Capitolo 5-Il mio unico sorriso.

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"Lui era bello,era bello come un'operta d'arte,come fosse stato un pennello a dipingere ogni lato di perfezione"

Dopo averla abbracciata,Draco non la guardò,ma semplicemente risalì nelle sue stanze,lasciando Hermione interdetta,e fiera di se stessa.
Come si aspettò,la mattina dopo non la guardò neppure,come se nulla fosse successo.
Ginny era seduta in braccio ad Harry,Ron su di una poltrona,Hermione sull'altra.
-Hermione,qualcosa non va?
Le chiese Ron,ed Hermione tornò alla realtá.
-No,tutto bene.
Mentì.
-Ti abbiamo vista strana in questi giorni,più del solito,più di noi.
Concordò Harry,e Ginny le lanciò un malizioso sorriso.
-Cosa state complottando voi due?
si insospettì Ron,osservandole.
-Cosa ne pensate di Draco?
Azzardò Ginny,ed Hermione le lanciò un'occhiataccia.
-Penso che per me dovrebbero chiamare gli auror e sbatterlo ad Azkaban con suo padre.
Si espresse Ron,ed Hermione,ricordando la sera precedente,non si trattenne.
-No.Lui non se lo merita,Ron,sei senza cuore!
Tutti si voltarono a fissarla.
Ron simulò una risata amara e disse:
-Hermione,devo ricordarti...
-Cosa è successo tutti questi anni?Sì lo so,Ronald-Lo interruppe lei-ma suo padre lo ha istigato a fare così.Lui non è così,non lo è,e non si merita del male.
Lo difese Hermione.
-Ron è stato crudele,ma perché lo difendi così,Hermione?
Le chiese Harry.
Lei non avrebbe voluto parlare tanto,ma non ce la faceva.
Voleva dir loro quanto successo,ma non ce la faceva.
-Ho solo un po'di umanitá-tagliò corto lei-Ginny,ti va di fare una passeggiata?
-Ma Herm...
Protestò lei,e quando Hermione le lanciò uno sguardo,Ginny capì subito.
-Arrivo subito.Se volete scusarci.
Si congedò lei.
E quando furono fuori,abbastanza lontane dalla tana,Hermione si avvicinò a Ginny,parlandole di tutto.
Di come le faceva male vedere Draco,i suoi occhi tristi,il suo silenzio,e di come trovasse ambiguo il suo silenzio,di quanto dolore vedesse in lui,e poi le raccontò di quelle notti che andava da lui,e infine dell'abbraccio.
Ginny fece un sorriso a trentadue denti ed esclamò:
-Oh,per Salazar!Che carino!Hermione,io...non so cosa dire.
Cercava delle parole,ma era soffocata dalla felicitá.
-Perchè così felice,Ginny?
-Non lo so.È che...non l'ho mai sopportato,e vederlo mostrare le sue debolezze...soprattutto a te.È un gesto stupendo.
Il buon umore contagioso di Ginny portò anche Hermione alla risata.
E la notte,attese l'ora giusta per scendere di sotto,quasi trotterellando.
Si accorse però,che Draco non c'era.
Lo attese,lo attese a lungo,ma lui non arrivò.
E fece lo stesso la notte dopo.
E la notte dopo ancora.
E ci provò un'ultima volta.
Erano le due,e si tormentava l'orlo della maglietta,ansiosa di vedere Draco.
Ebbe un sussulto quando scoprì che Draco era dietro di lei.
-Scusa.
Fece lui,e la felicitá di Hermione nel vederlo non aveva limiti.
-Vieni.
La invitò,e lei non poté fare a meno di seguirlo.
Aprì la porta di una vecchia soffitta,avvicinandosi ad una finestra sul lato del tetto.
Vi erano dei grandi cornicioni che impedivano un'eventuale caduta.
-Potresti salire prima tu?Non vorrei vedessi la mia poca grazia.
Gli richiese Hermione,e lui ubbidì.
Erano seduti vicini,sul tetto di casa Weasley,con la luna di fronte a loro,e il vento ancora caldo che li accarezzava.
-Cos'è questo posto?
Gli domandò Hermione.
-Mi piace scoprire nuovi posti della casa.Trascorrere la notte in cucina diventa un po'monotono,non credi?
Hermione si voltò a guardare Draco,e solo allora si accorse di quanto fosse bello.
Lì,con la luce della luna ad illuminargli i tratti del viso,pareva ancora più bello.
Aveva i lineamenti fini,eleganti,gli occhi glaciali,e il naso all'insù.
Era incredibile come i suoi tratti chiari e delicati lo facessero sembrare tanto oscuro e misterioso,con quel fascino ineguagliabile.
Hermione si riprese,accennando un sorriso sbiego.
-Sì,io...non ti avevo visto queste sere.In cucina.
-Ora mi pedini,Granger?
La stuzzicò lui.
Quel sorriso in cui una punta di malizia e sagacia non mancava mai.
Le guance di lei arrossirono,e si sentì ancor più in imbarazzo:lui godeva di quella bellezza delicata in cui tutto sarebbe risultato affascinante,mentre lei aveva il viso tondo,i capelli arruffati,le sopracciglia folte,e tendeva ad arrossire violentemente ad ogni occasione.
-Solo...sto cercando di tirarti fuori pian piano,e non vorrei saltare nessun appuntamento-poi,accorgendosi di come l'aveva chiamato,si corresse all'istante-Oh scusa.Ho detto...appuntamento?No io non intendevo quello.Nel senso..io,noi ci vediamo,ma non lo è,non lo è assolutamente.
Draco rise di gusto.
-Ehi,calmati,ho capito.
-Mi stai prendendo in giro?
-No.-la risata lasciò il posto a un tenero sorriso-mi fa ridere il tuo modo impacciato di fare.Tu non provi a farmi ridere,tu ci riesci senza volerlo.
Impacciata.
Ecco come era.
Risultava impacciata,una saputella che parlava troppo.
-Mi piace farti ridere.È come una vittoria.
Ammise lei.
Doveva fargli quella domanda,quella domanda che gli premeva,che voleva uscire dalle sue labbra ad ogni costo.
Ma deglutì,e lo congedò prima che fosse troppo tardi
-Io...vado.
Disse,e saltò giù dalla finestra.
E Draco rimase lì,a ricordarsi dei suoi occhi curiosi,il suo sorriso gentile,e il suo orgoglio sconfinato.

Dramione-"the best part of me"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora