Capitolo 11: tutto a posto

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Quindi, alla fine della fiera, la battaglia finale dovevamo combatterla tutti insieme, eh? Non so perché ma me l'aspettavo. 

War e Shil, dopo essere usciti dal castello pieni di lividi, ci informarono di aver letto un messaggio sul muro che diceva: 'o tutti o niente'. Così, intuendo si trattasse della battaglia finale, gli abbiamo seguiti fino all'ultimo piano divertiti e senza risparmiarci le prese in giro nei loro confronti. 

"La piantate voi due?" ci gridò contro Shil a me e a Kaly, mentre calpestavamo i gradini dell'ultima scalinata tutti concentrati e all'erta per le future minacce che avremo dovuto affrontare. "E perché mai?" chiesi alzando le spalle. "Sei tu quella che ha cominciato il primo giorno che abbiamo messo piede al campo. Quindi, ora mi pare giusto che ci  vendichiamo". Kaly annuì appoggiando la mia idea e Shil mise il broncio. "Si vabbé, tutti contro di me adesso". 

Dopo essere arrivati a destinazione, spalancammo la porticina e entrammo nell'enorme stanza circolare con finestre in vetro che facevano entrare fin troppa luce naturale. Al centro di questa, stava un trono argentato sul quale era seduto un uomo incappucciato, teneva fuori dal soprabito solo un braccio d'acciaio e ci fece segno a tutti di farci avanti. 

"Questa è la battaglia finale del castello delle sfide" spiegò l'uomo. "Sotto il mio soprabito e il mio cappuccio, voi singolarmente, vedrete ognuno un aspetto diverso che muterà a seconda delle vostre paure e dei vostri desideri."

"Cazzocazzocazzocazzocazzocazzo" continuai a balbettare in questo modo ridicolo...naturalmente, finché Sam non mi dette il fatidico schiaffo. "La pianti o no?". "S-scusa" mi ripresi qualche istante dopo. Impugnai la spada e mi misi in guardia con gambe tremanti, temendo potesse 'invocare' la paura che non ero mai riuscito a sconfiggere (neanche in adolescenza). 

 Dopo qualche secondo, l'uomo si tolse il soprabito e si trasformò nel mio incubo peggiore...un alligatore a due zampe con le braccia da lottatore di box e la faccia da clown che mi sorrideva malignmente e diceva "Ecco la tua torta di compleanno, Rick!". 

"DIO SANTO!"

SANTO DIO!" esclamò a sua volta Kaly. Io la guardai stupito e alzai il sopracciglio. "N-non dirmi che tu lo vedi come...". La ragazza annuì deglutendo e allora si che cominciarono a sudarmi le mani. 

"D-diamine...". 

Demigods 2: le grida dei dannatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora