삼 십 육

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Taehyung's pov

Abbracciai Jungkook e lo strinsi a me quasi tentando di proteggerlo da quella situazione, mentre i rapinatori ci facevano sedere tutti al centro della stanza ritirandoci telefoni e qualunque cosa potesse essere utile a ferire o chiamare aiuto. Gli tenevo salda la mano in preda al panico e alla paura, tentando però di non darlo a vedere.

"Ho paura, Tae." Sussurrò piano stringendo ancora più forte la mia mano. Lo rassicurai e cominciai a lavorare con il cervello per trovare il modo di uscire interi da quella complicata situazione che a poco a poco mi stava sfuggendo di mano.
Gli uomino erano cinque: tutti alti e robusti, armati fino al collo e con un tono rude e serio, poco accondiscente. Il leader era quello più serio e malefico di tutti, puntava la pistola ad ogni minimo movimento verso di noi e ci controllava mentre i suoi compagni rompevano i vetri facendo ricadere come gocce le schegge di vetro sul pavimento.

Quando il capo strattonò con forza una donna facendola alzare, tutti smisero immediatamente di preoccuparsi per sé e puntarono lo sguardo su di lei, in preda al panico.
Riconobbi nei suoi occhi il riflesso della dolce ragazza che ci aveva dato l'anello, anche se ora quel lineamenti simpatici e gioviali lasciavano il posto ad una morsa di terrore mista ad un terribile stato di ansia. Si dimenava e lo pregava di lasciarla andare, supplicava senza tregua l'uomo che, totalmente apatico delle sue preghiere, caricava la pistola.

"Ti prego non farmi del male, ho dei figli. Come cresceranno senza la loro mamma?" Gridò scuotendosi violentemente e cercando di spronarlo a fermarsi, ma lui non se ne curò e puntò agilmente l'arma alla sua tempia.

"Dio, ti prego no." Ma fu troppo tardi.

Jungkook affondò il viso nelle mie spalle smorzando un singhiozzo, mentre la donna lanciò il suo ultimo grido prima di venire sparata e gettata rovinosamente a terra, permettendo al sangue di farsi strada sui suoi abiti.

"Questo è quello che vi succederà se tenterete di fuggire." Disse lui ridendo  malignamente e tirando un calcio al cadavere della ragazza, ancora stesa a terra con gli occhi sbarrati, esanimi.

Sentii le sirene della polizia fuori e vidi gli uomini armati allarmarsi di colpo e avvicinarsi al capo che non staccava però gli occhi da noi.

"Dobbiamo andarcene." Il loro tono lasciava trapelare tutta la loro ansia e la completa dipendenza dal leader

"Non se ne parla, prima voglio divertirmi un pochino." Detto questò si avvicinò a me e Jungkook, così intensificai la presa su di lui per evitare che me lo portasse via.

"Omossessuali del cazzo." Ghignò e sputò con sdegno sul viso di Jungkook, che si ripulì in fretta disgustato e ferito,cercando di celare il pianto imminente.

Non ci vidi più dalla rabbia.
"Non osare toccarlo." Ordinai parandomi e difendendolo, notando però un barlume di odio misto a perversione luccicare nei suoi occhi, l'unica cosa visibile dal passamontagna.

Vidi la sua mano colpire in pieno il mio volto ma prima che continuasse una voce proveniente da un megafono lo fermò.

"Liberate gli ostaggi!" Sentimmo gridare da un probabile capo di polizia, seguito da molteplici sirene e il rumore lieve di un elicottero proprio sopra l'edificio; probabilmente la rottura dei vetri aveva fatto scattare l'allarme e ora dalle videocamere di sorveglianza la sicurezza poteva vedere tutto.

"Me la pagherai." Sussurrò ridendo e ghignando, ricongiungendosi ai suoi complici disperati e inebetiti.

"Che ne facciamo di loro?" La loro voce era malferma mentre indicava noi ostaggi.

"Uccidiamoli tutti."

Bastò questo a farmi scattare in piedi e far correre Jungkook con me per scappare da quella situazione, notando fortunatamente che tutti gli ostaggi avevano capito e ci seguivano nelll fervente tentativo di scappare.
Gli spari rimbombavano nelle orecchie ma la speranza continuava a  invigorire vivida nella mia mente, soprattutto quando sentii Jungkook stringermi la mano. Buttai giù la porta principale con una spallata, voltandomi un attimo in dietro per vedere gli altri proseguire con noi fino alla porta principale. Grazie all'aiuto degli altri la buttai giù con qualche calcio e la calca di auto, poliziotti e carabinieri in divisa e in borghese seguiti da auto, elicotteri in volo e medici mi stordii un attimo, ma sorrisi in preda alla felicità. Eravamo scappati finalmente, avremmo potuto fidanzarci e consumare il nostro amore ancora e ancora, vivere insieme e amarci come solo noi sapevamo fare.

"We are still kids, but we're so in love
Fighting against all odds
I know we'll be alright this time
Darling, just hold my hand
I see my future in your eyes."
Perfect - Ed Sheeran

Ce l'avevamo fatta, insieme.

Poi, però, sentii la mano di Jungkook farsi debole e lasciare la mia. Avvertii uno sparo e un tonfo sordo, secco.

"T-Taehyung..." la voce non era più frizzante e dolce, non aveva più quel tocco delizioso e vitale.
Era spenta, flebile, ridotta ad un sussurro.

"Non avresti dovuto mancarmi di ripetto, te l'avevo detto che te l'avrei fatta pagare." Qualcuno mi gridò, e voltandomi trovai Jungkook riverso in una pozza di sangue e il suo assassino sulla porta dell'entrata principale, il capo della banda dei rapinatori, in piedi a ridere sguaiatamente e con la canna della pistola ancora fumante.

~

School. ➳ Taekook ❀ {COMPLETATA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora