CAPITOLO 10

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Dopo essere uscito dal ristorante, evitando il dessert per svignarmela prima, decido di chiamare Christopher. Risponde al secondo squillo. Parliamo per circa un'ora e, mentre io sto seduto su una panchina in un parco che potrebbe quasi far invidia all'Hyde Park di Londra, sento che lui sta giocando a uno di quei stupidi videogiochi di magia che stanno sul suo PC. Ma ancora una volta, non riesco a parlargli di quella ragazza, Olvia. Non riesco proprio a spiegarmi il motivo ma sento come se dovessi tradirla. C'è qualcosa in lei che mi porta a pensare che si stia nascondendo, quasi come volesse restare nell'ombra e essere inghiottita da essa. È una sensazione strana, quasi inquietante ma allo stesso tempo rilassante. La sua figura esile e delicata ti fa pensare che sia una ragazza che abbia bisogno di essere protetta, una di quelle che sono così timide che riusciranno a dirti una parola solo dopo aver capito che non sei una minaccia per la sua sensibilità. Ma la freddezza del suo sguardo, la presa decisa che aveva quando ha afferrato quel bastoncino e lo sguardo fermo portano i tuoi pensieri a visualizzare una persona quasi opposta alla precedente. Quella ragazza è davvero difficile da decifrare e mi stupisco del fatto che io non ci sia ancora riuscito. In fondo, sono sempre stato bravo a scoprire un qualcosa anche su dei semplici stranieri, come quell'uomo che si trova a passare davanti me. A giudicare dalla sua fronte corrucciata direi che sta pensando, la sua mano si trova nella tasca posteriore destra del jeans, dove si trova il suo, credo, portafoglio. Tiene in mano una busta della spesa abbastanza piena e il suo viso dopo un po' si rilassa, poi prende il cellulare in mano e manda un messaggio. Dal sorriso ebete che si ritrova credo che sia qualcuno di importante tipo la sua ragazza. Riesce a compiere altri due passi dopo lo vedo farsi cupo in viso ma anche diventa sconvolto, gli occhi gli si riempiono di lacrime ma riesce a fingere e sulle sue labbra nasce un sorriso falso che accompagna il saluto alla coppia di ragazzi che si ritrova davanti. Ha le lacrime agli occhi. Credo di aver capito. Era andato a fare la spesa per organizzare una cenetta romantica, una di quelle speciali dove chiedi alla persona che ami di trascorrere il resto della sua vita al tuo fianco e quello che credevo essere il suo portafoglio in realtà è una busta marrone contente il discorso che avrebbe fatto per covincerla. Il messaggio che ha inviato è stato per chiedere conferma della sua presenza. Si saranno presi una pausa per qualche azione errata da parte di quest'uomo ma la sua dolce metà non ha esitato a rimpiazzarlo. Ah, dimenticavo la persona che voleva sposare è un lui e gli sta di fronte, mano nella mano, con un altro.
Riesco ancora a farlo, riesco a capire molto con solo pochi secondi, allora perché con lei non funziona. Quando stasera tornerò da lei dovrò provare a capirla ma prima compieró la mia buona azione del giorno. Vado dall'uomo che stavo "stolkerando" prima, che ora si è seduto in una panchina non molto distante dalla mia e mi siedo accanto a lui. Non credo mi abbia notato, il suo viso è coperto dalle sue grandi mani e il suo corpo è scosso da violenti singhiozzi. Non so come confortarlo esattamente ma faccio ciò che riesce meglio, ossia parlare.
<<Credo fermamente che ognuno di noi abbia un anima gemella sparsa nel mondo.>> Non mi presta attenzione, penserà che stia parlando a telefono con qualcuno ma non mi fermo.
<< Però il problema è uno: come facciamo a trovarla? Siamo circa sette miliardi a popolare questa terra e non credo, quindi, sia una facile impresa. Però credo nell' accontentarsi.>> Sono sicuro di avere la sua più piena attenzione, ora. I suoi singhiozzi sono più tranquilli.
<<Da bambini ci accontentavamo del ciuccio blu invece che di quello azzurro. Ci accontentavamo delle scarpe con le lucine continue invece che con quelle fisse. Ci accontentiamo di una bici invece che di una moto. Ci accontentiamo di una vita da esseri mortali quali siamo. E ci accontentiamo di trovare qualcuno che sia simile alla nostra anima gemella. Però vede possiamo trovare solo una cosa che sia originale, il resto saranno solo delle copie. Sarà solo una la nostra anima gemella ma tante saranno le persone che vi assomiglieranno. Il mio consiglio è quello di non abbattersi perché, forse, oggi avrà perso una copia ma domani potrà trovare la sua vera anima gemella.>>
L' uomo mi guarda con gli occhi sgranati. Non dico altro. Mi alzo e vado via. So che ha bisogno di stare solo. Sta valutando le mie parole. Sta cercando di capire se veramente deve continuare a cercare la sua anima gemella o lasciar perdere e cadere nell'oscurità, l'effetto collaterale delle vittime dell'amore.
Mi dirigo in hotel per poter fare una doccia e ordinare una cena in camera. Voglio andare da lei. Voglio capirla. Voglio decifrarla.

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