.Fu così che la ricerca agli ultimi due guerrieri mancanti cominciò. E si, se era anche un vostro sospetto, il terzo membro che avrebbe preso parte all'impresa era proprio Shil. Ripeto, non sopportavo proprio quella ragazza, ma ormai la scelta era stata fatta e per di più, era stata presa da mio padre, quindi dovevo fidarmi ciecamente di lui.
"E così, siamo nella stessa squadra" disse la ragazza quello stesso pomeriggio, durante la corsa nella foresta. "Già" risposi, ansiamando per la fatica. "La cosa non va a genio nemmeno a me. Però, se vogliamo sopravvivere, temo ci toccherà andare d'accordo. Cosa ne dici?". "Dico che ci tocca, ragazzino" rispose lei mordendosi il labbro. "Spero solo di poterti spaccare la faccia una volta reccuperato il bastone del caos". "Il bastone del caos e il bastone del destino dovranno in seguito essere piazzati nella stanza chiamata Zoah, se non sbaglio" si intromise Kaly, che sembrava avesse sudato sette camice per raggiungerci. "Giusto, mi ero dimenticato della mocciosa. Le cose non potrebbero andare meglio". "Vinceremo questa missione, e lo faremo unendo le forze" dissi, tentando di rendere più solido il gruppo. "Siete con me?". "Come non esserlo" mi fece il verso Shil, alzando lo sguardo al cielo. "Sembra si stia per mettere a piovere. Troviamo un riparo e poi riprendiamo la corsa".
In effetti, non era cosa strana trovare delle piccole casette in legno disabitate nella foresta di Hermes, ma quella in cui entrammo noi era davvero in pessime condizioni.
Un quarto del soffitto aveva ceduto per motivi a noi sconosciuti, lasciando così la possibilità alla pioggia di entrare. Le finestre erano per la maggior parte sfondante e nel pavimento mancavano delle tavole.
"Neanche ci vivesse una bestia mannara" sogghignò Shil. "Ve lo immaginate se improvvisamente spuntasse fuori dal nulla un mostro famelico?". "Non portare rogna, ragazza" disse Kaly rabbrividendo. "Non sei al corrente della leggenda che se chiami i guai prima o poi arrivano sul serio?". "Si, ne ho sentito parlare. Ma io non ho paura delle superstizioni" assicurò Shil, avvolgendomi il braccio intorno al collo e cominciando a scompigliarmi i capelli in un modo tremendamente antipatico. "Ho decisamente più paura dei fatti". "Te li do io i fatti" dissi, riuscendo in fine a liberarmi. La buttai a terra e cominciai a fargli il solletico. Shil cominciò a dimenarsi cercando di difendersi ma non aveva alcuna possibilità, il solletico era sempre stata la mia ara vincente e sempre lo sarebbe stata. Peccato solo non fosse chissà quanto efficace contro i mostri.
"Allora, Shil, parlaci un pò di te" la incitò Kaly, prendendomi per le spalle e rendendomi impotente. "Come hai trascorso gli anni della tua vita?". "Ehi, non pensate che siamo diventati amici solo per questa piccola e stupida gag" ci ammonì subito lei. "Voi non siete obbligati a sapere della mia vita. Sono faccende private". "Essia, allora cominceremo noi a sciogliere il ghiaccio" la tranquillizzai, schiarendomi la gola. "Dunque...da dove posso cominciare...a si, io ho una ragazza e mia sorella ha rimorchiato così tanti ragazzi che ormai si è perso il conto!". Questa frase bastò per farmi incassare un violento pugno sulla nuca da parte di Kaly. "Non è affatto vero!". "è verissimo invece. No dai, scherzi a parte è uscito con un solo ragazzo. Ma guarda caso, quest'ultimo non era niente meno che uno zombie!".
"Alla faccia della sfiga" grugnì Shil sedendosi a gambe incrociate. Io e mia sorella seguimmo il suo esempio e cominciammo a fissarci negli occhi. "Allora, di fuori c'è un tempo orribile e i fulmini hanno invaso tutto il territorio circostante. Quindi, in una giornata come questa, cosa mai potremmo fare chiusi in una mezza catapecchia che rischia di crollarci addosso?".
"Beh, potremmo raccontarci delle storie dell'orrore" suggerì Shil. "A me piacciono molto. Servono per tenere svegli i riflessi. Non ci avete mai fatto caso? Quando ascoltate un racconto o una narrazione che vi spaventa, ogni singolo senso sta all'erta e pronto a scattare". "A essere sincero no" ammisi sorpreso. "Non pensavo bastasse così poco per fare una cosa del genere. Comunque va bene, che storia dell'orrore sia. Dunque, chi inziia a raccontare per primo?".
"Ci penso io" si propose Shil, cominciando a sfregare una mano contro l'altra. "Non preoccupatevi. Vi assicuro che non ne resterete affatto delusi". "Era proprio questo quello che mi preoccupava" mi bisbigliò in un orecchio Kaly.
"Udite, udite e udite gente, perché la storia va a cominciare!".