, ma non hanno imparato niente.
Stasera Jason organizza una festa a casa, ha invitato un sacco di gente, comprato da bere alcolici e una montagna di cibo. Ha chiamato dei suoi amici per montare le luci e la musica. Non oso pensare in che condizioni si ridurrà la casa. Ci sarà da pulire domani mattina.
Carly starà dalla vicina Telly, mi fido di lei, sono cresciuta ai suoi occhi e lei si è sempre presa cura di me. Mi sento un po' in colpa, e credo che non starò molto alla festa. Berrò un drink, ballerò un po' e poi andrò da Telly per stare con Carly, la casa sarà troppo caotica per Carly, e Telly è contenta dell'idea di occuparsi di lei e di ospitare anche me per la notte. È come una nonna per me.
Oggi non sono andata a scuola, non mi andava. Quindi sono stata a casa con Carly, ne avevamo bisogno entrambi.
Quando arriva la sera e tutto è pronto, accompagno Carly da Telly e prometto di tornare a mezzanotte.
Decido di mettermi un vestitino corto e nero con le collant nere e trasparenti sotto, un paio di scarpe con i tacchi e capelli all'aria, sciolti sulle spalle formando i boccoli d'oro.
Mi specchio e decido di eliminare le collant. Mi trucco in modo audace con rossetto rosso e eyeliner nero.
Quando sono pronta scendo e ovviamente chiudo la porta di camera mia a chiave. Quando scendo al piano di sotto, trovo la casa già affollata fino al soffitto e l'aria è già leggermente inondata di alcol. La musica e forte e anche il fumo comincia ad espandersi, penso già alle tende che dovrò lavare per togliere la puzza.
Mi sento a disagio, strano dato che sono a casa mia, ma forse è proprio per questo. Mi sento in colpa per la festa organizzata all'insaputa dei nostri genitori, per aver lasciato Carly e ho paura per la casa che si ridurrà in cenere se tutto andrà come penso. Anche se tutte le stanze al piano di sopra sono state chiuse a chiave, sento un'ansia terribile, ma nel momento in cui lo vedo, capisco che incontrarlo era la mia unica preoccupazione.
Sento un nodo stringermi la gola mentre si avvicina. Ha la camicia sbottonata fino al petto, nera come i suoi capelli, i jeans scuri a cavallo basso gli stanno alla perfezione e il suo sorriso smagliante mi fa sentire come se stessi precipitando nella fossa della mia morte.
Cerco di fare finta di niente ma è troppo tardi, mi ha vista e sa che io ho visto lui.
Sospiro e cerco di comportarmi normalmente mentre lui si avvicina a me e posa le sue mani sui miei fianchi facendomi rabbrividire.
"Buonasera piccola." La sua voce rauca, calda penetra nelle mie orecchie e nonostante la musica alta, il suo sussurro è stata l'unica cosa che ho sentito in quell'istante. Mi giro a guardarlo, sorrido e mi fisso le scarpe.
"Ehi.." Rispondo ritornando a guardarlo.
Il suo sorriso nasconde qualcosa e all'improvviso non mi importa più se ero arrabbiata con lui, ho anche dimenticato il motivo per cui lo ero. È ora di giocare. Penso.
Edison mi afferra le braccia e mi trascina al ritmo, iniziamo a ballare e finalmente mi sento a mio agio.
Quando ballare diventa noioso, beviamo un po' di birra. Edison si accende una sigaretta e mi lascia fare qualche tiro.
Non abbiamo ancora parlato, ma è come se parlassimo tutto il tempo con gli occhi.
Voglio stuzzicarlo un po'. Mi avvicino a lui e mi appoggio sulla sua spalla, lui mi cinge in vita con un braccio mentre nell'altra mano tiene la birra che sorseggia ogni tanto.
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How To Save A Life
Romance"Mi chiamo Darya Jonson. Ho dicciasette anni. Odio la mia vita. A scuola, a casa, ovunque vada c'é qualcosa che non va. Mi sento persa e confusa. Anche se sono una ragazza ribelle e a volte pazza, nascondo dentro un vuoto." Lei é una ragazza forte...