Le settimane successive andarono normalmente: ogni mattina scuola, il sabato restavo in camera e la domenica anche.
Finalmente erano arrivate le vacanze di Natale e il freddo.
Durante i giorni festivi non andavamo scuola, ovviamente, e saremmo dovuti rientrare il 5 gennaio.
Io non sapevo dove andare dato che non avevo una famiglia.
Bussai alla camera di Grayson.
"Hey."
Dissi. Stava preparando le valige per tornare a casa.
"Hey."
Mi sorrise.
"Tornerai a casa?"
"Sì. Tu invece?"
"Beh,io non ho una casa vera e propria, penso che resterò qui."
"Puoi venire con noi se vuoi!"
Disse quel "noi" come se Cam ed Eth fossero lì con noi in quel momento.
"Non so.."
"Vai a preparare le valige. Partiamo tra tre ore."
Gil sorrisi e andai subito in camera.
Sul letto di Lydia, che era partita quella mattina, c'era seduta Francesca.
Me ne importai e cominciai a prendere i vestiti e la roba da portare via.
Ero parecchio in soggezione perché La ragazza mi fissava in un modo quasi inquietante e nessuno delle due aveva aperto bocca per dire qualcosa all'altra.
Misi un po' di musica in riproduzione casuale, Life is worth living di Justin Bieber. Non resistetti e cominciai a canticchiarla mentre ponevo i miei jeans in valigia.
"La tua passione per il canto non è mai passata a quanto pare."
Disse Francesca. Ma come sapeva che a me è sempre piaciuto cantare? Quella ragazza oltre ad essermi antipatica era anche misteriosa, perché Hayes aveva scelto una come lei?
"Tu che ne sai?"
"Non te ne sei ancora accorta?"
Non avevo la minima idea di cosa stesse parlando.
"A che punto vuoi arrivare?"
"Chiara."
Prese un lungo respiro prima di riparlare.
"Siamo sorelle."
Mi misi a ridere, non poteva essere vero.
"Vattene, non sparare cazzate del genere!"
"Credimi. Chiedimi qualcosa su di te e saprò rispondere."
"Come si chiamava mia mamma? Qual è il mio colore preferito? Cosa facevo a casa quando ero piccola?"
Se avesse risposto giusto a tutte queste domande significava che era vero ciò che diceva.
"Kayla. Azzurro. Quando eri piccola giocavi sempre con le barbie, con la tua piccola sorellina e facevi sempre in modo che le barbie litigassero tra loro, eri una piccola peste; inoltre, ti divertivi con i puzzle. Il tuo preferito era quello della Carica dei 101, da 100 pezzi, che cercavi sempre di completare da sola, senza l'aiuto di nessuno."
Non sapevo se essere felice o triste.
Felice perché avevo ritrovato la mia sorella biologica, triste perché non me lo aveva detto prima.
Ma non ero ne triste né felice. Ero ferita. Ferita perché non mi ha mai chiesto come stavo, mi ha rubato il ragazzo, non ha mai avuto il coraggio di guardarmi in faccia, semplicemente perché non si è comportata come farebbe una sorella.
"Vattene dalla mia stanza."
Dissi fredda. Avevo bisogna di pensare, di riflettere su tutto e il viaggio con Eth e Gray mi avrebbe fatto bene.
Se ne andò e io continuai a preparare la valigia.
Avevo finito prima del previsto. Mi misi a sedere sul letto e a fissare il pavimento, come una stupida, a pensare a Francesca.
Non potevo neanche esprimere ciò che provavo precisamente, ero così confusa.
Qualcuno bussò alla porta. Grayson.
"Ho sentito che urlavi..cosa è successo?"
Sa avessi parlato mi sarei messa a piangere, evitai.
"Parlami."
Mi prese il viso e fece in modo che i nostri occhi si incontrassero.
"Niente, tranquillo."
Dissi sorridendo.
"Sicura?"
"Sì, andiamo via."
Prese le mie valige e andammo via da quella scuola, finalmente.
Prendemmo il primo aereo per il New Jersey.
Durante il viaggio guardavo sempre fuori il finestrino, era davvero vasto l'orizzonte e non avevo mai visto una cosa così bella.
Ethan e Cam si addormentarono subito, Gray mi prese la mano e a quel punto una piccola lacrima scese sulla mia guancia.
"Francesca è mia sorella."
Dissi direttamente. Mi guardò stranito.
"Ma che dici?"
"Lo so, neanche io posso crederci."
La lacrime continuarono a scendere, senza sosta, e lui cercava di toglierle con le sue soffici mani.
Mi abbracciò, restammo così per tutto il viaggio.
Quando mi fecero entrare nella loro casa rimasi stupita: era gigante e allo stesso tempo graziosa.
"Papà! Mamma!"
Dissero i fratelli e li andarono ad abbracciare.
Rimasi lì a guardare quel bellissimo abbraccio di una splendida famiglia.
"Voglio presentarvi una persona."
Disse Gray.
"Lei è Chiara, una mia amica."
Fu strano sentirlo che diceva che ero sua amica, non so perché.
Mi sorrisero e mi accolsero in un caloroso abbraccio.
"Andate a posare la vostra roba, dopo andiamo a fare un giro in città."
Disse il padre.
Grayson mi accompagnò in una stanza viola e bianca, quella sarebbe stata la mia camera per un settimana e l'avrei condivisa con Cam.
Quando Cameron entrò, Gray le chiese di uscire.
Ci sedemmo sul letto.
"So che ora ti senti sola."
Cominciò.
"Ma non sei l'unica. Voglio solo che tu sappia che tu non sei da sola, ok?"
"Lo so, tu sei qui con me."
Sorrise e io insieme a lui.
"Ma perché hai detto che non sono l'unica? Ti è successo qualcosa?"
"Non a me, a mio padre."
Abbassò lo sguardo, si era rattristito tutto di un botto.
"Se tu.."
Non feci in tempo a finire la frase che Sean, il padre, entrò per dirci che era ora di uscire.
Cosa aveva Grayson che non andava?
Dovevo scoprirlo al più presto, dovevo dirgli che neanche lui era da solo e che io ci sarei sempre stata.
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Bad Reputation||Grayson Dolan||
Фанфикшн'Dammi un motivo per restare, per mollare l'ancora qui dove tutto è un detestare ciò che l'altro fa ci hanno oppressi per testare quanto è forte l'anima per quanto a pezzi possa amare un giorno spirerà'
