Che risveglio.

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Nella scuola galleggiava un silenzio tremendo.
Nemmeno una mosca gironzolava nei corridoi.
La prima a svegliarsi fu Lids, per colpa dei raggi di sole che penetravano dalla finestra.
Sbadigliò e si stiracchiò, si sentiva ancora stanca per la festa di ieri.
Fece per scendere dal letto, ma qualcosa la bloccò.
Invece del solito pavimento freddo, sentì qualcosa di morbido e tiepido.
Abbassò lo sguardo e si ritrovò Vegeth che dormiva a pancia in giù.
Su cosa indossava, vi lascio libera immaginazione.
«VEGETH!»
«5 minuti...»
Il saiyan non voleva alzarsi per niente al mondo e Lids non sapeva cosa fare.
Clotilde continuava a rigirarsi nel letto, ma il mal di testa era troppo forte.
Si mise seduta sul letto a pensare al gesto di Whis di iera sera.
Proprio in quel momento entrò l'Angelo, quasi come un segno del destino.
Portava un vassoio con la colazione sopra. Cosa poteva desiderare di più?
«Oh ti sei svegliata.»
Whis posò il vassoio sul comodino e prese posto accanto a lei sul letto.
«Mi fa ancora male la testa.»
«Clotilde, l'alcol non fa per te.»
La ragazza si mise una mano sullo stomaco che cominciava a brontolare.
Doveva assolutamente mangiare qualcosa.
«Whis...»
«Sì?»
«Prima che mi portassi qui, gli altri cosa hanno combinato?»
«Ecco...»
La voce dell'angelo divenne più imbarazzante solo al pensiero del party. Forse era meglio non raccontarle tutti i dettagli o sarebbe rimasta senza parole.
Anche Blue, la nuova arrivata, si era appena svegliata.
Probabilmente fu l'unica a svegliarsi con tranquillità.
Senza nemmeno volerlo, la prima cosa che le venne in mente fu la chiacchierata con Daishinkan.
Quando finì di prepararsi, uscì con la speranza di incontrarlo.
«Blue.»
Destino voleva che lo incontrasse.
«B-Buongiorno Daishinkan! Già sveglio?»
«Purtroppo sì. Sono uno dei rappresentati della scuola e ogni mattina mi tocca fare un giro.»
«Deve essere un lavoraccio...»
«Questione di abitudine. A proposito, stavo andando a fare colazione...vuoi unirti?»
Sulle guance dell'angelo comparve un leggero rossore.
«Con piacere!»
I due si incamminarono, chiacchierando e scambiandosi qualche sorriso.
Blue cercava di restare più calma possibile.
Francesca stava ancora dormendo, nonostante i dolori alla pancia.
Aprì gli occhi finché con sentì una mano calda sulla sua fronte: era Gohan.
«Buongiorno bella addormentata.»
«Gohan...che ci fai qui?»
Il Son si alzò dalla sedia per prendere posto accanto a lei.
«Ieri sera non ti sentivi bene, potevo mai lasciarti sola?»
«Sei stato sveglio tutta la notte?»
«Circa.»
Dopo un po' si alzò, stiracchiandosi e sbadigliando.
Cercava di non farsi prendere dal sonno dopo la notte passata accanto a Francesca.
«Dove stai andando?»
«A prenderti qualcosa, no? Il tuo stomaco chiede pietà e forse è meglio non farlo aspettare.»
Gohan sorrise e lasciò un bacio veloce alla saiyan, che arrossì come un peperone.
«Attenta a non andare a fuoco.»
«Sbrigati!»
Anche Beika aveva fatto da guardia a Jaco.
I postumi dell'alcol si fecero sentire sopratutto quando lui si svegliò.
La vista era ancora un po' sfocata, ma una cosa che riuscì a distinguere bene fu la majin.
«Beika...»
L'alieno sussurrò per vedere se fosse sveglia o meno.
Ovviamente non ci fu risposta.
«Mi sono comportato in un modo imperdonabile, dovrò sistemare qualcosa.»
Jaco prese il piumone che aveva sopra il suo letto e lo mise dolcemente su Beika, per coprirla dal freddo.
Si guardò intorno accertandosi che non ci fosse nessuno.
Si avvicinò al suo viso baciandola dolcemente, il giusto per non farla svegliare.
«Grazie ancora, Beika.»
Ashley dormiva beatamente sul letto, troppo morbido per essere suo.
Era indecisa se svegliarsi o rimanere al caldo sorto quelle coperte.
Scelse la prima opzione che la portò ad una visione davvero niente male.
«Buongiorno.»
Di fronte a lei c'era Black a petto nudo che la guardava e sorrideva.
«Black! Perché sono nel tuo letto?»
La saiyan divenne rossa al solo pensiero di quale potesse essere la risposta.
Ma la risata di Black la rassicurò.
«Dopo la festa siamo venuti in camera mia, ti sei sdraiata sul mio letto e hai preso sonno. Non è successo nulla.»
«E perché sei a petto nudo?»
«In realtà stavo cercando qualcosa da mettermi. Non dirmi che non ti piaccio.»
Ashley avrebbe potuto stilare una lista di complimenti per Black.
«No, no! Anzi...»
Cercò di distogliere lo sguardo da lui, cosa quasi impossibile.
Black si avvicinò a lei, alzandole il mento e baciandola.
Magari ogni risveglio fosse così.
Sakura cercava di dormire, ma un rumore continuava ad infastidirla.
«Ma chi diav-»
Si fermò quando vide Goten dormire beatamente sul suo letto.
Era così tenero quando dormiva, sarebbe stato un peccato svegliarlo.
La saiyan si avvicinò a lui, vedendo se stesse dormendo o meno.
«Sakura...»
«Goten...?»
Il Son, ancora nel suo dolce sonno, strinse a se' Sakura.
I loro respiri erano fin troppo vicini per ignorarsi.
Si avvicinò delicatamente alle labbra di lui, strappandogli un bacio.
Magari questa situazione non era affatto male.
Mary era nel suo mondo dei sogni, probabilmente a sognare caramelle che ballavano.
Quando si girò e aprì leggermente gli occhi, il sorriso scomparve sulle sue labbra.
Di fronte a lei c'era Beerus che la guardava con un sorriso poco affidabile.
«Buongiorno pesca.»
La ragazza saltò all'indietro cadendo anche dal letto.
«T-Tu! Cosa mi hai fatto, maniaco?!»
«Decisamente niente.»
Mary rimase perplessa dalla sicurezza del gatto.
«Come niente...?»
«Non ti ricordi? Ti sei addormentata, sulla mia spalla tra l'altro.»
«Davvero?»
«Davvero.»
Beerus la guardava divertito, mentre la ragazza si malediva per la figura di merda appena fatta.
Miriana aveva dormito letteralmente pochissimo.
Non riusciva a smettere di pensare a Vegeta e a quel bacio.
Si alzò velocemente per andarsi a preparare. Ma in quel momento bussarono alla porta.
«Un attimo!»
La saiyan aprì la porta e si ritrovò proprio lui, Vegeta.
«V-Vegeta!»
«Tutto questo tempo per aprire?»
Quando lui si accorse della maglietta un po' corta di Miriana, arrossì leggermente.
«Tsk e poi copriti.»
«Non sarai mica geloso?»
«Geloso? Io?!»
Miriana rise divertita alla reazione di Vegeta.
Fece per andarsi a cambiare quando su fermata dalla risposta del saiyan.
«E comunque sì, sono geloso.»
Agnese fu l'ultima a svegliarsi, finalmente.
Si girò nel letto cercando Zamasu.
«Zamasu...?»
«Sono qui.»
Lo vide mentre si stava preparando per andare dal suo maestro, Gowasu.
«Già te ne vai?»
Zamasu si girò e le sorrise, avvicinandosi a lei.
«Tornerò presto, promesso.»
Prima di andarsene, baciò Agnese. Quanto avrebbe voluto insistere pur di farlo rimanere.
Avrebbe dovuto solo aspettare.

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