Capitolo 17-Il mio sangue è uguale al tuo.

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"Sii l'amore che non hai mai ricevuto"

Dei pensieri tormentavano Hermione.
Sarebbe tornata alla balconata,quella notte?
Draco ci sarebbe stato?
Si sarebbero parlati ancora?
Doveva dirglielo,quello che ora sapeva anche Ginny?
Quei pensieri le rubarono il sonno,e Hermione fu spinta ad alzarsi.
All'inizio indugiò sulla porta della camera di Ginny,i piedi nudi facevano scricchiolare il pavimento.
Camminava,camminava,ed eccola lì,la porta della soffitta.
La aprì,e il cuore fece un tuffo quando Hermione notò Draco sulla balconata.
Lui si voltò,e le rivolse un sorriso,poi scese giù.
Era diverso,Hermione lo percepiva.
Non aveva pronunciato parola,aveva solo annunciato un sorriso,ma c'era qualcosa di differente.
Forse era Hermione,che,dopo aver visto i disegni,lo guardava con occhi diversi,pensò lei stessa.
Si limitò a sorridere a sua volta,e ad avvicinarsi a lui.
Draco camminava lentamente verso di lei,e la prima cosa che disse fu:
-Mi ricordo quando avevi quei grossi denti che ti nascondevano questo bel sorriso.Che fine hanno fatto?
Quel commento l'avrebbe ferita,forse,anni prima,ma non adesso,no.
Ogni cosa che diceva Draco non la feriva più.
La faceva innamorare,solo,e sempre più.
-Pansy ha provveduto a questo.
Rispose Hermione.
Draco la guardava come mai nessuno l'aveva guardata prima.
Si sentiva desiderata,si sentiva accettata,e mai avrebbe attribuito tutto questo merito a Draco Malfoy.
Si avvicinò,e ora erano vicini,molto vicini,e la voce di lui si ridusse ad un sussurro.
-Mi ricordo quando scesi le scale,al ballo del ceppo.Vestito blu pervinca,se non erro,i capelli così...fluenti.E poi dissi "Per Godric,e ora,bella così,che insulti le rivolgo?"
Hermione sussultava ogni volta che Draco le diceva che era bella.
Si voleva rimproverare,ma ormai il danno era fatto.
Lei era diversa,e lo sapeva,voleva essere riconosciuta per la sua astuzia e intelligenza,la sua lealtá e determinazione,per il suo coraggio.
Non sapeva perché le ragazze tremavano ogni volta che un ragazzo dicesse loro di esser belle.
Ma ora lo capiva,cosa c'era di speciale.
Bellezza non significava solo un pregio fisico,ma significava essere così belle e affascinanti nel complesso da apparire ancor più belle esteriormente.
Che era intelligente e coraggiosa lo vedevano tutti.
Ma che era bella lo avevano visto ben pochi.
E pochi glielo avevano fatto notare.
E Draco era uno di loro.
Poteva sembrare banale che ad Hermione Granger piacesse sentirsi dire d'esser bella,da Draco Malfoy,poi.
-Hai fatto bene a non rivolgermene.
Rispose Hermione,che decise di azzardare.
allungò la sua mano,incerta e tremante,e afferrò quella di Draco.
-Granger....
Cominciò lui.
-Sì?
Chiese Hermione,preoccupata che dicesse qualcosa riguardo la mano.
-Alla festa...al ministero...tu non mi hai concesso neppure un ballo.
Hermione non capiva.
-Hermione Granger-annunciò Draco-vuoi concedermi questo ballo?
Hermione rise.
-Un ballo?Non abbiamo né un vestito,né la musica,né...
-Oh,io non ne sarei così certo,Granger.Cosa pensi,che sono tanto prevedibile?
Draco alzò un sopracciglio,e sciogliendosi dalla stretta di Hermione si diresse verso un tavolo.
Un tavolo polveroso e traballante.
Sopra vi era una radio vecchia e Draco puntò la bacchetta su di essa,e in seguito su un CD.
Inserì il CD nella radio e la lasciò partire,per poi dirigersi da Hermione.

*Potete leggere con la canzone "give me love"*

La voleva,la voleva,la voleva.
La voleva da sempre ed era stato così codardo da rinunciarci.
Era stato così codardo da pensare che lui non fosse abbastanza per una come lei.
Ma lei,lei gli aveva dato una mano e lo aveva alzato da terra.
Da sotto terra.
Gli aveva asciugato le lacrime e gli aveva fatto capire che non era solo,che ci sará sempre qualcuno disposto ad aiutarlo.
E ora sapeva di volerla,sapeva che era sua,e non l'avrebbe lasciata andare.
Perché lo aveva giá fatto,anni addietro,e il senso di colpa se lo portò per tutti gli anni a seguire.
La amava,e ne era certo.
Non gli piaceva,non era innamorato,lui la amava.
Come pochi sanno fare.
E così le prese le mani,una la posizionò sulla sua spalla,e l'altra la tenne stretta fra la sua.
E poi le poggiò una mano sul fianco.
Cominciarono con qualcosa di scherzoso,con movimenti timidi,i piedi che si muovevano impacciati e le risate sempre presenti.
Draco la fece girare,e lei fece lo stesso poi con lui,alzandosi in punta di piedi per la sua altezza.
Poi le mise entrambe le mani sui fianchi e si avvicinò ancor di più,mentre lei allacciò le braccia al suo collo.
Draco le fece fare un piccolo salto,facendola volteggiare,iniziarono a ballare più certi,girando e cercandosi.
E si dimenticarono di tutto.
Degli insulti,del rancore,dei pianti,dei bei gesti spariti,le loro famiglie,le casate nemiche,le bugie,le sfide.
Si dimenticarono di tutto.
e pensarono "il mio sangue è uguale al tuo".
Si fermò tutto.
Loro,la musica,la stanza,il cielo,il mondo,i loro cuori.
Tutto si fermò e si percepiva solo il loro respiro.
I loro occhi incatenati,i loro corpi  vicini,e Draco lo fece.
Si fiondò sulle sue labbra,e le premette con le sue.
Hermione ricambiò dopo un attimo di incertezza,e tutto esplose.
Lei gli prese il viso fra le mani,mentre lui la stringeva,la voleva.
si volevano entrambi,ed entrambi si amavano.
Quel momento,volevano continuasse per sempre.
Alla fine si staccarono,e sorrisero.
-Te lo avevo promesso,Draco.Te lo avevo promesso tanti anni fa,che alla fine,non so quando,saremmo stati insieme.
Gli sussurrò lei.

Dramione-"the best part of me"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora