Sorry.

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Lids camminava senza una metà nei lunghi e bui corridoi.
L'unica cosa che desiderasse, in quel momento, era di evitare Vegeth.
La fortuna non era dalla sua parte, si ritrovò in un vicolo cieco.
«Finalmente ti sei fermata!»
Il ragazzo si avvicinò alla saiyan a passi lenti per non farla arrabbiare ancora di più.
«Non ti avvicinare.»
Dalla bocca di Vegeth uscì una grossa risata e nient'altro, continuando ad avvicinarsi sempre di più.
«Perché ridi?»
I due si trovavano ormai vicini e per Lids non c'era via di fuga.
«Guardami negli occhi, Lids.»
Nonostante non volesse, fu costretta a guardarlo.
«Credi davvero che possa interessarmi un'altra?»
Questa volta Lids abbassò lo sguardo, quasi come se volesse sparire.
«Forse...»
«Lasciami dimostrare il contrario.»
Vegeth non ci pensò due volte e prese dolcemente il mento della saiyan, baciandola.
«Mi interessi più di ogni altra cosa.»
Sakura scappò nella sua camera, buttandosi sul letto.
Abbracciò il più forte che poteva il suo cuscino.
Senza nemmeno insistere, le lacrime iniziarono a scendere.
Goten si fermò davanti alla sua porta e aprì senza nemmeno bussare.
«Sakura.»
«Vattene via...»
Il Son si sedette affianco a lei sul letto per poi accarezzarle la testa.
Sakura alzò la testa e lo fissò negli occhi.
«Ti fidi di me?»
Annuì senza nemmeno parlare.
«Ti fidi anche quando ti dico che per me sei unica?»
«Sì...»
«Allora vieni qui.»
Sakura si avvicinò a Goten, il quale la strinse a se' e la baciò.
«Nel mio mondo ci sei solo tu.»
Clotilde si fermò per asciugarsi le lacrime che le avevano annebbiato la vista.
Cercò un fazzoletto ovunque, finché non arrivò l'Angelo a fermare quelle lacrime.
«Whis...»
Le sorrise dolcemente e la prese per mano.
«Clotilde, se ho imparato una cosa in questi mesi è che io sono completamente innamorato di te.»
«Tu e quella ragazza...»
Whis si fece scappare una piccola risata, ritornando al suo discorso.
«Era mia sorella. Infatti, volevo anche presentartela.»
«T-Tua sorella?»
Clotilde arrossì per la figuraccia appena fatta e abbassò velocemente lo sguardo.
«Vuoi sapere il punto qual è?»
«Sì.»
Whis si avvicinò al suo viso e la baciò stringendola a se'.
«È che ti amo.»
Daishinkan continuava a seguire Blue senza fermarsi.
Era deciso di non mollare proprio adesso.
«Blue!»
Questa volta l'Angelo si bloccò e si voltò a guardarlo mentre si avvicinava.
«Potresti dirmi cosa hai capito?»
«Che hai accanto a te un'altra persona.»
Daishinkan sorrise dolcemente alla gelosia innocua di Blue.
Lo faceva sentire importante.
«Blue, io sono un rappresentante. Purtroppo devo stare a contatto con le altre persone e sopratutto con altri rappresentati.»
«Quindi...era una rappresentante?»
Annuì, facendo imbarazzare l'Angelo per la sua gelosia.
«C'è un ma.»
«Ovvero?»
Lui fece segno a Blue si avvicinarsi e così lei fece.
Si abbassò per arrivare a guardarlo negli occhi.
Daishinkan prese tra le mani il volto di lei e la baciò.
«Voglio passare più tempo con te.»
Mary si sedette sulle scale del cortile, ripensando alla scena di prima.
Nascose la testa tra le braccia per non far vedere le lacrime.
«Ti ho trovato.»
«Adesso puoi andare via.»
Beerus ignorò la risposta e si sedette accanto a lei.
«Puoi finire di fare la gelosa, era solo una mia compagna di classe.»
Mary lo guardò con gli occhi lucidi per via delle lacrime.
«Come faccio a crederti?»
«Perché non posso fare a meno di te, pesca.»
«Dimostralo.»
Il gatto viola si mise davanti a lei e prendendole il viso, la baciò.
«Per te questo e altro.»
Jaco e Beika erano seduti su un muretto e tra loro galleggiava un silenzio.
«Beika?»
«Che c'è?»
L'alieno deglutì ma era deciso nel risolvere quella situazione.
«Sei gelosa?»
«Cosa te lo fa pensare?»
Jaco prese per mano la majin, facendola voltare nella sua direzione.
«Guardami negli occhi e dillo.»
«E va bene, sì, sono gelosa...»
Sorrise alla reazione di Beika. Ci teneva così tanto a lui come nessun altro.
«Ti prometto una cosa!»
«Mh?»
Jaco si avvicinò a Beika, la quale già stava arrossendo.
Con passo deciso incontrò le labbra della majin e la baciò.
«Sarò per sempre di tua proprietà.»
Ashley uscì dal bagno e si asciugò le lacrime.
Ad aspettarla c'era Black, con aria molto seria.
«Cosa vuoi?»
«Chiarire con te.»
La saiyan non riusciva a guardare negli occhi il compagno. Ogni volta le veniva in mente quella scena.
«Parla.»
«Ashley, delle altre ragazze non mi frega nulla.»
«Davvero?»
Il loro volti erano ormai troppo vicini, quasi da percepire il respiro dell'altro.
«Per me esisti solo tu.»
Black posò le sue labbra su quelle di Ashley e la baciò, facendole dimenticare la scena di quella mattina.
Francesca era seduta sull'altalena della scuola.
Aveva lo sguardo perso per vuoto e il pensiero fisso su Gohan.
«Francesca.»
Quando la saiyan alzò lo sguardo, lo vide avvicinarsi a lei.
«Torna da quell'altra ragazza.»
«Perché dovrei? Mi piaci solo tu.»
L'altalena si era fermata e il Son aveva la possibilità di stare ancora più vicino a lei.
«Posso farmi perdonare?»
«In che modo?»
Gohan strinse a se' Francesca e la baciò sulle calde labbra.
Non si sarebbe più permesso di parlare con qualcun'altra. Gli importava solo di lei.
Miriana aspettava una risposta da Vegeta.
«Vegeta...»
I due si guardavano negli occhi, erano rimasti da soli.
«Era solo una compagna, non farti strane idee.»
«Posso andare?»
Il saiyan non lasciò la mano di Miriana, anzi, la tirò a se' stringendola.
«No.»
«Cosa altro c'è?»
Vegeta baciò Miriana, accarezzandole dolcemente il viso.
«Rimarrai con me finché non capirai che sei mia.»
I ragazzi riuscirono a farsi perdonare, imparando dai propri errori e non sbagliando più.

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