Lily Potter non credeva possibile che lei ed Albus fossero stati separati.
Quando si ha un fratello gemello, ci si sente sempre incompleti a vivere da soli.
Una frase che lo zio George ripeteva spesso, nascondendo l'amarezza dietro un tenero sorriso per la più piccola delle sue nipoti.
Sebbene tra lei e Albus non ci fosse mai stato quel tipo di rapporto morboso che invece aveva con James, non riusciva a immaginarsi senza la costante del suo gemello affianco.
Per questa ragione, la mattina dopo arrivò in Sala Grande con la faccia troppo scura rispetto ai suoi compagni, elettrizzati per il primo giorno di lezioni.
<< Cos'è questa faccia mogia, Lils? >> le chiese James, quando incrociò lo sguardo della sorella minore.
<< Nulla, sono solo preoccupata per la prima lezione >> rispose, fingendo un sorriso per poi prendere posto accanto a Roxanne e Fred.
Il maggiore dei Potter capì subito che la sorella avesse qualche tipo di problema, ma si limitò ad attribuire la colpa del malumore alla mancanza di Ginny.
Prese l'orario e con orrore constatò che la sua prima lezione dell'anno sarebbe stata Difesa contro le Arti Oscure. Col professor Harry Potter.
<< Vi prego, uccidetemi >> sbuffo senza rivolgersi a qualcuno in particolare,ma attirando l'attenzione del gruppetto che lo circondava.
<< Andiamo James, non è mica così grave.. >> fece Hugo, guadagnandosi un'occhiataccia.
<< Guarda il lato positivo Jamie...non dovrai più preoccuparti della materia >> commentò Lisa, scatenando delle risatine ad Alice e Hugo.
James non riusciva a credere che l'anno prima avesse addirittura intrapreso una relazione con quella ragazza. Era assolutamente frivola e stupida, e faticava a scorgere le qualità che avevano garantito il suo appartenere alla casata di Grifondoro.
Come se il padre gli avesse fatto un trattamento di favore (avrebbe dovuto pregare ogni divinità esistente per sperare che il padre non fosse duro il triplo) o lui desiderasse riceverlo.
Sin dalla prima volta che aveva messo piede ad Hogwarts, James aveva cercato di guadagnarsi ogni singolo riconoscimento che aveva ricevuto per non nascondersi dietro il suo cognome.
Tanti compagni e addirittura docenti gli si erano avvicinati perché figlio del grande Harry Potter, cosa che James aveva sempre evitato di evidenziare.
Era orgoglioso di suo padre, così come di zio Ron e zia Hermione, per le incredibili gesta prima e durante la Seconda Guerra Magica, ma tante volte aveva sperato di non dover convivere con le pressioni che il suo nome gli dava.
<< James è un grande mago, non ha certo bisogno che il padre gli faccia dei favoritismi >> fu il commento di Alice Paciock che mise a tacere la Vanderwall e fece spuntare un sorriso sincero al giovane Potter.<< Hey Albus, ti siedi accanto a me? >> chiese Rose, indicando al bambino il posto vuoto alla sua sinistra.
Quella notte non aveva chiuso occhio e aveva bisogno di sentirsi a casa, con la sua famiglia. Non c'era nessun legame di sangue tra lei e i Potter, ma a lei non importava. Erano come i suoi fratelli minori e li amava immensamente.
Quando però anche Scorpius Malfoy si sedette, si maledì per aver invitato Albus.
Del resto era stata lei a farli conoscere a bordo dell'Espresso ed era fortemente probabile che, essendo anche compagni di stanza, i due avessero legato da subito.
<< Da quando i figli dei Mangiamorte siedono a tavola con noi? >> fu il commento aspro di Kareem Leigh, un Serpeverde del quinto anno.
Sia Scorpius che Rose si sentirono morire a quelle parole. Entrambi avevano sperato di passare una tranquilla mattina lontano dai loro problemi.
<< Chiudi il becco Leigh, prima che ti lanci una maledizione senza perdono >> sibilò Adam Nott, difendendo suo cugino.
<< Perché dovrei? È la verità. Persone come suo padre e suo nonno dovrebbero marcire ad Azkaban, ma sì sa che i soldi comprano tutto. Lui non ha il diritto di sedere qui con noi, con quel cognome che si ritrova >>.
<<Ora basta, stai esagerando >> fece Rose, cercando di arginare il peso che sentiva nel petto. Perché in fondo, era d'accordo con la prima parte del discorso.
Ma non poteva sopportare di vedere quel bambino con le nocche tese e il labbro tra i denti, cercando probabilmente di trattenere le lacrime.
<< Andiamo Granger, non è dalla sua famiglia che tua madre è stata torturata? Tu e Potter Junior dovreste essere i primi a stare lontani da questa feccia. Fosse per me dovrebbero essere tutti cruciati fino alla morte, per fare in modo che il nome dei Malfoy scompaia definitivamente.. >>
Fu un attimo e Adam Nott si avventò sul ragazzo, prendendolo a pugni alla babbana.
Fu Zabini il primo ad intervenire per cercare di separarli, seguito subito da alcuni studenti di Corvonero e dai docenti.
In tutto quel trambusto, Scorpius Malfoy raccolse la borsa con i libri e corse fuori, prima di permettere a qualcuno di notare le copiose lacrime sulle guance.
Rose rimase per qualche secondo spaesata prima che, incrociando lo sguardo di Andrew, capisse che doveva raggiungere il ragazzo.

STAI LEGGENDO
Please, love me.
FanfictionDALLA STORIA: Perché Harry aveva capito cosa fosse accaduto non appena era entrata nella stanza col volto rigato di lacrime. Aveva capito tutto non appena la ragazza gli aveva buttato le braccia al collo e aveva pianto appoggiandosi sul suo petto, c...