Capitolo 1 pt.1

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'Jimin pov'


La prima volta che vidi Jeon Jungkook,fu sull'uscio di casa sua. La madre mi aveva contattato a sua insaputa per delle ripetizioni di matematica,perciò la prima espressione che vidi sul suo viso fu un misto tra sorpresa e imbarazzo. Il tutto poi rimpiazzato da una buona dose di ostilità e sospetto nei miei confronti.

Per me le cose andarono diversamente fin da subito.Forse perchè ero più grande o perchè alcune cose mi erano più chiare rispetto a un ragazzino di 15 anni,fatto sta che immediatamente restai affascinato da lui.

Jungkook era sotto ogni aspetto,un piccolo bocciolo immaturo,pronto a trasformarsi nel giro di qualche anno,nel più bello tra i fiori. A quell'età aveva già una struttura fisica che lasciava intravedere il bel ragazzo che sarebbe diventato:le spalle che in quel momento erano incurvate si sarebbero allargate a fare da contrasto ad una vita stretta e muscolarmente ben definita,le braccia magre avrebbero avuto bicipiti scolpiti e vene in evidenza,le gambe lunghe racchiuse in pantaloni della tuta sformati,sarebbero state valorizzate da jeans aderenti in grado di lasciare poco all'immaginazione.

E così fu. A 17 anni Jungkook era uno dei ragazzi più belli della città.

E io non avevo potuto fare altro che restare imbambolato difronte alla sua trasformazione,per niente graduale, nel giovane uomo che era diventato.

Durante quel tempo,eravamo diventati molto amici. Il nostro rapporto si era evoluto in fretta per affinità di carattere,la differenza di età si percepiva a malapena,tanto che lo stesso Jungkook faticava a chiamarmi "hyung".

Io lo pretendevo lo stesso,anche se non nego il batticuore che sentivo al solo udire il suo "Jiminie".

Concessi molto al mio Kookie,tutto quello che potei. Fui per lui un fratello,un supporto,un punto di riferimento,un confidente.

Misi da parte i miei sentimenti,calpestandoli più volte al solo scopo di vederlo felice.Ma fallii miseramente quando i suoi occhi caddero su Lee Eun Mi.

Jungkook e io frequentavamo lo stesso liceo e non mancava mattina in cui le sue ammiratrici non lo accerchiassero per parlarci e flirtarci. Lo stesso succedeva anche a me,eravamo entrambi popolari,ma nel mio caso era diverso. Da qualche anno ormai mi ero accorto del mio orientamento sessuale e la conferma di essere gay l'avevo avuta proprio stando con Kookie. Quindi tutte quelle attenzioni dalla popolazione femminile erano,si gradite,ma senza mai un vero e proprio coinvolgimento da parte mia.

Jungkook stesso sembrava dare poca importanza alla sua notorietà tra le ragazze,cosa che mi faceva ben sperare sinceramente. Inoltre,proprio nell'ultimo periodo ci eravamo ulteriormente avvicinati e non mi era sfuggita qualche occhiata confusa di troppo da parte sua.

La verità era che adoravo metterlo a disagio.

Con ogni scusa finivo per avvicinarmi troppo,sussurrandogli all'orecchio battutine allussorie,toccandogli le braccia,le spalle o i fianchi per richiamare la sua attenzione o scompigliandogli i capelli quando diceva qualcosa di buffo.

Non so tutt'ora se definirmi un masochista o un sadico.

Probabilmente più la prima,visto che ogni volta,con il cuore sottosopra e una voglia di baciarlo che non finiva più ci restavo sempre e solo io.

Provavo davvero a stare buono e a comportarmi bene,lo giuro,ma c'erano comunque dei momenti in cui combattere quello che provavo per lui, risultava talmente difficile da rasentare il dolore fisico.

Quindi per qualche minuto lasciavo cadere le barriere e gli permettevo di guardarmi l'anima,senza trucchi o maschere.

E ne uscivamo entrambi più scombussolati di prima.

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