Prologue

145 6 0
                                    

*↑↑ Rose e Andrew

Rose Granger se ne stava con lo sguardo rivolto verso le immense pianure che correvano al di là del vetro, mentre i suoi pensieri vagavano liberi, intrecciandosi come sempre su di un solo nome.
Le guance le si tinsero di rosso e si maledì mentalmente.
Era sempre stata una ragazza all'apparenza fredda e inaccessibile, e molto critica e sarcastica, per cui raramente si era ritrovata immischiata in quei sentimenti troppo ingarbugliati che le ronzavano nella testa.
Erano in pochi i fortunati a conoscere quel cuore orgoglioso e immenso che portava dietro la corazza. Eppure Zabini era riuscito a scorgere quel lato di innocenza dietro l'algida Serpeverde, pezzo dopo pezzo.
E Rose se ne era innamorata, inevitabilmente.
Il ricordo di quel bacio avvenuto prima dell'inizio delle vacanze era ancora impresso nella sua mente, e non riusciva a fare a meno di chiedersi come il loro rapporto si sarebbe evoluto.
I tre mesi di vacanza erano trascorsi con solo qualche breve lettera, sempre troppo sarcastica ed enigmatica per lasciare intendere quali fossero i pensieri che si celavano nella zona più irrazionale della mente dei due.
I suoi pensieri vennero interrotti dall'ingresso nello scompartimento di James Potter, seguito dai gemelli Albus e Lily.
«Eccoti finalmente, che fine avevi fatto?» esordì il maggiore dei tre, gettandosi svogliatamente accanto a lei.
«Sono una dei Caposcuola, ho fatto un giro di controllo.»
Subito dopo la porta si aprì nuovamente mostrando i volti sorridenti di Teddy Lupin e Camille Marshall, insieme ad Alice Paciock, Hugo Weasley e Robert Scamander.
«Sapete? Fino a due secondi fa ero così in pace, sola... Non avete altro da fare?» chiese Rose sarcastica, stringendosi verso il finestrino per lasciar sedere tutti.
«Oh non lamentarti piccola serpe, lo sappiamo che non puoi fare a meno di noi» scherzò Teddy, stringendole le guance per poi prendere posto di fronte a lei.
«E poi dovresti essere grata dal fatto che sopportiamo qualcuno della casa di Salazar» gli diede manforte James, sorridendo malandrino ed evidenziando come appartenessero tutti alla casa di Godric Grifondoro, ad eccezione sua e di Lily, Albus e Robert, non ancora smistati.
La Granger fece loro una boccaccia, prima di scoppiare a ridere trascinando tutti con se.
«Comunque qui dentro non ci entriamo...»osservò Alice, schiacciata tra Hugo e Camille.
«Tu non eri nel vagone con Lisa e le altre?» fece allora James, come ad intendere che potesse benissimo raggiungere le sue amiche.
Lui ed Alice erano nemici-amici da quando erano appena dei bambini e non perdevano mai occasione di punzecchiarsi tra di loro.
«Si e ci sarei rimasta, se quelle oche non parlassero tutto il tempo di quanto adorerebbero "visitare i ripostigli di Gazza con James Potter"» rispose pungente la giovane, imitando la voce zuccherosa e stridula delle sue compagne.
Amiche o meno, quando si trattava di James erano peggio delle anatre.
Che poi, lei non capiva cosa potessero trovarci nel ragazzo di fronte a lei.
Certo, lei conosceva James da una vita e aveva imparato ad apprezzare i suoi pregi, ma soprattutto a conoscere i suoi difetti. Era un maleducato, arrogante, presuntuoso, egocentrico pallone gonfiato.
«Immagina come ti invidieranno allora, visto che mi stai sempre appiccicata come una calamita.»
Prevedendo l'ennesima discussione che ne sarebbe nata Hugo si mise in mezzo cambiando argomento, mentre i due continuarono a lanciarsi sguardi di fuoco.
I suoi migliori amici erano davvero caparbi e infantili quando ci si mettevano.
«Allora ci pensate? Finalmente quel vecchio decrepito del Vladikavkaz è andato in pensione»
Nessuno sopportava l'insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure, un vecchio mago russo annoiato dalla vita e dal suo stesso mestiere.
Voci circolavano per la scuola, secondo cui l'insegnante avesse accettato l'incarico solo per un grave debito nei confronti del vecchio Albus Silente, a cui aveva voltato le spalle per codardia durante la Seconda Guerra Magica.
«Chissà chi sarà il sostituto...» rifletté Camille.
Rose e Teddy incrociarono lo sguardo, ma lo distolsero immediatamente.
Entrambi conoscevano l'identità del nuovo professore, ma avevano promesso di mantenere il segreto.
Anche se la cosa risultava loro piuttosto difficile, vista soprattutto la curiosità sulle molteplici opinioni che avrebbero avuto gli altri.
«In ogni caso, spero sia bravo nel suo mestiere...» dichiarò Alice, mettendo fine a quel discorso.
«Quest'anno ci sarà da divertirsi» sussurrò Teddy mentre tutti erano impegnati in nuove discussioni, richiamando Rose.
«Non vedo l'ora di vedere la reazione di James» fece completamente d'accordo la Serpeverde, pregustando il momento in cui il ragazzo avrebbe scoperto tutto.
Uno schiocco secco fece voltare i due che si videro una Alice infuriata nera lasciare lo scompartimento dopo aver dato un sonoro schiaffo al maggiore dei Potter.
Il silenzio invase lo scompartimento, prima che Hugo Weasley lanciasse un'occhiata sconsolata a suo cugino e seguisse la giovane Paciock.
«Sei un idiota James» fece Camille, senza giri di parole.
«Sono completamente d'accordo» assentì Albus beccandosi un'occhiataccia dal fratello maggiore.
Rose e Teddy si scambiarono uno sguardo confuso, ma prima che potessero proferire parola Andrew Zabini si affacciò alla porta.
«Buon giorno» fece, appoggiandosi alla parete e incrociando le braccia al petto con un sorriso sghembo.
«Fra un po' questo scompartimento esploderà» osservò Lily, dopo che tutti ebbero mormorato un saluto nei confronti del nuovo arrivato.
«Non preoccuparti piccola Potter, sono venuto a portarvi via quel peso di vostra cugina» scherzò lui, sorridendo dolcemente alla bambina.
Rose si alzò e, dopo aver salutato tutti i presenti ed aver subito un occhiolino da parte di Teddy e un imbarazzante «Mi raccomando non mettermela incinta, Zabini» di James, seguì Andrew.
Il ragazzo non faceva altro che ridacchiare tra sé per i commenti di quella combriccola di Grifondoro che negli anni aveva imparato ad apprezzare e Rose, seppur indispettita, non poteva fare a meno di osservare ogni suo minimo dettaglio: dalla mascella rigida, il mento rotondo che gli conferiva un'aria da bambino, la linea dritta del naso, gli occhi neri che richiamavano un baratro senza fine in cui rischiavi di esser risucchiata, i denti perfetti e bianchissimi in contrasto con la carnagione olivastra.
Andrew Zabini era probabilmente uno dei ragazzi più attraenti del suo anno, se non di tutta la scuola. Non esisteva ragazza, in tutta Hogwarts, che non avesse mai avuto almeno una piccola cotta per lui o che non fosse affascinata da ogni suo singolo gesto.
«So di essere bello Granger, ma è maleducazione fissare in quel modo qualcuno» esordì lui fermandosi di botto e fissandola con un sorriso malizioso stampato in faccia.
Anche lui adorava provocare Rose, spingerla al limite osservando come l'orgoglio fosse sempre al primo posto in quella ragazza che lo aveva stregato anima e corpo, per citare il libro babbano di cui lei non aveva fatto altro che parlare per settimane.
«Ero solo sovrappensiero Zabini... E, tra parentesi, quanta modestia» ribatté subito lei.
Andrew scosse la testa, ripetendosi mentalmente quanto Rose lo facesse impazzire con le sue risposte tenaci e fiere.
Le carezzò il viso, spostandole dolcemente una ciocca bionda dietro l'orecchio, e le si avvicinò pericolosamente.
«Credo di sapere a cosa stessi pensando...» le sussurrò.
Poi la sua mano destra le alzò il mento, facendo in modo che le loro labbra si sfiorassero.
E la baciò, la baciò come entrambi sognavano da mesi.
Un rumore improvviso li costrinse a staccarsi e, voltandosi, trovarono un ragazzino, probabilmente del primo anno, che se ne stava accanto al suo baule.
«Che ci fai in corridoio?» gli chiese Zabini, in modo forse un po' troppo rude per essere stato interrotto.
«I vagoni erano tutti occupati, e...non sono molto bravo a farmi degli amici»
Lo disse con una compostezza ed una serietà talmente austere che entrambi i giovani si domandarono se effettivamente potesse avere 11 anni.
«Io sono Rose, e lui è Andrew» si presentò la ragazza, cercando di metterlo a proprio agio e  reprimendo dentro se stessa la parte del suo cervello che le urlava di aver appena baciato nuovamente Zabini.
«Scorpius»
«Bene Scorpius, che ne dici di andare nel nostro scompartimento?» propose Andrew, afferrando il pesante baule prima che il ragazzino potesse rispondere.
Quando tornarono dagli altri si accorsero che all'interno fossero rimasti solo i tre giovani Potter e Teddy Lupin, impegnato in un'accesa discussione sul Quidditch con James.
Dopo qualche presentazione e l'integrazione del nuovo arrivato con Lily e Albus, Andrew si sostituì a Teddy come interlocutore di James, mentre il diretto interessato raggiunse Rose per un giro di perlustramento, eseguendo i loro compiti di Capiscuola.


«Davvero? Non riesco a crederci...» stava borbottando Adam Nott nei confronti di un Andrew troppo affamato per poter pensare ad altro.
«Adoro lo smistamento, ma ho una fame allucinante...» espresse ad alta voce Milah, guadagnando un consenso generale al tavolo dei Serpeverde.
Il tavolo dei professori aveva ogni membro con gli occhi puntati verso le quattro grandi tavolate, mentre Neville Paciock sistemava la lista con i nomi degli studenti del primo anno.
Oltre all'assenza del professore di Difesa, nulla sembrava diverso rispetto agli altri anni.
«Tu e James quanto avete scommesso?» fece divertito Zabini verso Rose, richiamando la sua attenzione
«L'utilizzo incedibile per due mesi del mantello dell'invisibilità...sono straconvinta che Albus sarà un Serpeverde, quindi vincerò.» rispose lei, mangiucchiandosi distrattamente le unghie.
La conversazione proseguì tranquillamente al tavolo, mentre lo smistamento ebbe inizio con l'ingresso di almeno quattro dozzine di studenti nervosi ed emozionati.
Rose lanciò un occhiolino verso Albus e Lily, nervosi mentre attendevano il loro turno verso la fine della fila.
Il suo sguardo incrociò anche la figura del bambino biondo che aveva incontrato sull'Espresso, e la ragazza si prese qualche minuto per osservarlo.
Non ne capiva il motivo, ma sapeva che quel bambino era in qualche modo importante per lei.
Aveva come la sensazione di averlo già visto e, sebbene questo fosse impossibile, si sentiva particolarmente irrequieta.
«Malfoy, Scorpius»
Quando questo nome lasciò le labbra del professor Paciock, l'intera sala ammutolì.
Nessuno poteva aspettarsi che, quello che era senza alcun ombra di dubbio il figlio di Draco Malfoy, fosse stato mandato ad Hogwarts. Non dopo il ruolo frontale che la famiglia aveva avuto in favore di Lord Voldemort.
Gli occhi di Teddy, Andrew e James scattarono verso Rose, e non furono gli unici.
Anche la preside McGranitt ed il professor Paciock rivolsero la loro attenzione alla giovane.
La Granger, dal canto suo, non riusciva a muovere un solo muscolo: si limitava ad osservare quel bambino, Scorpious, salire con fare intimidito al cospetto del Cappello Parlante e poi, avviarsi con il suo solito modo rigido e composto, al tavolo della Casata di Salazar a cui era stato assegnato.
E capì che quell'anno non avrebbe avuto niente a che fare con i precedenti.

Please, love me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora