Ho bisogno di spiegazioni.

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Il giro turistico di Miriana e Vegeta era quasi giunto a termine, il tempo di fare le ultime domande.
«E quindi, tu in che classe stai?»
«In terza.»
La saiyan cercava di prestare più attenzione possibile, ma il tono della sua voce e il suo fisico erano troppo una distrazione.
«Perché deve durare così poco questo giro?» pensò tra se' e se'.
Se solo sapesse che anche il saiyan aveva il suo stesso problema.
Non riusciva mai a distogliere lo sguardo da lei, era così bella.
Vegeta la stava per lasciare davanti alla porta della sua stanza, finché non venne fermato.
«Vegeta.»
«Sì?»
«Se avrò bisogno di aiuto, posso chiedere a te?»
Il saiyan alzò un sopracciglio. Poteva essere un modo per rimanere in contatto.
Ma che stava dicendo? Vegeta, il migliore di tutta la scuola, con problemi d'amore.
Era inaccettabile.
«Sai dove trovarmi.»
Miriana sorrise ed entrò in camera.
E indovinate chi erano le sue coinquiline? Ashley e Lids.
«La nuova arrivata!»
In camera, però, c'era solo Ashley.
Solo dopo vedremo dov'è finita Lids. (A fare un guaio, probabilmente.)
«Piacere di conoscerti, io sono Miriana.»
«Io sono Ashley, invece. Purtroppo l'altra ragazza non c'è, la conoscerai stasera.»
Sistemarono i bagagli della nuova saiyan e si scambiarono quattro chiacchiere finché Black non bussò alla porta.
«Ashley?»
«Scusami un attimo, Miriana...ci vediamo dopo.»
Ashley si alzò e si diresse verso il ragazzo che la stava aspettando.
«Dimmi tutto.»
«Vorrei un attimo parlare di una cosa...»
Tornando a Lids, invece, andò a bussare insistentemente alla porta di Vegeth.
«Insomma...Vuoi aprire?!»
«Un attimo!»
La saiyan continuava ad andare avanti e indietro, guardando la porta.
«Ma che sta combinando?!»
Sbuffò e alzò gli occhi al cielo.
Anche se l'attesa fosse durata tanto, la porta si aprì.
E alla vista di ciò che si presentò, Lids divenne completamente rossa.
Vegeth nudo con solo un asciugamano intorno alla vita.
«VEGETH! Copriti, ADESSO.»
«Adesso una persona non si può nemmeno mettere solo un asciugamano? Dai, entra.»
«Entrare in camera? Con te?»
«Mica ti faccio qualcosa, su!»
Lids non ebbe nemmeno il tempo di accettare che fu trascinata nella camera.
Per sua fortuna, Jaco uscì da quella camera molto prima.
Il suo unico pensiero era Beika.
Sul suo cammino iniziò a farsi vari pensieri, dopo il gesto di stamattina.
«E se magari non mi presentassi? Jaco ma cosa dici! Non puoi lasciare la tua Beika sola. Aspetta...mia? Non capisco più nulla!»
Si fermò per prendere controllo dei suoi pensieri, doveva essere deciso più che mai.
Fece un lungo respiro e corse in biblioteca, dove la majin lo stava aspettando.
«Jaco, sei arrivato! Entriamo?»
«S-sì.»
La voglia di sentire di nuovi quelle labbra era troppa. Ma doveva contenersi!
Anche Goten non riusciva a smettere di pensare a quel bacio di stamattina.
Le labbra di Sakura sarebbero diventati la sua nuova dipendenza.
Prese i biscotti dalla macchina e se ne andò.
Perfino i biscotti gli ricordavano lei.
«Goten!»
Il tempismo era sempre perfetto.
«Ehy Sakura.»
Sakura corse da lui e si abbracciarono. Quanto volevano che quel momento non finisse mai.
«Dove stavi andando?»
«A fare un giretto per la scuola, ti va di venire con me?»
«Certo, anche perché volevo parlarti di una cosa.»
Goten non riusciva più a mangiare un altro e solo biscotto dopo quella frase.
I pensieri già si stavano per accumulare nella sua testa.
Dopo quel dolce bacio di stamattina, Whis non smetteva di pensare a Clotilde.
Anche se iniziò a farsi varie domande, che lo stavano quasi preoccupando.
«E se avessi sbagliato? Che sciocco! Lo sapevo che dovevo aspettare...»
Da un'altra parte però, c'era la sicurezza.
In parte era d'aiuto ma non così tanto.
L'unica arma per distruggere quelle domande era direttamente parlare con lei.
Uscì dalla sua stanza e si diresse verso la camera di Clotilde.
Bussò e aspettava una risposta dall'altra parte, che arrivò velocemente.
«Avanti.»
Anche il suono della sua voce, rendeva Whis felice.
«Ti disturbo?»
«Whis! Stavo proprio pensando a te, sai?»
Clotilde fece segno di sedersi sul letto accanto a lei, mentre spostava i disegni.
«Cosa ti porta qui?»
Whis si sedette sul letto e guardò negli occhi la ragazza.
Perché era tutto così difficile?
«Volevo chiederti una cosa...»
Se avesse usato i metodi anti-tradizionalisti di Beerus, sicuramente sarebbe andato meglio.
Infatti quest'ultimo aspettò Mary che uscisse dalla porta per andare a lezione di danza. Peccato che, quella volta avrebbe saltato l'appuntamento.
Aprì la porta e quando si ritrovò Beerus, rimase senza parole.
«Sai che questo si chiama stalking?»
«Entra, pesca. Dobbiamo fare una lunga chiacchierata.»
«Ehy, ma-»
«Niente ma.»
Beerus spinse Mary dentro la camera, almeno in questo fu delicato.
Gohan e Francesca furono probabilmente gli unici ad uscire insieme quel pomeriggio.
Il cortile della scuola era perfetto per questo tipo di cose: era sempre desolato.
«Devo confessarti una cosa.»
«Sentiamo.»
«Ti reputo la più simpatica in classe.»
Francesca arrossì, non sapeva come rispondere.
Con un semplice 'grazie'? O con qualcos'altro?
«Davvero?»
«Certo. E non solo...»
La saiyan si domandava se ne fosse uscita viva da quell'appuntamento.
Anche Agnese si trovava nella stessa situazione con Zamasu.
Ogni giorno di più si conoscevano e in parte, iniziavano a provare qualcosa nei confronti dell'altro.
«Agnese, confesso che sei molto carina quando arrossisci.»
Ecco che ci riprovava. Agnese prima o poi sarebbe diventata un peperone vivente per colpa sua.
«Lo pensi davvero?»
«Spero che quando usciremo insieme, arrossisci ancora di più.»
Era decisamente la fine.

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